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Il professore che disprezzava il voto
In una scuola pubblica, un professore di storia dell’arte si vantava apertamente di quanto fosse inutile andare a votare. Sosteneva che difendere i diritti dei lavoratori fosse una perdita di tempo, e non mancava occasione per deridere chiunque si recasse alle urne, come se l'esercizio del diritto di voto fosse un gesto ridicolo o privo di significato.
Col tempo, le sue lezioni smisero di parlare di arte, bellezza e storia. Ogni ora diventava un comizio, una lezione di demagogia politica spinta, lontana dal programma scolastico e dal ruolo educativo che avrebbe dovuto svolgere.
Alcuni studenti, impressionati dal tono e dai contenuti, cominciarono a parlarne a casa. I genitori, inizialmente increduli, cercarono conferma interrogando altri ragazzi. Le conferme arrivarono, anzi, qualcosa di più: molti studenti avevano registrato con i cellulari gli interventi del professore, video che in breve tempo iniziarono a circolare sui social.
Uno di questi video finì sotto gli occhi del preside, che pur lavorando in una scuola pubblica, gestiva l’istituto con rigore imprenditoriale. E quando le famiglie, preoccupate e infastidite da un uso improprio della cattedra, iniziarono a muoversi, qualcuno si spinse oltre: si recò dalle forze dell’ordine per sporgere denuncia.
La situazione degenerò. L’insegnante si ritrovò al centro di una bufera mediatica e giudiziaria. Le sue parole, che lui credeva coperte da un’apparente libertà di pensiero, si rivelarono gravi violazioni del suo ruolo.
Alla fine, il verdetto fu netto: licenziamento per giusta causa. Il giudice stabilì che non fosse più idoneo all’insegnamento.
E così, quel professore che tanto aveva denigrato i diritti dei lavoratori, finì travolto dalle stesse regole che aveva disprezzato. Espulso da un sistema che, paradossalmente, gli aveva garantito fino a quel momento libertà e protezione.
È solo un racconto, certo. Ma ci ricorda una verità semplice: ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria.
E, a volte, è meglio tacere. Perché anche i muri ascoltano.
Do you know why Elon Musk has always come out on top? Because he’s always been underestimated, and he knows it — so he works quietly behind the scenes.
No matter how much we write on Medium, Musk is already ten years ahead.
We shouldn’t be afraid of a great mind, but rather seek to understand it so we can face it
Social che non ritengo utili: Libero, TikTok, Linkedin, Instagram.
Su alcuni devi fare balletti e caroselli di immagini altrimenti le persone non si interessano ai tuoi contenuti. ( li considero inutili e idioti)
Libero ha una classificazione di persone di una certa età con vari squilibri mentali sparsi. E' meglio proporre il nulla, mettere musica e chi si è visto, si è visto.
Linkedin è il social dei colletti bianchi. Si parla di Azienda, con le Aziende e per le Aziende... due palle!
Le persone di questi social sono come I Malavoglia del Verga. Crostacei attaccati al proprio scoglio con la paura delle maree, ovvero, nella metafora di Alberto Asor Rosa, persone così attaccate al passato che hanno paura del cambiamento, e per ciò moriranno sul loro scoglio.
Al contrario, prendo il largo, spiego le vele e mi tuffo verso il centro del cambiamento.
Ci sono i pink floyd... shine on you creazy diamond... dove per you si puo' intendere tutti e due.. io e te..che dici? brilliamo insieme stanotte come pazzi diamanti? ... costruiamo insieme ciò che il mondo non si aspetta, usciremo col sole trionfanti.
La nostra fama ci precederà, le voci viaggeranno prima ancora che noi mettiamo piede in una qualsiasi città, e scompariremo come il vento del deserto, mentre rimarremo nei cuori e nelle teste delle persone.
Lavoreremo di astuzia, di strategia, mentre tutti dormono, mentre tutti sono nel silenzio dei loro letti e delle loro case, bruceremo come fuochi impazziti.
Oggi ho buttato più bestemmie che i Veneti si sono inorriditi... e ho detto tutto.
Ovviamente non mi sono soffermato su un solo dio, li ho presi tutti per "par condicio", avrei scatenato na guerra di religione se mi avessero sentito... menomale.
Quando sbagli strada, ti vedi su una nave di legno in mezzo alla tempesta. Due cose puoi fare. Morire e affondare... oppure divenire la tempesta.
NEVER SHALL WE DIE