Scusate se sono spartito cosi senza avviso e senza salutare... ho avuto gravi problemi di salute e ho passato il periodo più difficile della mia vita. Sto riprendendo il mio cammino, ma la strada e lunga e dura.
BUONE FESTIVITA' NATALIZIE
Scusate se sono spartito cosi senza avviso e senza salutare... ho avuto gravi problemi di salute e ho passato il periodo più difficile della mia vita. Sto riprendendo il mio cammino, ma la strada e lunga e dura.
BUONE FESTIVITA' NATALIZIE
E da lontano, molto lontano che guardo...
Il mare che accarezza il cielo,
il cielo che bacia il mare,
mentre nuvole soffici,
come zucchero filato,
dipingono strane e bizzarre forme.
Respiro quell'odor di legna ardente,
da comignoli di tetti e case fumanti,
dallo scoppiettante fuoco divoratore,
che caldo accompagna fredde giornate
e invernali serate di mesta solitudine.
Accarezzo ricordi del passato,
emozioni sfuggite all'erosione del tempo,
squarci di un paesaggio che è cambiato,
tra tavoli imbanditi dietro le finestre,
e una musica che ristora l'anima.
Odo il calar della notte più profonda,
che silenziosa accende le sue piccole luci,
mentre la luna ancora si nasconde,
peccaminosa dopo aver sedotto il sole,
scacciandolo dal cielo senza vergogna.
Restano solo quegli occhi nel buio,
che scrutano, scandagliando l’anima,
come un cielo che non si inginocchia,
nemmeno davanti alla seducente notte,
che resta e non si desta.
(Me)
Sei quel sogno che ogni tanto bussa alla porta o fai capolino alla finestra,
del mio sonno.
Mi fai svegliar di soprassalto, mettendo in subbuglio il mio io,
con quel cuore che mi batte forte in gola.
E trovi la scusa per tornare di nuovo, per irrompere improvvisa,
come un acquazzone estivo.
E trovi il modo per tornare di nuovo, per irrompere improvvisa,
come un temporale estivo.
E poi mi desti dal sonno e te ne vai via, lasciando solo l’amara consapevolezza,
che di te rimane solo il ricordo.
(Me)
E tutto diventa buio...
Come nubi minacciose che nascondono il cielo,
come un sole oscurato da un’avida notte,
come l'ombra di una nuvola di cenere e fumo,
come l'urlo di un silenzio agonizzante,
come le note di una litania dolete.
Odo il terrore di voci lontane,
dentro stanze affollate di solitudine,
ove solo lo sguardo stanco di chi combatte,
porta una carezza su volti di morente sofferenza.
Odo l'ululato di animali disperati,
che scorrazzano saccheggiando le città,
di porte e serrande tirate giù e chiuse,
dietro le quali nascondersi dalla morte.
Odo il pianto mesto e singhiozzante,
di madri, padri, figli, amici, vicini…
che uniti e distanti si stringono,
in un abbraccio di un freddo virtuale.
E poi c'è quello sguardo,
che dopo tutto quel dolore e tormento,
ti conforta nel suo quieto silenzio,
e che pare raccontare, di un nuovo inizio.
(Me)
No va be... io vi saluto a tutti e salto su, preno il treno e non ritorno più.
Una cosa l'ho capita di questo posto... che c'è gente davvero malata, che si nasconde dietro un altro profilo, per farti del mobbing, allo scopo di fartela pagare perchè in passato si è sentita rifiutata.
E la cosa bella che fa di tutto per farti passare per "malato" o "fallito", forse perchè in fondo è cosi che lei stessa si sente.
Vi racconto una breve storiella...
Cinque anni fà mi innamoro di una donna di nome "Elena", del segno della Vergine e nata il 13 Settembre, storia finita.
Qualche mese fa conosco una tizia qui , di Milano, di 44 anni, anche lei del segno della Vergine e nata il 13 Settembre, alla quale racconto di "Elena", ad un certo punto interrompo i rapporti, per buoni motivi, i miei si, ma sempre buoni, per me l'onesta viene prima di tutto.
Qualche giorno fa entro in contatto con una tizia di Milano, di 43 anni, del segno della Vergine, nata il 13 Settembre e udite udite... di nome "Elena".
Allora...
Quante probabilità ci sono di conoscere 3 persone, tutte di sesso femminile, nate lo stesso giorno dello stesso mese in anni differenti?
