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dogevenezia

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ultimo accesso: 17 aprile

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Mi descrivo

AMO... il piacere di un bacio, il profumo dell'erba bagnata, la fotografia, il mare d'inverno, i pittori impressionisti, passeggiare senza meta, il fuoco del camino, l'intelligenza, il cinema, la buona musica, le noci, un buon bicchiere di vino,

Su di me

Situazione sentimentale

-

Lingue conosciute

-

I miei pregi

-

I miei difetti

-

Amo & Odio

Tre cose che amo

  1. ascolto l'infinito
  2. nessuna
  3. nessuna

Tre cose che odio

  1. nessuna
  2. nessuna
  3. nessuna

 

 

NOI SAREMO, A DISPETTO DI STOLTI E DI CATTIVI...

Noi saremo, a dispetto di stolti e di cattivi
che certo guarderanno male la nostra gioia,
talvolta, fieri e sempre indulgenti, è vero?

Andremo allegri e lenti sulla strada modesta
che la speranza addita, senza badare affatto
che qualcuno ci ignori o ci veda, è vero?

Nell'amore isolati come in un bosco nero,
i nostri cuori insieme, con quieta tenerezza,
saranno due usignoli che cantan nella sera.


Quanto al mondo, che sia con noi dolce o irascibile,
non ha molta importanza. Se vuole, esso può bene
accarezzarci o prenderci di mira a suo bersaglio.


Uniti dal più forte, dal più caro legame,
e inoltre ricoperti di una dura corazza,
sorrideremo a tutti senza paura alcuna.


Noi ci preoccuperemo di quello che il destino
per noi ha stabilito, cammineremo insieme
la mano nella mano, con l'anima infantil


di quelli che si amano in modo puro, vero?

Paul VERLAINE

GLI AMANTI

Il nostro destino viaggia su un mare
mai attraversato, dove le onde
si susseguono in un gioco incessante
di rimpiattino.

E' l'inquieto mare del mutamento,
perde e perde ancora gli armenti
e batte le mani contro il cielo costante.

Al centro di questo mare travolgente,
tra l'alba e la notte, Amore,
Tu sei l'isola verdeggiante dove il sole
bacia l'ombra vaporosa, dove gli uccelli
sono amanti che cantano il silenzio

R.Tagore

IL BACIO

IO DI PIU' NON POSSO DARTI

Io di più non posso darti.
Non sono che quello che sono.
 
Ah, come vorrei essere 
sabbia, sole, in estate!

Che tu ti distendessi 
riposata a riposare.

Che andando via tu mi lasciassi
 il tuo corpo, impronta tenera,
tiepida, indimenticabile.

E che con te se ne andasse
 sopra di te, il mio bacio lento:

colore,
dalla nuca al tallone,
bruno.
Ah, come vorrei essere
 vetro, tessuto, legno,
che conserva il suo colore
 qui,
il suo profumo qui,
 ed è nato tremila chilometri lontano!

Essere 
la materia che ti piace,
 che tocchi tutti i giorni, 
che vedi ormai senza guardare 
intorno a te, le cose 
– collana, profumi, seta antica – 
di cui se senti la mancanza 
domandi: «Ah, ma dov’è?»
Ah, e come vorrei essere 
un’allegria fra tutte, 
una sola, 
l’allegria della tua allegria!

Un amore, un solo amore:
l’amore di cui tu ti innamorassi.
Ma 
non sono che quello che sono.

Pedro Salinas
 

OLTRE IL VIAGGIO

Così questo paese, dove sono nato, ho creduto per molto tempo che fosse tutto il mondo. Adesso che il mondo l'ho visto davvero e so che è fatto di tanti piccoli paesi, non so se da ragazzo mi sbagliavo poi di molto... Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti. 
(Cesare Pavese)

GLI AMANTI

I NAVIGANTI

Quando la notte 
nasconde nelle pieghe della veste,
 di profumate tenebre
 le molte ferite gementi 
degli esseri che portano la vita
.
Quando sospese
 sull’albero fedele del silenzio, 
dormono le parole umane

Quando da tutta la terra
 come fumo dall’altare
 s’innalza dritto al cielo

l’unico sogno gentile di tutti gli amanti

Allora, amica mia,
noi due soli ritroviamo 
l’antico vascello incantato

per i mari lattescenti della luna.

INNAMORATI A VENEZIA

IL CAMPO

ITACA

Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni o i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere:
non sara' questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi o Lestrigoni no certo,
ne' nell'irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l'anima non te li mette contro.

Devi augurarti che la strada sia lunga,
che i mattini d'estate siano tanti
quando nei porti – finalmente e con che gioia -
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre,
tutta merce fina, e anche profumi
penetranti d'ogni sorta, piu' profumi
inebrianti che puoi,
va in molte citta' egizie
impara una quantita' di cose dai dotti.

Sempre devi avere in mente Itaca –
Raggiungerla sia il tuo pensiero costante.
Soprattutto, pero', non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull'isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
in viaggio: che cos'altro ti aspetti?

E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avra' deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
gia' tu avrai capito cio' che Itaca vuole significare.

