L’impresa
« Tutto è successo all’improvviso:
quale prova più impervia poteva toccarmi?
Comprendo l’inesperto scalatore
che sale molto in alto
e non sa bene se farà ritorno.
Ed io ugualmente:
è come se dovessi arrampicarmi
lungo la parete più scoscesa
di un’immensa e sconosciuta montagna
senza avere prima esercitato
un’adeguata e consapevole esperienza!
Mi fossi preparato a questa impresa
avessi avuto il tempo d’imparare
da un già noto e valente maestro
severo nel propormi la lezione
e mite nei consigli
come lo fu a suo tempo Chirone
quando impartiva regole ad Achille
precetti per la vita
e poi con più mestizia quelli per la morte! »
« Ma se un giorno tornerò a casa
qualcuno ci sarà a salutarmi?
Non così domani
alla partenza
mancando le parole di conforto
e i gesti incoraggianti degli amici. »
« Se invece non dovessi più tornare
il povero mio corpo senza vita
sarà conteso da belve d’alta quota
nei crepacci innevati
prima di finire dilaniato! »
« Ma se la morte non vorrà ghermirmi
e indietro non potrò mai più tornare
starò in perfetta solitudine
lassù
vegliando sulla vita e sostenendola
con quanto concede la natura. »
« Intanto mi preparo
negando la mia inesperienza
col farmi coraggio nella notte
e fuori d’ogni dubbio o indecisione
che potrebbero ancora attanagliarmi!
Sarò un guerriero certo improvvisato
ma sempre bene accorto
di fronte a quest’impresa inevitabile!
E a buon diritto
brandisco la spada fiammeggiante
impostami un giorno ormai passato
dal mio cieco destino! »