Quante probabilita ci sono di conoscere due donne, con lo stesso nome, dello stesso segno, nate lo stesso giorno dello stesso mese, solo di anno differente?
Quante probabilità ci sono che la seconda e la terza siano la stessa persona?
Allora sono io il malato oppure è qualcun'altro?
A voi l'ardua sentenza!!!
Ho visto teatri oscuri nel sonno,
Ho visto roboanti squarci nel cielo,
Ho visto fiumi di porpora scorrere,
Ho visto bambini pazzi urlarti.
E fa rumore questo dolore dentro il silenzio dei miei pensieri,
mentre una tempesta elettrica, dalle armoniche distorsioni,
piomba nella voragine della mia anima, sprofondando all'infinito,
senza trovare un porto di pace dove schiantarsi per approdare.
Fa rumore questo silenzio sommerso da vociare di scuole uscenti,
di casalinghe prone ai fornelli, dalle urla dei vecchi mercanti,
dai rombanti motori di auto uscite chissà da quale epoca primordiale,
dal cantar di uccelli, abbaiar di cani e di gatti miagolanti.
Fa rumore questo stridere veloce di ferraglia sbuffante,
questo martellio tra pali e picconi di cantieri in polvere e sudore,
di corse pazze sulle biciclette, incalzate dal vociare di bambini pazzi,
di televisori e radio che strillano a squarciagola occulte verità.
Fa rumore quell'assordante silenzio oltre la soglia della chiesa,
tra preghiere di amanti infedeli , tra le suppliche per il perdono,
tra l'omelia della liturgica ed eucaristica parola di Dio,
tra il vociare ripetuto e malinconico del rosario benedetto.
Fa rumore questo cielo, che plumbeo e gonfio di ira, sbuffa tuoni
tra lampi incalzanti che illuminano e squarciano il buio,
fa rumore lo scrosciare incessante di una pioggia acida di violenza,
tra fiumi incessanti di pietrisco, valanghe e fango.
Fa rumore tutto attorno...
Fa rumore questa vita...
Fa rumore...
(Me)
E cosi senza preavviso,
arriva il freddo
e tutt'attorno cerco l'autunno.
Lo cerco nei colori delle foglie,
che all'improvviso distese sulla strada
danno vita ad un tappeto dai caldi colori.
Lo cerco nel profumo dell'aria,
di qualche ceppo di un camino acceso,
con quel comignolo a sbruffar via fumo.
Lo cerco in quell'odore,
di libri,quaderni,matite e colori
refuso di un infanzia ormai andata via.
Di quella maestra volata lontano,
che le foglie e ricci ci faceva raccogliere,
per i boschi e lungo la via.
Che quando passi dinanzi a quella scuola,
un groppo si ferma in gola e
dagli occhi qualche lacrima scivola via.
Che dolore mi porto nel cuore,
di quei ricordi cosi dolci e belli
ma che il tempo s'affretta a sbiadire.
Che dolore mi porto nel cuore,
di quell'infanzia spensierata e genuina
che la vita s'affretta a portar via.
La nostalgia mi avvolge l'anima,
come una fitta nebbia mattutina,
che poi il sole dilegua, nella dura realtà.
Nulla resta, se non fievoli ricordi,
qualche foto pien di polvere e ingiallita,
e quella fottuta tristezza nel fondo del cuore.
(Me)
Ferma il tempo,
ti prego...
Ferma il tempo,
sto correndo su un autostrada desolante,
avvolta tra le sabbia del deserto,
l'autobus non si fermerà prima di stasera.
Ferma il tempo
ti prego...
Ferma il tempo,
sto scivolando su un autostrada desolante,
avvolta dalla notte che incombe,
l'autobus non fermerà prima di stasera.
Ferma tempo
ti prego...
Ferma il tempo,
sto imboccando il tunnel della solitudine,
avvolto dall'umida anima trasudante,
l'autobus non si fermerà prima di stasera.
Ferma il tempo
ti prego...
Ferma il tempo,
non lasciarmi solo nella notte senza luna,
avvolgimi nel tepore del tuo sguardo,
stringimi tra le braccia del tuo amore,
cullami con i battiti del tuo cuore,
e lascia che la mia anima scivoli dentro la tua.
Ferma il tempo
ti prego...
Ferma il tempo.
(Me)