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Mi descrivo

Jacqueline Miu. Come scrittrice godo della cattiva reputazione che circonda la categoria.

Su di me

Situazione sentimentale

-

Lingue conosciute

-

I miei pregi

-

I miei difetti

-

Amo & Odio

Tre cose che amo

  1. nessuna
  2. nessuna
  3. nessuna

Tre cose che odio

  1. nessuna
  2. nessuna
  3. nessuna



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al diavolo sparse stelle assassine e dolcezza sperpera il Dio dei Sogni
non nevica nemmeno invocata Madonna il fumo ci benedice tutti
siamo nascosti nei tablet nei cellulari una generazione di verbofomani scriba
adoratori di Photoshop e divoratori di youporn in 4k
fondatori e soci onorari del sistema Natale binario su server protetti
ogni tanto però ecco un sussurro
un sospiro
umano
d’amore
aspetta! aspetta! non siamo abituati a scambiarci gioia ma doni
e mortificato il cuore si piega nell’angolo del respiro e resta
muto
non devi imprecare a Natale! diceva mia madre col segno di ruga in fronte

le ho scippato lacrime per l’ardire del mio congedo annuale dal credo
vabbé nascituro il piccolino - lo chiameranno Dio come sempre
ogni anno
l’Umanità tira a noia –
solo col crack e coca cola si vende molto bene la roba
inchinati! e vibra una vocina nel capo che sa di trovarti


al buio senza stella ogni tristezza fissa zibillina (furbetta) ombra
non si mettono luminarie alle solitudini che zippano malinconie sulle distanze
abbiamo megafoni con distress signal sul cuore lanciati nello spazio
e dal profondo del nulla arriva un canto – come un abbraccio ma tu sei già dei sogni

Da “pozioni di crackoina post sentimentale”
 


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notti nere
notte di cera che si consuma col fuoco
notti sirene con demoni in catene al sangue che palpita nella vena
sentieri con piombo fuso nella tua mente
febbre a quaranta a cento a mille
sotto pelle la lava in sintonia coi sogni
l’amore non ha pietà! figliolo – senti dire una voce
notti disfatte in sudore umori celesti senza un corpo
torsioni d’acque in strati di nuvole rigide alle emozioni
e quando resti senz’aria perché si spingono nel tuo tremito
allora le notti nere diventano penitenza
puttane ambite dal tuo cervello
così
vai in baldoria al Diavolo e incendi tutto quello che ti sta in fronte
svuoti lo stomaco di malinconie eroina
per ritrovarti in notti senza saliva in bocca a cercare brividi allegri
mentre il mondo va a puttane
e tu sei in cima allo Shard nel tuo pazzo fibrillato cervello

Da “pozioni di crackoina post sentimentale”
 




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il mio cuore grida sangue guerriero
volo di gabbiano ogni forte speranza
è l’alta marea fresa per scogli
o vento tormento al faro sul mare
onde barbiturici per la malinconia
ha tutti i sogni sulle ali spiegate
cerca nella tempesta perfetta – il lampo
contro cui duellare coi battiti
il mio cuore soldato lotta con tutti i respiri
non cede al primo tentativo di morte di mettergli paura
il mio cuore abbraccia nuvole aquile azzardo - piacere
e cerca qualunque sfida possa nutrirlo
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Cerco una foglia che mi racconti del vento calmo
Una riva calda dove fissare l’ondeggio dolce e l’acqua tremula
Cerco uno specchio con barche a forma di piccoli soli
E scintille dove nutrire gli occhi di avventure
Io non cerco nulla di raggiungibile a parole
e quando il piacere mi tocca - capisco di volare alto
dimentico di non avere mai imparato ad atterrare
così concepisco ogni meraviglia in un unico sogno
e prima di precipitare
io lo pianto nel cuore di qualcuno altrettanto straordinario




L'AMORE NON FA MIRACOLI MA CI AIUTA A PENSARLI.




