La fine dell’anno:
è tempo di bilanci, l’occasione per riguardare quello che è accaduto e quello che si è fatto, per tirare le somme e guardare sia indietro che avanti.
La fine dell’anno:
è tempo di bilanci, l’occasione per riguardare quello che è accaduto e quello che si è fatto, per tirare le somme e guardare sia indietro che avanti.
Vuoi sapere una cosa?
Io vengo da un'altra storia.
Non conosco il paese delle meraviglie, né ho la bellezza di Biancaneve, né i capelli lunghi di Rapunzel, né canto come la Sirenetta. Io vengo da un'altra parte, vengo da un'altra storia. Una storia chiamata realtà, dove le principesse si salvano da sole e baciano rospi che non diventeranno mai principi. Non cerchiamo un principe ma un orco come Shrek, che rischia la vita per la sua Fiona, un Chisciotte della Mancha che lotta per la sua amata Dulcinea. Non vogliamo sette nani, nemmeno palazzi e castelli, ci basta un essere come la Bestia che ci ami come lui ama la Bella. Vengo da un'altra storia, una molto più bella, dove non ci sono draghi, fate madrine, pozioni d'amore, incantesimi che risolvano la tua vita. La mia storia non finisce sempre con "sono stati felici e contenti", qui si piange, e spesso si soffre, ma si impara. Quello che c'è nella mia storia è magia! Posso rompermi, finire a pezzi, ma ricostruirmi. Come vedi, la mia storia è diversa, perché la scrivo io, l'unica cosa che non cambia, è che c'è anche una principessa.
E in questa storia la principessa sono io.
Ciò che seminiamo
sembra perso
dimenticato
invece lavora
in una dimensione
non più nostra
creando energia nuova
fino a tornare moltiplicato
in altra forma
in altri gesti
nella meraviglia
che non sappiamo riconoscere
di cui siamo segretamente
radice
Dov'ero rimasta?
All'impossibilità di immaginare una vita senza dolore e a noi che tutto sappiamo ma che cerchiamo ogni mezzo per illuderci del contrario.
Una volta che l'hai vista, però, la verità, che fai?
LEV TOLSTOJ, Anna Karenina
Ci sono almeno due tipi di giochi.
Uno potrebbe essere chiamato finito, l'altro infinito.
Un gioco finito si gioca per vincerlo, un gioco infinito per continuare il gioco.
I partecipanti a un gioco finito giocano entro confini ben precisi;
i partecipanti a un gioco infinito giocano con i confini.
J.P. Carse