La pioggia oggi mi è stata amica,

nonha voluto lasciarmi fino a quando non volevo io....

fin quando non potevo più ascoltarla perchè dovevo impegnarmi in altro...

qualcos'altro di piùserio, impegnativo, importante.

La sera è volata ma per tutto iltempo ha lasciato che io sentissi l'odoro freddo dell'acqua, dell'umidità.

Oggi, stranamente, ho ripreso ad affacciarmi al mondo, non facendolo entrare nelle mie faccende, nelle mie cose segrete.

Mi sono affacciato io, da solo, spiandolo e cercando di capire se fosse il momento giusto per lasciare da parte le ostilità.

é ancora presto... voglio stare ancora qui,ad aspettare, a riflettere e, soprattutto,a cercare di mandar via da me l'astio che questa breve storia mi ha ceduto, l'astio che io ho sempre cercatodi evitare ma che alla fine ho dovuto prendere e tenerlo con me ospite, mio ospite indesiderato.

Sorridete sempre.

E quando potete abbracciatevi o abbracciate i vostri cari, i vostri amici ma anche gli sconosciuti.

Il vostro abbraccio sarà ricordato per tanto tempo (anzi non sarà piùdimenticato) come se fosse un fulmine che con prepotenza viene a far luce  e rumore nelle oscurità della vita.

In un giorno d'inverno,
perduto nel mezzo dei miei pensieri, dei miei progetti,
delle mie speranze
ho lasciato il mio lavoro per recarmi a casa dai miei, in una terra lontana 350 miglia circa a sud da dove ora vivo.
Nel tempo in cui mi trovavo lì da loro, una sera fui invitato a cena a casa di un amico fraterno.
Quella sera,ricordo, ero in ritardo e quindi forzai il destriero per arrivare il più presto possibile.
Ero a pochi metri dalla loro abitazione e fui fermato da alcuni armigeri comandati da un conestabile che voleva a tutti i costi controllare i miei papiri e atti di riconscimento che purtropp io avevo dimenticato a casa.
Rischiavo una contravvenzione del valore di diversi scellini ma il conestabile stesso riconosceva in me armigero di altra contea ma di stessa fazione permettendomi così di poter recarmi alla cena senza alcuna punizione amministrativa.
Una volta a casa delmio amico, cominciai a raccontare dell'incontro avuto per la via ed intanto era lì presente una donna di non indifferente statura e dagli occhi tristi e affascinanti.
Quall'incontro mi ha segnato l'esistenza facendomi conoscere la donna che adesso prova, e con cui provo, a tenermi a se e a fare di me il suo padrone di casa, anche se in realtà non vuole ordini...ma solo occuparsi di me e di quel che di me ne sarà.
La prova più grande sta per accadere: seguirmi in una terra lontana nel nord Europa per almeno tre anni...

Dopo tanto girovagare e tanta inquietitudine eccomi qua!

In una terra lontana, fredda, priva di similitudini con il mio Bel Paese.

Nuova espirenza, nuovo lavoro, nuovi , colleghi....

Poco da fare dal punto di vista professionalema dura sopportazione del lavoro da svolgere.

Dodici ore di fila sottoil freddo,la pioggia, l'umidità non sono poche, specie se svolte di notte.

E soprattutto, almeno per il momento, la lontananza dalla mia dama che sta a casa sola e che mi aspetta.

Devono passare tre anni.

Tre lunghi anni lontano da casa.... ma in fondo la casa dov'è?

La casa è là, dove sono nato, cresciuto, e dove ancora ho i miei legami, i miai amici, mio padre, ormai stanco e verso la senilità, mia madre, entrambi ancora a dimenarsi per soddisfare le esigenze dei propri filgli a cui accorrono ogni qualvolta essi ne avessere bisogno.

Ed è proprio vero: Una madre riesce e tirar su 100 figli... ma 100 figli non possono campare una madre.

Spero che questi tre anni volino.

Spero di poter godere della loro presenza ancora tanto e poter fare tutto ciò che possa soddisfare le loro esigenze e desideri della vita.