Libero

assist3

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Cancro

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ultimo accesso: 28 marzo

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assist3 più di un mese fa

Al fatto di descriversi ( in 400 lettere) come se si potesse descrivere la Monnalisa dicendo che è il ritratto di una donna o il David di Michelangelo come la statua di un uomo nudo ( con il dovuto rispetto). Cosa interesserebbe? se sono alto o basso? magro o grasso?…descriversi…sono diplomato e ho fatto vari lavori migliorando sempre, per abilità e fortuna. Mi piace leggere, avrò letto qualche migliaio di libri, ne ho ancora un tre- quattrocento a casa, ora, da un paio d'anni, sto provando a scriverne ( ne ho scritti sei, non pubblicati da case editrici solo su amazon). Ho due figlie che, non so come mai, ancora mi sopportano e vogliono bene e un po' di nipoti. Sono stato sposato e ho avuto qualche relazione e con tutte sono rimasto in buoni rapporti. Che altro si può dire?…sono un essere umano, con qualche pregio e magari tanti difetti, come tutti.

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assist3 più di un mese fa

Una giornata ben spesa.

 

 

"Allora? che dici?"

"No, quello lo conosco, è un pensionato, viene tutti i giorni quando è bel tempo, si mette lì a guardare lo scavo e scuote la testa."

"Perché lo fa?"

"Che ne so... magari dice «eh... hai miei tempi... allora sì che si lavorava...» guardagli le mani dietro la schiena, ancora gli si vedono i calli... e quel cappottaccio... di sicuro ha pochi soldi."

"Quello allora. Ha un bel giubbotto."

"Ma dai... sarà uno studente squattrinato. Guarda le scarpe, non vedi che sono consumate? come minimo gliel'hanno prestato per fare bella figura. Guarda, che ti dicevo? si è incontrato con quella bella biondina... è pure diventato rosso... ragazzi..."

"Va bè... ma se andiamo avanti così..."

"Quello! quello!"

"Ma chi? quello col cappello?"

"Sì. Guardalo bene: pancetta, camminata a piedi divaricati, aria tronfia da grand'uomo, cappotto col collo di pelliccia... che dici?"

"Va bè... almeno la giornata non sarà sprecata."

...............................................

"Ma porc... il cappotto nuovo... maledetti piccioni..."

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assist3 più di un mese fa

Mette giù i piedi dall’appoggio e si alza dalla scrivania, ha bisogno di una pausa. Prende una sigaretta, mentre per la milionesima volta si dice che deve smettere ma intanto esce sul balcone e l’accende. Un minuto e il gatto spinge la zanzariera per uscire, va a richiuderla. Passeggia…il personaggio, come altre volte, gli ha preso la mano. Ha l’inizio e il probabile finale della storia già da subito ma man mano che lui la vive comincia a sentire le sue emozioni e a viverle con lui, o lei, quando è il suo momento, a subirle, non può fare altrimenti e allora deve staccare. Passeggia, fuma, per staccarsi dal racconto non vedendo l'ora di tornarci. Guarda lontano, così è consigliato per riposare gli occhi dallo schermo, intanto nella mente li vede mentre si incontrano, parlano, ridono, si amano, piangono. Sente poco della loro allegria, di più l’eccitazione, quando li immagina nei momenti del sesso, quelli che descriverà annacquandoli o lasciandoli intuire, quello che lo distrugge sono la tristezza, i momenti del ricordo, le lontananze è allora che sente il magone, le lacrime che loro versano salire anche dentro di lui, lo struggimento…le situazioni, le parole, corrono, si accavallano nella mente, dovrebbe registrarle in qualche modo mentre passeggia ma comunque dopo dovrebbe scriverle, una fatica… il primo l’aveva scritto a penna e copiarlo… e le dita sono lente, lente, mentre nella testa è già avanti di ore, di giorni, di anni loro balbettano sulla tastiera.

Rientra e va in cucina ciabattando, cercando di non inciampare nel maledetto che quando si avvicina ai fornelli gli gira intorno sperando in qualche crocchetta, che gli dà per toglierselo dalle scatole, e si prepara un caffè…uno di troppo anche di quello e di nuovo è seduto. Mentre aspetta che arrivi il profumo dalla caffettiera rilegge le ultime righe, trova una virgola fuori luogo, ricomincia a scrivere, di nuovo si ferma per versare il caffè, lo porta alla scrivania e l’appoggia su un notes perché si raffreddi tanto da poterlo bere intanto le dita vanno, lente ma ansiose di arrivare alla fine, quella fine annunciata ma così lontana.
Scrive senza quasi sapere cosa, ha un inizio e una probabile fine ma non come ci arriverà, conosce loro due, come sono ma non cosa faranno perché a un certo punto cambiano la loro storia, creano situazioni, si insinuano altri personaggi, che descrive appena, pensando che dovrà tornarci per dargli un po’ di spessore ma adesso non sono importanti, la storia deve andare avanti, non c’è tempo per loro…le dita sono così lente…

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assist3 01 aprile

Ho pubblicato due libri su amazon: Periferia- e -La vera storia della guerra di Troia…(?)

Non ho ancora venduto nulla ma ne sono comunque contento.

 

 

 

 

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