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Layla.Gray

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Layla.Gray 21 ore fa

“Non devi aver paura del tuono o del vento ma di quelli che parlano lento.
Lui parlava con la sua voce lenta, educata, da confessore che ti impartisce la penitenza di cinque Pater, cinque Salve Regina, dieci Requiem Aeternam, e io avvertivo un disagio cui non riuscivo a dar nome.
Poi, d’un tratto, compresi che non era disagio. Era paura.
Quest’uomo mi faceva paura.
Ma perché? Mi aveva ricevuto con gentilezza squisita: cordiale.
Mi aveva fatto ridere a gola spiegata: arguto, e il suo aspetto non era certo minaccioso.
Quelle spalle strette quanto le spalle di un bimbo, e curve.
Quella mancanza quasi commovente di collo. Quel volto liscio su cui non riesci a immaginare la barba. Quelle mani delicate, dalle dita lunghe e bianche come candele. Quell’atteggiamento di perpetua difesa. Se ne stava tutto inghiottito in se stesso, con la testa affogata dentro la camicia, e sembrava un malatino che si protegge da uno scroscio di pioggia rannicchiandosi sotto l’ombrello, o una tartaruga che si affaccia timidamente dal guscio.
A chi fa paura un malatino, a chi fa paura una tartaruga? A chi fanno male?
Solo più tardi, molto tardi, realizzai che la paura mi veniva proprio da queste cose: dalla forza che si nascondeva dietro queste cose.
Il vero potere non ha bisogno di tracotanza, barba lunga, vocione che abbaia.
Il vero potere ti strozza con nastri di seta, garbo, intelligenza.
L’intelligenza, perbacco se ne aveva.
Al punto di potersi permettere il lusso di non esibirla.
A ogni domanda sgusciava via come un pesce, si arrotolava in mille giravolte, spirali, quindi tornava per offrirti un discorso modesto e pieno di concretezza.
Il suo humour era sottile, perfido come bucature di spillo.
Lì per lì non le sentivi le bucature ma dopo zampillavano sangue e ti facevano male.
Lo fissai con rabbia.
Sedeva a una scrivania sepolta sotto i fogli e dietro, sulla parete di velluto nocciola, teneva una Madonna con Bambin Gesù. La destra della Madonna scendeva verso il suo capo a benedirlo.
No, nessuno lo avrebbe mai distrutto.
Sarebbe stato sempre lui a distruggere gli altri.
Con la calma, col tempo, con la sicurezza delle sue convinzioni. O dei suoi dogmi? Crede al paradiso e all’inferno.
All’alba va a messa e la serve meglio di un chierichetto.
Frequenta i papi con la disinvoltura di un segretario di Stato e guai, scommetto, a svegliare la sua ira silenziosa.
Quando lo provocai con una domanda maleducata, il suo corpo non si mosse e il suo volto rimase di marmo. Però i suoi occhi s’accesero in un lampo di ghiaccio che ancora oggi mi intirizzisce. Dice che a scuola aveva dieci in condotta.
Ma sotto il banco, scommetto tirava pedate che lasciavano lividi blu."

 

Oriana Fallaci

 

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Layla.Gray più di un mese fa

 

 

