Esiste una stanchezza, quella dell’anima, per la quale non basta il riposo fisico.
Ha bisogno del mare,
del silenzio,
di poche parole,
della pulizia dei comportamenti,
di non ascoltare la stupidità della gente.
Ha bisogno di respiri lunghi,
guardando il cielo,
leggendo un libro,
sorseggiando un caffè,
sorridendo ad un pensiero,
piangendo senza vergogna.
Esiste una stanchezza, quella del cuore, che ha bisogno di abbracci che regalino la primavera, quando tarda ad arrivare.
Un abbraccio che sia quel bacio sulla fronte,
mentre dormi.
Mentre ad occhi chiusi combatti con le tue paure.
Che scacci gli incubi,
che combatta i mostri,
che ti regali l’alba, anche quando il sole non c’è.