Profilo BACHECA 121
AMICIZIA PURA.
Dal web ;
(La Storia Più Bella di Tutte)
Un giorno, al primo anno di liceo, vidi un ragazzo della mia classe che tornava a casa da scuola.
Si chiamava Carlo.
Portava con sé una pila enorme di libri.
Pensai: «Chi si porta a casa tutti i libri di venerdì? Dev’essere proprio un secchione...»
Avevo programmato un weekend fantastico, tra feste e una partita di calcio con gli amici, così feci spallucce e andai avanti.
Mentre camminavo, vidi un gruppo di ragazzi correre verso di lui.
Lo spinsero, facendogli cadere tutti i libri e facendolo ruzzolare a terra.
I suoi occhiali volarono lontano, atterrando nell'erba.
Quando alzò lo sguardo, nei suoi occhi lessi una tristezza così profonda che mi si strinse il cuore.
Mi avvicinai di corsa mentre, a gattoni, cercava i suoi occhiali tra l'erba.
Aveva una lacrima che gli rigava il viso.
Raccolsi gli occhiali e glieli porsei dicendo:
«Quei ragazzi sono davvero dei poveretti... dovrebbero trovarsi una vita.»
Lui mi guardò e mi regalò un sorriso pieno di gratitudine, uno di quei sorrisi che non si dimenticano.
Lo aiutai a raccogliere i libri e gli chiesi dove abitasse.
Scoprii che abitava vicino a casa mia.
Mi spiegò che fino ad allora aveva frequentato una scuola privata.
Parlammo lungo la strada e portai per lui parte dei libri.
Man mano che chiacchieravamo, scoprivo che Carlo era un ragazzo eccezionale.
Gli chiesi se volesse unirsi a noi per una partita di calcio nel pomeriggio.
Accettò con entusiasmo.
Passammo insieme tutto il weekend e presto diventò uno di noi.
Anche i miei amici lo accolsero a braccia aperte.
Il lunedì successivo arrivò di nuovo con quella pila enorme di libri.
Lo fermai sorridendo:
«Così ti farai dei muscoli incredibili!»
Lui rise e mi passò metà dei libri.
Nei quattro anni successivi diventammo inseparabili.
Quando arrivò il momento di scegliere il nostro futuro, Carlo voleva studiare medicina, mentre io sognavo di lavorare nel mondo degli affari, senza rinunciare alla mia grande passione per il calcio.
Sapevamo che, ovunque la vita ci avesse portati, saremmo rimasti amici.
Carlo era il primo della classe.
Io lo prendevo spesso in giro, chiamandolo "secchione", ma con affetto.
Alla cerimonia di diploma, toccò a lui tenere il discorso.
Ero contentissimo che non toccasse a me!
Quel giorno lo vidi elegante e sicuro, ma nei suoi occhi c’era un velo di ansia.
Gli diedi una pacca sulla spalla e dissi:
«Dai, campione, andrai alla grande!»
Mi rispose con un sorriso pieno di riconoscenza.
Salì sul palco, si schiarì la voce e iniziò:
«Il diploma è il momento per ringraziare chi ti ha aiutato a superare gli anni difficili: i genitori, gli insegnanti, i fratelli... ma soprattutto gli amici.
Oggi voglio raccontarvi una storia.»
E, davanti a tutti, raccontò del giorno in cui ci eravamo conosciuti.
Disse che quel fine settimana aveva deciso di farla finita.
Aveva svuotato il suo armadietto per non lasciare quel peso a sua madre e stava portando a casa tutte le sue cose.
Poi, guardandomi intensamente, aggiunse:
«Sono qui oggi grazie a un amico che, con un semplice gesto, mi ha salvato la vita.»
Un silenzio carico di emozione avvolse la sala.
Sentii la gente trattenere il respiro.
I suoi genitori mi guardavano, con le lacrime agli occhi e un sorriso pieno di gratitudine.
In quel momento capii davvero quanto un piccolo gesto possa cambiare tutto.
Mai sottovalutare il potere delle tue azioni.
Con un semplice sorriso, con una mano tesa, puoi salvare una vita.
In meglio o in peggio, ogni nostro gesto ha un valore.
Dio ci mette sulla strada delle persone per un motivo.
Impara a riconoscere la sua presenza nei volti che incontri ogni giorno.
Adesso hai due scelte:
Condividere questa storia con chi ti sta a cuore.
