alogico: dal gr. α priv. e λόγος, si dice di ciò che è estraneo, indifferente alla logica, di ciò che ancora si "sottrae" alle leggi della logica - come è, per esempio, di sentimenti, passioni, fatti accidentali, ecc.
N.B. Non è da confondersi con illogico, che si applica a ciò che è "contrario" alle leggi logiche.