SE CREDETE CHE QUALCUNO NON VI APPREZZI AL VOSTRO GIUSTO VALORE E CONTINUATE A FREQUENTARLO, ALLORA SIETE VOI CHE NON VI VALUTATE ABBASTANZA, NON LUI. L’ALTRA IPOTESI È CHE IL VOSTRO VALORE SIA REALMENTE BASSO. 

. . . . che il poeta è sempre a contatto con una folla che allo stesso tempo lo giudica e lo teme, lo ammira e lo deride, cerco di ritagliarmi uno spazio contrapponendo polemicamente me stesso o gli altri in un atteggiamento anarchico e provocatorio, incarnato nelle figure del clown e del saltimbanco, corrisponde a una sfida verso l’ipocrita convenzionalismo borghese e, insieme, al recupero della dimensione giocosa e trasgressiva dell’intimo umano . . . .