"A volte il bene che vuoi a qualcuno lo devi mettere da parte e quel qualcuno lo devi eliminare dalla tua vita.
Purtroppo succede anche questo.
Nella mia vita ho voluto bene a persone consapevole che dall’altra parte non c’era lo stesso sentire e l’ho fatto sperando che il mio amore potesse tornare indietro come il riflesso nello specchio.
Ognuno di noi è un oceano straripante d’amore che desidera solo di essere versato e l’esperienza mi ha insegnato che per quanto immenso possa essere l’amore che si ha per qualcuno se non è ricambiato è sempre una metà.
Io non condanno chi non è in grado di ricambiare l’amore, ma so riconoscerlo.
Sono persone che hanno dentro di loro lo stesso oceano ma, con esso, riempiono solo se stessi.
Non lo fanno apposta, loro sono proprio così e se tu sei nel loro raggio d’azione è solo per gratificare il loro ego, per rifletterlo.
Sono persone apparentemente piacevoli, abili nelle cose di cui si interessano, così come è abile un ragno nel tessere la sua tela, ma così come il ragno non crea una tela per fare in modo che la mosca stia comoda, loro, allo stesso modo, non interagiscono con te per amore verso di te, ma solo per appagare se stessi e più precisamente per nutrirsi di te.
Sai come si riconoscono? Sono quelli che quando parlano cominciano ogni frase con “Io…”, sono quelli che non chiedono mai come stai e se costretti dalle circostanze a farlo, non ti ascoltano, non ti fanno nemmeno finire di parlare che ti rispondono con una frase che inizia con “Io…”
Quell’Io è tutto il loro mondo, non c’è spazio per altro. Ma la cosa peggiore è che queste persone fanno male quando tessono le loro ragnatele, fanno male a te perché sei la mosca.
Ho voluto bene e ancora ne voglio a persone così, ma non le posso tenere nella mia vita e non posso metterci cuore. La vita è una, il cuore pure e meritano la gioia.
Non importa quanti siamo e non importa neppure se a volte siamo soli, quel che conta è essere liberi di amare perché chi ama merita innanzitutto una cosa: essere ricambiato.
L’amore è gioia che si esprime con empatia e chi non è in grado di amarmi è certo che mi farà del male ecco perché è fuori dalla mia vita.
L’amore non è una guerra, non ci sono ostaggi e non si fanno prigionieri, ma solo cuori liberi di amarsi.
Chi ti ama ti chiede come stai, ti ascolta e fa il possibile per farti stare bene, non con lo scopo di raggiungere secondi fini o di usare le persone come fossero oggetti anziché esseri umani".

 

Anonima dal web

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Layla.Gray più di un mese fa

 

 

*Non contraddire mai, taci*


"Se  non approvi ciò che dice l'altro non sollevare polemiche o voler a tutti i costi avere ragione, rimani nel silenzio. 
    Questo del silenzio  non è un atto di sottomissione come la mente ti porta a credere, bensì  un atto di regalità. 
    Perché vuoi costringere l'altro a pensarla come te?  
Forse perché tu stesso non credi davvero a ciò che dici e vuoi conferme  "dall'esterno?" 
O forse perché non tolleri di essere contraddetto?  
Vedi, si ignorano sempre alcune cose importanti quando non si è  d'accordo con ciò che un altro dice:  

la prima è il fatto che non sappiamo come l'altro "veda" la realtà e ancor meno sappiamo a che livello evolutivo egli si trova; 
   la seconda è che ignoriamo spesso che ciò per cui oggi ci battiamo domani sarà mutato e la nostra opinione con lui. 

 

Ognuno vede la propria realtà ed essa è per lui "reale" come la nostra lo è per noi, ecco il perché del silenzio, non tanto perché

se stiamo zitti ammettiamo di avere torto ma perché è sciocco voler che gli altri ci diano "ragione".

 

L' autentico sapere proviene dal cuore e il cuore non ha bisogno dell'approvazione altrui."
   

Georges Ivanovič Gurdijeff 
lettera a sua figlia

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Layla.Gray più di un mese fa

 

 

Ma vi pare normale? A quanto pare una famosa "influencer" ha lanciato un appello: cerca un uomo che le paghi una vacanza di lusso. «Non ho mai pagato in tutta la mia vita una vacanza», ha affermato con orgoglio.

Tra le richieste: albergo a 5 stelle, villa con piscina e autista privato.

