Profilo BACHECA 20
“Mi sono dedicata interamente alla mia collezione. Una collezione è impegnativa. Ma è quello che desideravo e ne ho fatto il lavoro di una vita. Io non sono una collezionista. Io sono un museo.”
Peggy Guggenheim fotografata da Man Ray, Parigi, 1925 c.
Nel 1938 Peggy apre una galleria d’arte a Londra, Guggenheim Jeune, dando così inizio, a 39 anni, a una carriera che influenzerà significativamente il corso dell'arte del dopoguerra. L'amico Samuel Beckett insiste affinché si dedichi all'arte contemporanea poiché è “una cosa viva”, mentre Duchamp le fa conoscere numerosi artisti e le insegna, come lei stessa ammette, “la differenza tra l'arte astratta e surrealista”. La prima mostra della galleria è dedicata alle opere di Jean Cocteau, a cui fanno seguito la prima personale di Vasily Kandinsky in Gran Bretagna e, tra le altre, le personali di Yves Tanguy e Rita Kernn-Larsen.
Il mio motto era Comperare un quadro al giorno e l’ho seguito alla lettera.
A New York, al numero 30 di West 57th Street, nell’ottobre del 1942 Peggy inaugura la galleria-museo
Art of This Century. La galleria si compone di spazi espositivi innovativi, che la rendono subito una delle sedi espositive di arte contemporanea più stimolanti di tutta la città. Della serata inaugurale Peggy scrive: “Indossai un orecchino di Tanguy e uno di Calder, per dimostrare la mia imparzialità tra l’arte surrealista e quella astratta”.
“Sono del tutto consapevole della responsabilità insita nell’aprire questa galleria e la collezione al pubblico, mentre le persone stanno combattendo per salvarsi e per la libertà. Questa iniziativa avrà assolto il suo compito solo se riuscirà ad essere d’aiuto al futuro e non a registrare il passato.”
Comunicato stampa dell’apertura di Art of This Century, New York, 1942
[...] amavo l’Europa più dell’America e quando la guerra finì sentii che dovevo tornare per forza. [...] In viaggio decisi che Venezia sarebbe stata la mia patria futura: l’avevo sempre amata più di ogni altro posto su questa terra e sentii che lì da sola sarei stata felice.
Peggy Guggenheim accoglie il Presidente Luigi Einaudi all’inaugurazione della mostra della sua collezione alla Biennale di Venezia, 1948.
Nel 1950 organizza la prima personale di Pollock in Europa, nell’Ala napoleonica del Museo Correr di Venezia. Espone inoltre la sua collezione a Firenze e a Milano, poi ad Amsterdam, Bruxelles e Zurigo. Nel 1962 viene insignita della cittadinanza onoraria della città di Venezia.
Nel 1969 il Museo Solomon R. Guggenheim di New York la invita ad esporre la sua collezione. Nel 1970 Peggy decide di donare il palazzo e nel 1976 la collezione alla Fondazione Solomon R. Guggenheim.
La Fondazione venne creata nel 1937 dallo zio di Peggy, Solomon, per promuovere la comprensione dell’arte e per costituire e gestire “uno o più musei” a partire dal Museo Solomon R. Guggenheim, che dal 1959 ne ospita la collezione nella famosa struttura a spirale realizzata da Frank Lloyd Wright sulla 5th Avenue di New York.
Peggy muore all’età di 81 anni, il 23 dicembre 1979. Le sue ceneri sono custodite in un angolo del giardino del suo museo. Da allora, sotto la supervisione della Fondazione Solomon R. Guggenheim, la Collezione Peggy Guggenheim è diventata uno dei maggiori musei d’arte moderna al mondo.
In occasione della festa della Madonna della Salute, dal 16 al 21 novembre 2022 la Collezione Peggy Guggenheim apre le porte gratuitamente ai cittadini.
“Il volo migliore è senza dubbio quello della mente, non richiede mezzi di trasporto sofisticati né brevetti o abilitazioni, ma soltanto l’attitudine a essere piloti di se stessi, della propria fantasia”
Un estratto che sembra perfettamente calzante per un artista fuori da qualsiasi schema e corrente artistica come Marc Chagall.
Doppio Profilo su Fondo blu e verde
Un viso verso l’alto e l’infinito del cielo. L’altro, melanconicamente posato su un mazzo di fiori stretto fortemente all’unico petto. Un uomo e una donna, due donne, due uomini? Non lo sappiamo e non ci interessa.
Perché anche noi, come dice Chagall:
“Vogliamo essere attratti dal lato invisibile della forma e dello spirito, senza il quale la vita esterna non è completa”
Marc Chagall - Sonho De Amor
“Nella nostra vita c’è un solo colore, come sulla tavolozza di un artista, che dà il senso della vita e dell’arte. È il colore dell’amore.”
Pablo Picasso diceva che l’amore è stimolante, passionale e fluido.Vincent van Gogh diceva che l’amore è duro, doloroso e irraggiungibile. Marc Chagall diceva che l’amore è innocente, unico e capace di cancellare il tempo e guarire ogni sofferenza.
Marc Chagall è un artista dallo stile inconfondibile, fresco e infantile i cui quadri, dipinti, compiono le proprie piroette alle pareti dei più importanti musei del mondo: dal Moma di New York, al Centre Pompidou di Parigi fino all’Ermitage di San Pietroburgo.
Un romantico viaggio tra Parigi e Venezia. Un vecchio libro e una dedica in latino: "Amor vincit omnia".
Un piccolo caffè dove tutto è possibile....
«una storia può nascere solo da un “binomio fantastico”. Occorre una certa distanza, occorre che l’una sia sufficientemente estranea all’altra, e il loro accostamento discretamente insolito, perché l’immaginazione sia costretta a mettersi in moto per istituire un insieme (fantastico) in cui i due elementi estranei possano avvicinarsi».
Nulla più dell'innovazione è una tensione tra opposti, che sembra irrisolvibile, ma che - ossimoricamente - diventa il lievito del futuro.