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mi.descrivo più di un mese fa

Descriversi. I più evitano di farlo. Forse perché non intendono scoprirsi o forse sono solo pigri oppure consapevoli di non conoscersi. Altri scrivono. Ma in realtà non si descrivono. Cercano l'iperbole, si ingegnano per stupire. Piazzisti di se stessi insomma. Tuttavia son forse peggio quelli che si minimizzano. Diffido di chi pratica l'understatement, la falsa modestia cela spesso il raggiro. Un finto modesto è ben più subdolo di uno sfrontato sbruffone. E con questo ho definito il recinto. Prendici le misure quindi e decidi se sia il caso di proseguire nella lettura. Perché ora, fatte queste premesse, ci proverò. Non mi importa far meglio; mi accontento, più banalmente, di fare ciò che viene richiesto. Descriversi.

Nel miglior modo che sia per me possibile. Senza giri di parole, senza ironia, senza falsa modestia. Non è "taglia e colori". Alto, moro, occhi verdi non credo sia la risposta attesa, oltre ad esser falsa. Penso sia altro ciò che va descritto qui, quando si decida di giocare a questo gioco, volendo affrontare il cimento senza lo spirito del baro. Ho vissuto, non sono un ragazzino. Ho combattuto, ho le mie cicatrici. Ho imparato a sfruttare il buon vento, ad avanzare anche se c'è bonaccia e a non affondare nelle tempeste. Ne deriva che sono ben funzionante. Presente, lucido e pacato. Reattivo quando conviene reagire, Immobile se giova il logoramento, Fulmineo se mi passa davanti l'attimo.

 

> Cogli la rosa quando è il momento ché il tempo, lo sai, vola e lo stesso fiore che sboccia oggi, domani appassirà.

 

Risoluto se serve. In ambiente non perturbato mi troverai da qualche parte nel tratto di mare compreso tra le boe della Simpatia, della Ironia e della Curiosità. Perché mi piace Scherzare, Giocare ed Ironizzare. Probabilmente stai pensando che sono troppo sicuro di me stesso. Sì, se dalla frase togli il "troppo", hai ragione. Sono un consumatore di silenzio e di solitudine in dosi modiche. Non me ne servono ingenti quantità tuttavia non posso farne completamente a meno. Se però c'è da salire sul palco non ne soffro, anzi me la cavo assai bene. Ho un Ego un poco ingombrante ma sono convinto di potermelo permettere. E sono pure convinto che dopo un po' di tempo, perché non si deve mai essere avventati, ne converrai. Uno non Banale insomma; conseguentemente non Facile. Amo le parole. Perché sono gli atomi con cui si costruisce il Pensiero. Ed il pensiero è un Universo.

Tendenzialmente Competitivo non Ostinato tuttavia, diciamo Determinato. Perdere, come raramente capita, alla fine non mi dispiace. Perdere, se avviene spesso, è indice di un errore di funzionamento. Perdere, se avviene di rado, è una grande opportunità. Perdere, in questo caso, ha il vantaggio di consentirti di immergerti nei pensieri di altri, In pensieri che hanno dimostrato essere migliori dei tuoi. Non conosco un miglior modo per apprendere. Vincere, sempre a mio avviso, non è Sconfiggere. Vincere davvero è Convincere. Non c'è bisogno di aggiungere altro. Corro per me, non per gli altri; non mi serve il giudizio altrui, mi basta il mio.

I sentieri molto battuti mi annoiano. Preferisco tentarne dei nuovi, pur sapendo che a volte sono scomodi ed altre volte non portano a nulla. In quel caso li abbandono senza rimorsi.

 

> Due strade trovai nel bosco e io, io scelsi quella meno battuta. Ed è per questo che sono diverso.

 

Sensibile ma difficilmente Coinvolgibile. Detesto la Commiserazione, detesto il Rimpianto. Mi annoia il Passato, amo il Presente, e concepisco il Futuro solo come quel presente che arriverà tra un attimo. Più oltre, secondo me, non si chiama Futuro, ma Congettura. Il Presente è l'unico tempo che coincide con la Realtà. Il futuro è Sogno, il passato è Storia. Ed entrambe son cose incerte. E poi, in ultima analisi, la stessa realtà è un presente che tra un attimo morrà. Dissezionabile quindi, possibile oggetto di autopsia, da eseguirsi con una fredda padronanza del bisturi. Se c'è da parlare di realtà, mi interessa farlo solo così. Atri modi sono solo perdite di tempo ed a me non piace sprecarlo.

 

Ho il sospetto di essere anaffettivo. Manifesto emozioni, eccome. Non sono freddo, anzi, tutt'altro. Facile per me, e con me, stabilire piacevoli relazioni interpersonali e vederle poi trasformarsi facilmente in amicizie o in legami di diverso tipo. Ma, nella direzione dell'affetto (o oltre) constato che, tendenzialmente, non mi ci direziono. Non è stato sempre così, lo è però da un po' di tempo in qua. Non so se sia solo colpa mia, sono cose che si fanno in due. Forse potrebbe essere che sono solo molto selettivo.

 

Oppure più banalmente che, nel caos che ci circonda, da parecchio tempo non ho urtato la molecola giusta per far partir la reazione. Non so aggiungere di più. Perché questo è tutto quello che so di me su questo tema. Mi sono riletto ed è mia convinzione di esserci riuscito.

 

A descrivermi.

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