Uccidimi Diavolo!


certe volte ti amo
ti metto sulle mia labbra assassine
per avvelenarti
di dolcezza
di sola dolcezza si può morire
lentamente
morso dopo morso
ti contagio
certe volte ti porto dentro
non nei miei battiti
ma nella mia carne
ti metto alla tavola coi miei organi
e ti dico
mangiami!
saziati!
divorami!
certe volte mi lascio morire
tra le tue braccia
una
due
tre volte e più ancora
finché non ti vedo tremare di fatica
finché non chiudi gli occhi perché non capisci
cosa ci divida dall’indivisibile
certe volte ti chiamo “Mio Diavolo”
mentre corri col sorriso nel mio cervello
finché non ti prego
“Uccidimi Diavolo!”
poi mi togli l’aria
dalla pelle dalle ossa dalla carne
semplicemente con gli occhi


certe volte mi ami
mi metti sulle labbra i tuoi sogni
mi sfinisci di brividi con una favola
sussurrata sotto le stelle
ed io ti avrò ceduto qualche lacrima
che avrai bevuto quando assettato e a fuoco
“Dimmi che sono il tuo Diavolo!”
si sentirà da una dimensione temporale futura
mentre il letto già vuoto
racconterà all’amore dei nostri fantasmi
“Radici ribelli al destino
Jacqueline Miu




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la forma del fuoco nel cuore è un pianeta
con asse di rotazione poli equatore  la sua gravità le sue leggi
fuori dal suo spazio non abbiamo più un perimetro ma solo un volume
d’incertezze di dubbi di sbagli e passi corrotti da un alquanto improbabile sogno
fuori dal pianeta in ratio siamo assoluti
calcoliamo al millimetro la nostra emozione
ma è proprio quando il tuo piano non quadra
che diventi qualcosa di più temibile del fuoco che hai dentro

jm





Tu mi colpisci e mi divori il sonno
Tu mi tendi il nervo esaltato
fino al dolore
E mi mastichi i desideri ardenti con i tuoi occhi
Pieni di un sorriso che rende qualunque cosa amara – dolce


JM

Velieri
 Siamo tempesta col cuore avanti,
velieri innamorati di acque profonde,
non si arresta l’amore di fronte a un uragano,
più forti i venti, più tenace la volontà della meta.

J Miu





Morfina

Fatti più vicino alla mia bocca, così che io possa prenderti l’aria dalle labbra,
Così da incollare alla tua pelle il mio silenzio e annusarti i battiti, ancora nel petto.
Fatti più vicino ai miei muscoli, tese cortecce di legno bagnate dal sudore a pioggia,
E non ti domandare perché tremo, una volta vinti i tuoi e i miei brividi, con un bacio.
Fatti più vicino alla mia nuca, innocente sentiero per sensazioni ostili alla pace
e non sorprenderti, se le nostre mani intrecciate, non vogliano liberarsi dalla stretta.
Prenditi la mia febbre e il malanno che svirgola nel cieco del sangue,
Lasciami al drago cuore, tuo, in pasto, finché la mia anima non reclamerà una via per l’Eden.
Fatti più vicino all’abbraccio di tutti sogni nella gabbia del torace,
E non ti spaventare, se l’incendio troverà anche il tuo fuoco, non ti spaventare se le mie fiamme troveranno le tue fiamme,
E se bruciando, tu sentirai la mia richiesta d’aiuto in qualche scintilla lontana nello spazio ,
Che s’è sostituita a una stella, pur di amarti.

miu j


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Gli uomini straordinari nascono ovunque,
non conoscono limiti ai loro piccoli sogni,
tremano per amore quando questo li sfiora
e nascondono le proprie lacrime nelle tasche del cappotto.

