Mi descrivo
E' il tuo sguardo che mi fa capire cosa mi puoi fare E le tue labbra accese e accattivanti mi fanno barcollare e l'adrenalina sale! Vorrei un altro pianeta disperso per noi due è solo un modo per dirti cosa ti farei!! E' il tuo odore che mi fa impazzire ho questa strana voglia di renderti il mio cibo Ma non temere sono solo un tipo strano che vuole la tua carne in preda all'essere animale
Vorrei un altro pianeta disperso per noi due e come un tuono nel cielo sparire come Dei..
tre cose che mi piacciono
il caffe' pagato, la fatina che stira, il merlo parlante del vicolo
del gelataio, l'autoradio che suona alle quattro di mattina, le
foglie che mi entrano in auto mentre guido, il rumore della
stilografica che scorre sul foglio, il sapore di ottobre, quella
nuova breccia nel muro, la mia tasca di eta beta, il barbone che
voleva a tutti i costi offrirmi una sigaretta, il viaggio, la
tartaruga che mi prende a testate, guidare a trenta all'ora per la
citta' deserta, il caffe' turco, la mia cicatrice sul pollice, le
mie debolezze e i miei difetti, addomesticare demoni, il mio
panama, quando riesco ad andare al lavoro in bici e saluto la
signora di lame', la stone island, ponte isabella, mtv dopo l'una
di notte, l'odore della mia giacca, le mie rughe, via mazzini e
quei dintorni li, tuffarmi nella bolgia di porta palazzo, l'odore
della pelle, guidare con la capottina aperta e anche guidare tout
court, i mostaccioli, la fresca e spumeggiante tabachera in
compagnia del suo aspro e selvatico toscano, musica musica musica e
l'arte contemporanea, il profumo del caffe' guatemala appena
macinato dalla mia torrefazione, la gente, il cioccolato
extrafondente all'ottantacinquepercento della venchi, giocare a
squash, i cartelli di caduta castagne, 'u cuzzutiellu, quello che
ancora non mi e' venuto in mente
tre cose che non mi piacciono
quando mi dimentico chi sono, quando finisce il lagavulin, entrare
da lush e non riuscire a uscire a mani vuote, dimenticarmi di
guardare nella mia tasca di eta beta, la saggezza degli anni che
passano, la meta, quando mi cade la pila di libri sul comodino, la
mia scimmia dei rayban, le mie fragilita', guidare con i finestrini
chiusi, non saper dipingere, le verande, quelle gatte rompipalle
che mi annusano le infradito e che reclamano la mia attenzione in
continuazione con le musate sul naso, i troppi libri che compro, il
caldo, lo zucchero nel caffe', non tirare tardi la notte,
dimenticarmi che adesso tengo il barattolo del caffe' nel frigo e
invece continuo a cercarlo nella dispensa, non avere nessun libro
da leggere, i navigatori, il mio riflesso vagale, quando si scarica
l'accendino