
Appartenersi
Non era solo desiderio, era riconoscersi.
Le sue mani non cercavano il mio corpo — lo ritrovavano.
Ogni tocco era una promessa antica, come se la pelle sapesse prima del pensiero dove finiva lui e cominciavo io.
Appartenersi non era stringersi forte, ma lasciarsi entrare.
Nel respiro spezzato, nell’attesa lenta prima di un bacio,
nei silenzi che si caricavano di senso.
Mi ha guardata come si guarda qualcosa che è già tuo,
ma che ogni volta vuoi guadagnarti di nuovo.
E mentre mi prendeva, era come se mi restituissi a me stessa.
Ogni sussurro, ogni gemito, ogni movimento era un “sì” silenzioso:
sì, siamo questo.
Siamo carne che si cerca, pelle che si ascolta, desiderio che non chiede il permesso.
Siamo l’abbandono, il possesso, la resa.
Siamo l’inizio e la fine dello stesso respiro.
{S.}❤️