 

Jacqueline Miu

 

 

Dicono di me che ho mille maschere, che tutto quello che tocco poi brucia, dicono di me che sono selvaggio e non ho regole, ma quelli che parlano così non mi conoscono, neppure mi hanno mai visto nuotare nei sogni, quelli che riescono a toccarmi poi brillano come stelle, come angeli ... come gli immortali.

miu jaqueline

 

 

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io sono il figlio del vento e attraverso tempesta senza temerne la sfida
io resisto agli uragani chiudendo gli occhi in me ogni forza diventa bagliore di stelle
io non temo sconfitta d’essere un perdente almeno una volta
ho il cuore di mille leoni
più ci combattete più Noi diventiamo forti

miu jacqueline




 

Vie d’aria


Oceano di nuvole, ali contro la gabbia dello spazio,
staffetta coraggio tra i fulmini
l’amore sfida la morte, cuori timonieri in tempesta
col becco incurante naufragio,
il gioco delle anime in mezzo alle nuvole, noi? Mai saturi di blu -
crespi flutti, massa di titanica onda,
le spume brutali a mordere respiri dai battiti,
siamo la punta di una freccia scagliata da mano divina
e non temiamo nulla.
Vento audace, lo senti? Lo senti anche tu questo divorare che avanza,
questa maledizione dell’oscurità che combatte il faro?
Eppure le onde si alzano dalla vasca per non morire e questo loro combattere,
questa sfida al buio che tempra in bene la luce.
sbotta il vento ma il minuetto delle rive assorbono il male
ogni tanto la luce spacca il rovescio di pioggia
ogni tanto noi ci avviciniamo per togliere a un tuono gli impeti
e siamo invisibili alle mappe del Fato
siamo l’uno per altra in mezzo all’Inferno, fantasmi,
eppure ci sentiamo come balene nelle distanze,
il nostro canto di piume mentre rompe l’aria,
tracciando via al lume caldo del Faro
che ci ricorda che ogni luce fissa
protegge nei voli più grandi
gli amanti.






“celeste con sbornia da moto perpetuo”





Strega



ecco le mie mani sapienti
i poemi silenti
scrivono meglio sulla tua pelle  - tremano a volte
ma solo perché caute
troppe sono le cose da dire in così poco tempo
tu non potrai leggerle se non allo specchio all’alba
quando rimasto solo cercherai me nei tuoi occhi
rimasti a fissare se stessi
consapevoli che la luce che entra amando
a volte permane
viviamo di non parole e disarmonie
si sbagli di sostegno di volontà e di bene
mix sconosciuti alla folla
ma dimmi se non siamo perfetti per qualche follia  quando ci si perde coi sogni
quando troviamo tesori e relitti fantasma nel nostro oceano
perché quando siamo insieme siamo puri
e quando siamo divisi
solo due poveri senza nulla cui decidere di appartenere in vita
c’è sempre la scelta del rischio da correre
se il momento non è giusto allora non è per entrambi
ma a volte basta uno che creda nei sogni dell’altro
basta uno che spinga la volontà a credere
il tempo stregato dalla promessa fermerà la sua lancetta
in un momento perfetto
in una primavera coi fiori eleganti
con le nuvole sull’apparire giostre
col sole a spiare gli occhi felici di un 'innamorata
in fondo a tutto si può credere
poiché ciò che esiste nell’immaginario
è solo il piccolo filtro dove amando - arrivano i battiti

“celeste con sbornia da moto perpetuo”





 

 



nuvole bianche harem al sole disegna orizzonti
mare sotto il confine col sogno azzurro ignoto
acque profonde tesori il vento tormenta la calma
cuore corsaro alza la vele in cerca di grandi tempeste
ed io ti sfido destino
davanti al mistero apro le ali sopra i tuoi flutti
leone in corsa sopra un oceano che bolle
voci sirene morfina cui non do retta
col fuoco nelle vene traccio la mia via in mezzo all’inferno
ogni altezza che sale la chiglia è vicina alla morte
adrenalina fino al limite dell’incoscienza
impossibile è solo un piccolo limite davanti al credo
qualunque cosa succeda sarà un trionfo per i miei battiti



jacqueline miu




 

Come il vento _  Come la tempesta


Come il vento, come la tempesta, come il lampo,
tu m’investi stella di una notte completamente buia,
in cui solo il frastuono dei battiti,
fanno rumore.
Tu resti in me il Keats per la sua poesia,
romantico abisso senza alcun fondale,
in cui recitano le sirene silenti carmi
gli stessi di un immaginario nutrito con forte sogno.




