Non respira la parola
è senza ossigeno
annaspa fra flutti oleosi
e scivola contrita e resa
nella palude dell'oblio.

Il gesto che si domanda
dov'è cominciata la vita
dov'è la sua meta
adesso
che inganna il suo punto
e sposta il senso per le vie traverse.

Adesso parole e gesti sono roccia,
prima erano tutt'uno
con il mio universo.

Ma vedo, scorgo lontano
il mio azzurro
il pianeta dei miei versi
che domani lo so
saranno abbondanti di calore.

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Scrivendo
mette in moto l'eternità -

e invita la morte
a mangiare versi

(A. Koltz)