Ciò che trovo sconcertante non è l’idiozia di questa ragazza, ma il fatto che mezza stampa abbia deciso di sponsorizzarla presentandola come una «giovane donna di successo!» Sì, non sto scherzando! Addirittura viene fatto il raffronto tra quanto guadagnava prima come semplice infermiera con quanto guadagna ora grazie al suo nuovo «lavoro». In un mondo dove cose come merito e valore non significano più nulla, l’unico modo per far parlare di sé è mettere in vendita il proprio corpo: ecco cosa stiamo dicendo ai giovani! 

 

«Le donne valgono esattamente quanto gli uomini, anzi, sono dotate di una maggiore flessibilità cerebrale,» diceva Rita Levi Montalcini. Ma qua la questione non è tanto che le donne siano o non siano dotate di maggiore flessibilità cerebrale, ma che alcune sembrano proprio esserne sprovviste. 

E mi domando: qualcuna ancora conosce questa strana cosa che si chiama lingua italiana? Perché le parole hanno un senso e un significato o almeno dovrebbero! E allora diciamolo chiaro e tondo: una ragazza che vende il proprio tempo e il proprio corpo non è un’influencer e neanche una donna di successo! Incominciamo con il chiamare le cose con il vero nome. 

 

Ma sapete cosa mi fa davvero arrabbiare? Che accendere i riflettori su questi personaggi, che sono il Nulla assoluto, sfiducia la gente meritevole. Lo trovo un insulto nei confronti di tutti quei giovani che lavorano onestamente e duramente.

Aveva ragione Pasolini quando diceva che «ghettizzare i meritevoli», gli intelligenti, quelli che non si piegano, serve per garantire la conservazione del potere nelle mani dei soliti imbecilli. La mafia è la dittatura degli incapaci. E allora vi domando: una società che premia gli incapaci, gli idioti e le nullità, voi come la definireste?

 

G. Middei, conosciuta come Professor X 

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"La perfezione mi fa schifo, mi repelle.

 

Tutte quelle donne e quegli uomini 
che cercano la perfezione 
negli stereotipi creati dalla società 
mi fanno venire il vomito. 

 

Fottuti manichini di carne, 
senza personalità o amore per se stessi. Stessi vestiti, stessa musica, stesse espressioni, stessi cibi, 
stesse scopate, stesse auto, stesse vite…e alla fine? Stessi suicidi neurali di massa. Perché vivere come un automa è senza ombra di dubbio un suicidio. 

 

Quando tutti si è uguali, 
tutti si è nessuno. 

 

La perfezione è un uccellino in gabbia che vive, mangia, caga e muore 
con il solo scopo d’essere ammirato. 


Io voglio vivere libero, spiumato, infreddolito, denutrito ma libero."

 

Charles Bukowski

 

 

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Layla.Gray più di un mese fa

Ma che uomini siete?
Ogni responsabilità è della donna,

ogni sofferenza, ogni insulto.

Puttana, le dite se ha fatto l'amore con voi. 
La parola puttano non esiste nel dizionario: usarla è un errore di glottologia.

Sono millenni che ci imponete i vostri vocaboli, i vostri precetti, i vostri abusi. 
Sono millenni che usate il nostro corpo senza rimetterci nulla. 
Sono millenni che ci imponete il silenzio e ci relegate al compito di mamme.

In qualsiasi donna cercate una mamma. 
A qualsiasi donna chiedete di farvi

da mamma: perfino se è vostra figlia. 
Dite che non abbiamo i vostri muscoli e poi sfruttate la nostra fatica anche per farvi lucidare le scarpe. 
Dite che non abbiamo il vostro cervello e poi sfruttate la nostra intelligenza

anche per farvi amministrare il salario. 
Eterni bambini, fino alla vecchiaia

restate bambini da imboccare, pulire, servire, consigliare, consolare, proteggere nelle vostre debolezze e nelle vostre pigrizie. 
Io vi disprezzo. 
E disprezzo me stessa per non saper fare

a meno di voi, per non gridarvi più spesso: siamo stanche d'esservi mamme.

Siamo stanche di questa parola che avete santificata per il vostro interesse,

il vostro egoismo.

 

Oriana Fallaci ღ

 

 

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