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notte sul mare

così aspettiamo la notte sul mare per andare a caccia di stelle
ho un vestito con la coda cometa - potrai mai afferrarmi
dicono che nessuno corra dietro per amore perché lo ferma la troppa paura
ma io non ho mai dato peso alle parole degli altri ma alla volontà di un credo
ed eccomi satellite intorno al piccolo pianeta che possiedi al posto del cuore
un oceano tenace con albatri innamorati dei lampi di una tempesta
e resto sopra lo spazio immenso in cui di notte tu perdi gli occhi
a transitare stella per accogliere nel mio grembo il tuo forte sogno

 

così restiamo amici amanti e fratelli per tutta una vita
dispersi sulle strade completamente sbagliate del destino
senza GPS senza Google Maps e senza cartine
solo noi due per mano di una follia che ci rende felici
tolto il vestito da astro io sono solo una donna
immortale quale deve essere qualsiasi innamorata su un pezzo di Terra
con gli occhi volo tutto il mare che mi distendi sotto i passi
con il cuore mi muovo appena sento il tuo abbraccio

 

così restiamo fedeli alle piccole semplici cose
bottiglie ghiacciate di Fanta pasta nella dispensa e pesto
una corsa al piatto in tavola per la migliore albicocca matura
un finto litigio per fare pace coi sensi

il tempo è verde
cura lenisce risana grandi ferite
tiene gli ultimi fragili ponti sulle distanze
e quando le cose diventano più grandi del nostro credo
cammina tra una folla di astri
si siede in una poltrona a fianco all’amore
attende che si spengano le luci appena lo spettacolo inizia


 

“celeste con sbornia da moto perpetuo”


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curami con l’oppio dei tuoi occhi
il male dell’ora che inietta in me la morte
che si scalda i muscoli con i brividi sulla schiena
mentre cerco di afferrarti per la mia dose
un bacio
dammi qualcosa d’immortale per cui cambiare
oxycodone metadone eroina
disintossicami dal traffico nei tuoi sogni
che vorrei non abitare da estraneo
entra nella mia pressione sanguigna
espelli le cellule senza il tuo nome dal mio corpo
divorami dall’ugola dell’amore le parole
su cui piscia sto stupido cuore preso dai suoi battiti


dammi un tocco d’onnipotenza
scambia la mia pena con un momento di gioia
divorami
divorami tutto il dentro
poi vomitalo sul cielo così che piova
ogni più assurdo metallo
ogni più pesante pietra
qualunque cosa schiacci questi ossi
dove ti nascondo quando non ritorni
dove ti posseggo quando sei sola
dove smetto di essere un verme e divento un Dio
ma solo per poche ore

cerca nelle contrindicazioni la sequenza
per il sovradosaggio d’amore
togliti dall’ombra della febbre che mi consuma
in alternativa lasciami un paracadute di sogni



“caste virtù nutrite con legno e tarli per dare leggenda – poesia sperimentale”




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Lettere al sole



sbottono la camicia sull’anima è alta marea
onde sugli scogli quasi piena estate
un faro stella ma senza presunzione di cielo
piccoli passi nel cuore del tramonto accrescono i battiti
tu non sei mai venuto
io non ti ho mai aspettato
ma ci siamo sempre cercati
ed ora in mezzo al tempo siamo nulla
così sono gli spiriti quando separati dal loro destino
ho gettato in mare ogni nostro bene
mi sono suicidata più volte nell’onda
temendo dentro mi  rimanesse qualcosa di tuo
ho pulito la mia anima dai tuoi abbracci
e incendiato al sole le lettere che ci saremo scritti quando lontani
non ho lasciato nulla alla memoria
solo il tormento è rimasto
mostro ferito e urlatore
nei troppo radioattivi battiti
il mare è freddo ma non le mie mani
ho dato a lui il dolore
mi sono spaccata come l’onda sopra uno scoglio
per non rovesciare dall’anima alcuna lacrima
ho lacerato la pelle sul cuore e t’ho mentito
non ci ameremo più come ci saremo dovuti amare
è rimasto il sentore di mare nei sensi
e forse io ti sono rimasta come tu mi sei rimasto
un sogno
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Crackoina
fammi fumare non sporcherò il tuo bel tappeto
hai mai attraversato un fiume legato solo al filo sottile di un sogno
dovresti sapere che ti giro intorno solo per averti
poca miseria le parole quando il cuore batte
cocaina eroina crack sono già negli atomi adrenalina
non c’è droga migliore del desiderio quando brucia la carne
ci sono cose peggiori che possono sporcarti il cervello
essere mediocri o peggio non avere nulla per cui cazzo dannarti