Ignorarla, come se nulla fosse.
Io ho scelto di condividerla.
"Gli amici sono angeli che ci sollevano quando le nostre ali dimenticano come si vola."
Non c’è un inizio né una fine.
Ieri è storia.
Domani è un mistero.
Oggi è un dono.
Ti auguro di vivere una vita piena di doni meravigliosi.
E di essere, ogni giorno, il miracolo nella vita di qualcuno.
🍀🍀🍀
"Teoricamente esiste una possibile felicità piena: credere nell'indistruttibile in se stessi e non aspirare ad esso."
Kafka
Quando tutto sembra svanire, e il senso si perde nel fluire, ricorda: la risposta è dentro di noi, un sussurro che mai si sottrae, mai si fa poi.
Lotta, respira, non fermarti mai, lo dobbiamo a noi stessi e al cuore che avrai. Senza paura, né timore di cadere, solo il viaggio conta, solo il volere.
Oggi desidero condividere una riflessione su un tema particolarmente delicato. In questa Community, molte persone trovano un rifugio, un momento di leggerezza, un’occasione per distrarsi dalle proprie fatiche quotidiane. Tuttavia, ci sono momenti in cui la leggerezza lascia spazio a pensieri più profondi, pensieri che sfiorano la vulnerabilità dell'animo umano.
Vorrei porre l'attenzione su ciò che accade quando l'anima si ammala e, nonostante i nostri più sinceri sforzi, non riusciamo a riemergere. Per ragioni di privacy, non farò nomi o riferimenti specifici, ma tra noi c’è una persona che lotta, ancora oggi, per risalire da un baratro di dolore causato da umiliazioni e traumi accumulati nel tempo. Anni sono passati, eppure la ferita resta aperta.
Mi domando: come possiamo, come comunità, contribuire a guarire questa anima preziosa? Forse la risposta sta nella vicinanza, in un pensiero gentile, in un gesto di cura, in una carezza invisibile ma sentita. Questa persona è eccezionale, in ogni senso, e anche se le forze sembrano esaurirsi, è importante ricordarle che quelle poche risorse interiori che ancora possiede possono essere il punto di partenza per una ripresa.
Noi siamo qui, pronti ad accoglierla con un abbraccio, con pazienza e speranza, perché nessuno dovrebbe sentirsi solo nella sua battaglia. Insieme possiamo creare uno spazio sicuro, fatto di affetto e comprensione, dove il peso del dolore si alleggerisca e la luce di una nuova forza cominci ad intravedersi.
Un fiume di stelle sfiorano il cielo, tessendo trame. Un legame sottile, un filo d'argento, unisce i cuori nel suo movimento.
❤️❤️
Mi basterebbe una notte d'amore
Mi basterebbe un'ora di fuoco, Un sussurro di stelle nel tuo respiro. Un abbraccio che scioglie il tempo, E il mondo intero svanisce piano.
Mi basterebbe la tua mano nel buio, Come un faro, silenzioso e sicuro. I tuoi occhi, un mare profondo, Dove perdermi e non tornare mai.
Mi basterebbe una notte, Non di sogni, ma di realtà, Afarci immortali, un'eterna storia, Scolpiti nel cuore della luna.
❤️
Dentro ogni uomo dorme un angelo, un principe ed un demone.
Quello che svegli, sarà quello che avrai.
A. Hopkins
The Maxx
❤️
Da ragazzo, sentendo parlare di jazz e ascoltando alcuni brani scelti da mio fratello, mi trovavo davanti a un enigma. Come poteva questa musica, così apparentemente disarmonica, rappresentare una visione per tanti? Allora, la mia mente era incapace di afferrare il suo significato più profondo.
Con il tempo, però, ho iniziato a comprenderlo. Il jazz non è solo musica: è una metafora della vita stessa. I suoi cambi di ritmo, le improvvisazioni audaci, l’eccentricità e la genialità rappresentano le imprevedibili sfumature dell'esistenza. Così come nella vita, nel jazz c’è spazio per l’errore che diventa opportunità, per la rottura che si trasforma in armonia. Ogni nota, ogni pausa racconta una storia che sfugge alle regole e celebra l’unicità.
Una cosa è certa: il jazz insegna a vivere con il cuore aperto, ad accogliere il caos e a trasformarlo in bellezza.
🎶🎶🎶😉
Here’s a conceptual reflection that delves into abstract territory