(Konstantinos Kavafis)

LA CITTA'

Hai detto: "Per altre terre andrò, per altro mare.
Altra città, più amabile di questa, dove
ogni mio sforzo è votato al fallimento,
dove il mio cuore come un morto sta sepolto,
ci sarà pure. Fino a quando patirò questa mia inerzia?
Dei lunghi anni, se mi guardo attorno,
della mia vita consumata qui, non vedo
che nere macerie e solitudine e rovina".
Non troverai altro luogo non troverai altro mare.
La città ti verrà dietro. Andrai vagando
per le stesse strade. Invecchierai nello stesso quartiere.
Imbiancherai in queste stesse case. Sempre
farai capo a questa città. Altrove, non sperare,
non c'è nave non c'è strada per te.
Perché sciupando la tua vita in questo angolo discreto
tu l'hai sciupata su tutta la terra.

(Kostantinos Petrou Kavafis)

QUANTO PIU' PUOI

E se non puoi la vita che desideri
cerca almeno questo
per quanto sta in te: non sciuparla
nel troppo commercio con la gente
con troppe parole in un viavai frenetico.
Non sciuparla portandola in giro
in balìa del quotidiano
gioco balordo degli incontri
e degli inviti,
fino a farne una stucchevole estranea.

Costantino Kavafis

LASCIAMI SCIOLTE LE MANI

Lasciami sciolte le mani
e il cuore, lasciami libero!
Lascia che le mie dita scorrano
per le strade del tuo corpo.
La passione - sangue, fuoco, baci -
m'accende con vampate tremule.
Ahi, tu non sai cosa significa questo!

E' la tempesta dei miei sensi
che piega la selva sensibile dei miei nervi.
È la carne che grida con le sue lingue ardenti!
È l'incendio!
E tu sei qui, donna, come un legno intatto
ora che vola tutta la mia vita ridotta in cenere
verso il tuo corpo pieno, come la notte, di astri!

Lasciami libere le mani
e il cuore, lasciami libero!
Io solamente ti desidero, io solamente ti desidero!
Non è amore, è desiderio che inaridisce e si estingue,
è precipitare di furie,
avvicinarsi dell'impossibile,
ma ci sei tu,
ci sei tu per darmi tutto,
e per darmi ciò che possiedi sei venuta sulla terra -
come io son venuto per contenerti,
e desiderarti,
e riceverti!

Pablo Neruda

PRONTO PER PARTIRE...

I GIORNI ED I BACI

I giorni ed i baci sono in errore:
non hanno termine dove dicono.
Ma per amare dobbiamo
imbarcarci su tutti
i progetti che passano,
senza chiedere nulla,
pieni, pieni di fede
nell’errore di ieri, di oggi, di domani,
che non può mancare.

 Pedro SALINAS

IL PORTO INVISIBILE

"...Un po', Mr. God, siamo anche figli Suoi, che Lei lo sappia, che lo voglia o no, un po' siamo stelle cadute nel pozzo, profondo e scuro, di queste nuvole prossime all'isola di Buona Ventura. E ora che tutto sta per cominciare, sta per finire, Mr. God, dalla Sua casa, dal faro, arrampicato sul promontorio, accenda una finestra che tracci il nostro presente, il futuro. Ci regali, almeno, l'abbaglio che la terra promessa non sia più un miraggio che scomparirà all'alba, se non riusciremo ad arrivare prima del nostro benedetto, maledetto sogno, imbarcato a fatica, un tramonto fa. Buonanotte Mr. God, e che il buio ci protegga, finché si può, dalla prima luce del mattino. Fra poco il sole accecherà i pensieri, come un morso, una parentesi, un inciso del cuore che nulla sa del bene e del male, di un cielo immenso che, stanotte, con l'ago prova a ricucire il filo delle distanze, il verso naufrago di anime migranti.
Sull'atlante delle isole sognate -cosa vuole - siamo piccoli punti, interiezioni ancora sospese lungo la latitudine degli annegati. Siamo l'ultimo scarabocchio della coscienza, l'ultimo inganno dell'anima, prima che l'anima vada a dormire".

Giuseppe Pompameo

IL CANTO DELLE SIRENE

«... Odisseo, Odisseo, / o somma gloria degli Achei, o grande adulato! / vieni, vieni, vieni qui, vieni a noi! / Arresta la nave, se vuoi udire la voce di noi due. / Sappi che di qui mai nessuno su lignea nave / è passato, senza prima ascoltare la voce mielata / delle melodie che ne fuoriesce dalle labbra! / anzi, anzi, ognuno, immerso in nuova goduria, / impara più e più belle cose, e poi fila via ... / noi tutto sappiamo: anzi sappiamo tutto / quello che avviene sopra la crosta della terra / generosa e feconda!...».
Ecco, andrebbe sottolineato quel «e poi fila via, preceduto da impara più e più belle cose», constatazione nuovamente ribadita dal: «noi tutto sappiamo». Sembrerebbe che la «nuova goduria» provochi un pieno e che questo invasamento faccia schizzar via. Cosa?
L'anima?

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