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È tutto chiaro

Io sono qui
tu sei lì
ma io ti vedo
ti sento
potrei indovinare i tuoi passi
gesti
mo(vi)menti.
Ora apri la finestra
è l’ora
la sera sparge
malinconiche blue notes
e arrivano qui.

È tutto così nitido

ciò che non abbiamo

ma che sappiamo

due rette s’incontrano
nell’impossibile equazione
un compasso senza mina
incide sul foglio
un cerchio dalla traccia perfetta.
lf tdr

 

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lorifu 04 settembre

 

Ci sono persone che nei loro ragionamenti usano sempre gli stessi schemi e arrivano sempre alle stesse conclusioni.
Non si sforzano di cambiare il punto di vista, scombussolerebbe la percezione che hanno delle cose e di conseguenza di se stessi.
Si accorgerebbero che quando l’immaginazione supera la conoscenza, si spezza qualsiasi tipo di ragionamento e non ci sono più i presupposti per un dialogo.
Occorre rialfabetizzarsi al confronto per non perdere di vista la realtà e soprattutto se stessi.

 

 

 

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lorifu più di un mese fa

Adoro la notte quando giunge come una rivelazione e mentre ti racconti le storie che di giorno sfumano nella luce e nel rumore, recuperi quella sacralità in cui tutto ha un nome e un senso.

                                                                         ☘☘☘☘​​​​​

Di me ricordo uno spasmodico senso di attesa.  Se dovessi personificare l’attesa  la vedo come una giovane donna in piedi, sguardo a tutto campo, per scoprire da che parte arriva.   E nell’attesa ci metto tutto: proiezioni, speranze, opportunità, sentimenti passioni. Nell’attesa ho atteso,  perché la vita appagante  non esiste, o meglio non è per tutti uguale. L’ho misurata col metro delle mie  priorità, e lo spunta era talmente bizzarro da dare risposta a tutte le mie inquietudini: amore , lavoro, famiglia, sicurezza economica, gratificazioni personali, libertà. Ma è possibile conciliare la libertà con tutto ciò che rappresenta il  suo contrario?  La famiglia  per me non è mai stata una palla al piede, anzi, ma non posso non sottolineare che   la vita ideale mi ha perseguitato sempre, e ancor oggi sono in attesa di quell’afflato che forse è vivo solo nel mio immaginario.

                                                                            ☘☘☘☘

Ci sono giorni meno giorni di altri e bisogna guardarli in faccia senza  farsi intimorire dalla loro faccia torva.

Abbiamo imparato che anche il brutto ha mille sfaccettature e perché deve esserti destinata proprio la peggiore?

Abbiamo la propensione ad abbatterci molto più facilmente che gioire, e non siamo addestrati  a tenere a bada pensieri disturbanti. Quelli arrivano, t’invadono e possono incrinare il tuo ottimismo.

Abbiamo  la possibilità di raddrizzarli però.  Analizzarli uno a uno e farci contagiare dagli elementi di positività che affiorano prepotenti,   se il terreno è ben concimato.

Io lo annaffio regolarmente, spesso il caldo lo secca, anche se lo bagno. Quando le cose non dipendono da me, aspetto.  Prima o poi il seccume ritorna verde.

                                                                              ☘☘☘☘

Ho aperto gli occhi e mi sono sentita invadere da questa frase: Tutto inizia con un inizio, un nuovo inizio, una fine, un’interruzione. Mi ha messo un po’ in agitazione tutta questa mancanza di chiarezza. È che sono abituta a dare ai termini la loro giusta accezione ma è da un po’ di tempo che fine e inizio mi perseguitano. Non so mai dove inizia l’inizio, dove finisce, dove s’interrompe,  per dar vita a qualcosa di nuovo. Ogni interruzione non ferma il flusso, lo rinvigorisce, lo smorza, diventa momento di ripensamento…certo è che da ogni stacco nasce un nuovo inizio. Di quanti inizi siamo fatti, non c’è mai fine a ciò che credevamo finito…Anche

le cicale, dopo breve interruzione,  hanno  ripreso a cantare.

                                                                                ☘☘☘☘

 

Ogni volta andrò sentendo meno e ricordando di più.

Julio Cortazar

E pensare che io la ribalterei questa frase.

Il tempo mi sta allontanando sempre più dai ricordi. Ricordare è un bell’esercizio ma non sempre. Ci fu un tempo in cui mi crogiolavo nei ricordi, fosse un amore finito o un irrigidimento nei confronti di qualcuno o qualcosa. Sembravo avvitata su me stessa e consideravo la vita come uno spazio da riempire secondo un ordine prestabilito.

Studio, lavoro, matrimonio, figli, rigorosamente nell’ordine, dovevano garantire, oltre che sicurezze e ipotesi di realizzazione anche la felicità che io, questa cosa della felicità nelle piccole cose, nel guardarmi attorno, nel pensare a chi sta peggio, nell’averla dentro, in tutta onestà non l’ho mai capita provando spesso dei sensi di colpa.

Forse oggi so cosa sia la felicità e non ha niente a che fare con la gioia, la soddisfazione, l’appagamento, l’afflato amoroso, che sono soltanto delle derivazioni.

La felicità è il percepirsi unici, liberi, slegati da qualsiasi condizionamento, è riuscire a sentirsi come si è, è riuscire ad essere ...ed è la cosa più difficile.

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lorifu più di un mese fa

La vita é un battito di ciglia ma anche uno sguardo che contiene l'infinito. 

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