MI CHIESERO COSA FOSSE L’AMOR
RISPOSI OSSERVANDO IL TUO SGUARDO NEL COR
E VIDI LA BARBARIE
TRASFORMATA IN NOBILTA’
DISCORRERE CON L’INTELLETTO
RIGUARDO LA NECESSITA’
DI AVERE I TUOI SOSPIRI
TRA I BATTITI DEL GIORNO
SUSSURRARE IL TUO NOME
NELLA REALTA’ CHE HO INTORNO.

AMORE
È UNA PAROLA CONDIVISA
TRA LO SPIRITO E LA MENTE
QUANDO ASCOLTI UNA CANZONE SOTTO LE STELLE
E SENTI IL SUO NOME SCORRERE NELLE VENE SOTTO LA PELLE;
IN QUELL’ATTIMO SEI VIVO,
NON PIU’ TEMPO, NON PIU’ LO SPAZIO
MA ESISTE SOLO QUELLO STRAZIO
DELLA MANCANZA CHE VIVE CON TE.

L’AMORE
UN NOME NON IMPRIGIONA
E SEI FELICE DI PERDERE LA MARATONA
CHE BRINDA CON IL CALICE DEL SUO SORRISO.

LA FELICITA’ DELL’AMORE
È CURARE OGNI SUA ANGOSCIA
CON IL BALSAMO DELLA SPERANZA
ACQUISTATO NEL SILENZIO DI UNA SOLITARIA STANZA
IGNORATO DAL MONDO E DAI SUOI PERCHE’.

L’AMORE VESTE I TUOI SINGHIOZZI
CON BRANDELLI DI ILLUSIONI
TROPPO PICCOLI PER UN CUORE
CON LA CARNE AL DI FUORI.

L’AMORE
TROVA SEMPRE L’OCCASIONE
DI UN BUONGIORNO QUOTIDIANO
CHE TRAGHETTA SEMPRE PIU’ LONTANO
IL MIO BATTITO PULSANTE NELLA TUA MANO.

AMOR,
DI PIU’ NON SO
E VOLO NEL SOLE
PIU’ FREDDO DI QUESTO CUORE
CHE BRUCIA SOLO PER TE

Un abbraccio aiuta a vivere meglio.

Chi ne ha la possibilita' ne faccia scorta per i momenti bui.

Chi non ha la possibilita' lo ricerchi come il morente cerca la luce del sole.

Per tutti gli altri solo oblio e freddo

La notte ti accoglie con i suoi colori 
di rose di stelle di lucciole chiare
mentre un grillo canta piano
ad un ruscello che arriva lontano.
La montagna scura sposa il cielo
in un contrasto armonioso tra il grigio ed il nero
ed il prato ed il bosco sono dimora
della notte che piange la sua dolce rugiada.
La calura estiva il cor non attacca,
ed un cane lontano festoso abbaia 
al gatto amico scomparso nella risaia.
In questa notte  si’ strana 
sopra quel monte la luce lontana
assorbe i pensieri del giorno passato.
Più non è con  me la spossatezza che annichilisce 
e codesta notte roccavionese rinvigorisce 
la speme dormiente
nel mio animo 
che non conosce l’inutile cupidigia

Il mondo aveva una guerra che non poteva aspettare

ed io avevo il mio angolo di mare

nel quale poter sperare.

L'indifferenza e la bruttezza avanzavo veloci

ma io avevo il mio angolo di mare

per far sentire la mia voce.

La morte dei sentimenti camminava nel silenzio

ma io avevo il mio angolo di mare

per far sentire il mio dissenso.

Lontano, mi mancava la mia sposa;

il mio angolo di mare

in cui piantai la mia rosa

Avevi una musa

ne'eri incantato,

l'hai osservata negli occhi

e sei rimasto turbato

dal suo inutile andare

dal suo tanto ciarlare

di pace e di amore

ma non sapeva che fare

Incontrando

nel buio

e controcorrente

una voce amica

che le diceva suadente

sii sempre te stessa

in ogni frangente.

E l'hai vista bruciare

come insulso letame

le foglie d'alloro

per dover incensare

la sua bella figura

dannata nel tempo

che inganna i sensi

e da un piccolo niente

ti sei come Dio

anche più onnipotente.

Volendo danzare

tra le magnifiche stelle

credevi davvero di cambiar pelle

e come un serpente

silenziosa strisciare

tra le parole dettate

dal tuo grande lucrare

per ogni goccia stillata da quell'affetto puro

di cui ora conosci l'altezza del muro.

Cadendo nel giorno

di questa follia

ho mangiato la foglia

sull'uscio dell'anima mia

Desiderio delle mie libagioni,
nei tuoi occhi disperdevo pensieri ossessivi  
e nel tuo nome il mantra della mia pace.
Ogni giorno cecavo un tuo cenno,
il mondo sembrava un prato senza fine;
i fiori d’acacia
quali germogli d’oscurità 
paragonati alla tua idea
bruciavano nella calura del sole che non perdona.
Ma il deserto hai donato
nel tempo testimone dei nostri discorsi;
scarna l’immagine che riflette il mio animo
e dipingo vele di veleno
sulle bontà che non ti appartengono più.
La bandiera delle tue azioni
richiama un conflitto di passioni
ma io  libero la nave del nostro naufragio
sul mare dell’amicizia
flagellato dalle tempeste della verità.
Azioni insulse
discorrono della tua vera essenza,
e fingendo una lieta apparenza
scorgo la tua egoistica vera identità

Desire's Rhythm

Desire marks the passing hours,

Passion ignites into burning fire,

Your lips, my sweet obsession's power.

I watch you, as you take command,

With gloved hands, gently caress the strand

Of what the body dares to reveal,

While the mind is forced to conceal.

You're not the appendage of a love gone wrong,

But what in silence I've always longed,

In this human illusion I hold,

To possess you with passion bold.

Footsteps approach, slowly they near,

My heart stands at attention, clear,

For a game with a mistress new,

With a heart that hides,

A true lady, it's true!

Osservo questo mondo
dall’altura delle speranze,
tra le mani stringo
le istantanee del passato.
Ho respirato,
lentamente,
le proposte della vita
ed ho scelto,
nel silenzio,
di arrossire ancora un po'.
Tremule le visioni del futuro,
i sorrisi svaniscono tra la polvere dei giorni frenetici;
i quesiti esistenziali
accarezzano il mio vacillare
quando piango
sulla corda sospesa sul nulla.
Anima fragile,
nascosta agli occhi di chi incrocio,
abbraccio le mie paure
che dipingo di bruttue.
E’ reale questo scorrere incerto?
Domande,
ancora domande,
rivolgo ad un Dio che per me tempo non ha.
Ritorno al  caffè che mi attende,
e tu,
nella tua  anonimia,
assapori,
leggendo,
un’inquietudine solo mia