fammi fumare poi aprire se vuoi le finestre
i miei occhi – i miei occhi sono in una ragnatela di febbre
ti faccio la cortesia di tacere i miei battiti
certi roghi sono destinati ad avere un solo spettatore – il tuo ego
intanto sai che dalle tempeste di lampi possono nascere angeli
scoccano frecce ai folli in terra a caccia d’amore
dicono che ogni volta che qualcuno si innamori scatti un tuono
chiudi gli occhi ho paura che nel tuo sguardo ci sia tempesta

fammi fumare andrò al diavolo tra un minuto
vado a cercarmi un fiume in mezzo alle case
ho bisogno di mettere alla prova tutti i miei sogni
per dimostrarti di resistere in follia e tu che mi salvi mentre sono a deriva

Da “Caste virtù nutrite con legno e tarli per dare leggenda – poesia sperimentale”






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ghiacciami i muscoli della bocca con un bacio infinito bardane di lingue a fuoco
questi orizzonti di pelle sudata sui corpi prede perfette i cuori in astinenza d’aria
esorcizza il sangue posseduto dal diavolo dell’amore Inferno nel Permafrost dei battiti
ci scioglieremo presto piangono di cera spiriti forzati alle fiamme
perdona l’atto del respiro è barbaro l’umano con ogni cellula combatte
artiglia il fragile nella conchiglia del mio credo spume svanirà l’oceano di certezza
bloccami il passo sul ciglio della strada o investimi con i tuoi occhi
blocchi di tessuti e ossa
blocchi di cemento i dubbi
blocchi d’acciaio i sensi
in attesa del fulmine

miu jacqueline


il mio cuore ciclone ama tempesta di sogni
ogni parte umana s’infrange sugli scogli dei sensi pur di piacere
col desio si seda un pochino il battito nella gabbia
sono invisibile a me stesso ma non alle fiamme
imbattibile soltanto se prima messo al tappeto
predatore da sempre predato dalle emozioni
una marina senza abisso di cui qualunque pioniere avrebbe paura
il mio cuore gigante rannicchiato nel petto
soffre ogni anno per allergia sentimentale primaverile
un male tesoro caro soltanto ai poeti
che curo con lunghi impacchi di febbre e insonnia
non c’è soccorso per il misero pioniere rimasto nel delta dell’essere senza remi
ogni tanto tremo ma perché morso dall’abitudine
di resistere restare redimermi dal vuoto
a volte depredo la notte da tutti gli astri
curo una malattia sentimentale e bambina
ma tu sai che certi mali a noi uomini - restano nel sangue
e allora non domandarmi mai “io chi sia”
il mio cuore ciclone ama e questo ti basti


miu jacqueline


Milano amore in franchising, saldi colossali e folla.
Le mani si sfiorano, si stringono, ballano.
Artisti di strada,
palpita il cuore.
Due innamorati.
Al cinema una sala vuota,
la bocca di luglio trema tra nostre fiamme.
Se mi abbracci, mi fai male e ridi,
mi stringi fenomeno, mentre io fingo
di non conoscerne la causa.
Le lunghe strade diventano un fiume.
Le rive scottano, al sole tutto brilla,
i volti diventano star di un movie,
noi potremmo anche vederli
se non ci fossimo smarriti su altri pianeti.


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