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nessunatracciadime più di un mese fa

"Non tornare dove un giorno sei stato felice, è una trappola della malinconia, tutto sarà cambiato e niente sarà più come prima, nemmeno tu.
Non cercare gli stessi paesaggi, né le stesse persone, il tempo gioca sporco e si sarà occupato di distruggere tutto ciò che un giorno
ti ha reso felice. 
Non tornare nel luogo in cui un giorno sei stato felice, tienilo sempre nella tua memoria, com'era, ma non tornare. La vita va avanti e ci sono nuove strade da percorrere…  nuovi posti da visitare e altre persone che ci aspettano."

(Fernando Garcia)

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nessunatracciadime più di un mese fa

«A tutti i folli.
I solitari.
I ribelli.
Quelli che non si adattano.
Quelli che non ci stanno.
Quelli che sembrano sempre fuori luogo.
Quelli che vedono le cose in modo differente.
Quelli che non si adattano alle regole, e non hanno rispetto per lo status quo.
Potete essere daccordo con loro o non essere d'accordo.
Li potete glorificare o diffamare.
L’unica cosa che non potete fare è ignorarli.
Perché cambiano le cose.
Spingono la razza umana in avanti.
E mentre qualcuno li considera dei folli, noi li consideriamo dei geni.»

Steve Jobs

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nessunatracciadime più di un mese fa

La scienza occulta parla di quattro qualità, che

l’uomo deve acquistarsi nella cosiddetta via delle prove, per potere ascendere alla conoscenza superiore. La

prima di queste è la capacità di scindere nei pensieri il

vero della parvenza, la verità della semplice opinione.

La seconda qualità è la «valutazione» giusta del vero

e del reale, rispetto alla parvenza. La terza capacità

consiste nell’esercizio delle sei qualità: controllo del pensiero, controllo dell’azione, perseveranza, pazienza, fede e imperturbabilità. La quarta è l’amore della libertà interiore.

La semplice comprensione intellettuale del contenuto di queste qualità non serve a niente. Esse devono

formare parte così integrante dell’anima, da perdurare

come abitudini interiori. 

 

         Dr. Rudolf Steiner

         L’Iniziazione.

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nessunatracciadime più di un mese fa

La maggior parte dell’umanità è predisposta alla sottomissione. 
Gente inconsapevole, gestita completamente. 
Chi ha capito, ha capito, non ha bisogno di consigli. 
Chi non ha capito, non capirà mai. 
Io non biasimo queste persone perché loro sono strutturati per vivere e basta. 
Casa vuol dire vivere e basta? 
Mangiare, bere, respirare, partorire, lavorare, guardare la televisione, mangiare la pizza il sabato sera, andare a vedere la partita. 
Il loro mondo finisce lì. Non sono in grado di percepire altro.
C’è invece un piccolissimo gruppo di esseri umani che sono “difetti di fabbricazione”: sono sfuggiti al controllo qualità della linea di produzione. 
Sono pochi, sono eretici, sono guerrieri.

- Carlos Castaneda

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nessunatracciadime più di un mese fa

Patologia molto diffusa, specie nel virtuale, ma lo sapete gia...

 

Mi chiamo Narciso, molto piacere.

Hai avuto la fortuna di conoscermi, hai toccato le vette del grattacielo più alto del mondo, sono stato gentile, educato, rispettoso, ti ho portata in alto, ti ho dato la possibilità di sognare ad occhi aperti facendoti vivere la fiaba più bella della tua vita. 
Ti ho corteggiata, ho usato parole meravigliose, mi sono comportato in maniera ineccepibile ed eccelsa. 
Quello che ancora non immaginavi è che era tutto finto, il mio scopo era quello di inabissarti, di farti precipitare, di maledire il giorno in cui mi hai conosciuto. 
Nonostante tutto l'affetto che mi dimostrerai, le tue premure, il tuo amore, ti tratterò così male, che vorrai sparire e sprofondare. Studierò tutte le tue mosse, le tue fragilità, i tuoi valori morali e userò tutto questo per colpirti, per denigrarti, per farti sentire una nullità. 
Sarò talmente pessimo che, mentre tu starai male a causa mia, io userò quel dolore per affossarti, per tagliare ll tuo cuore che ferirò a morte. 
Ti farò sentire talmente insicura di te stessa che passerai intere giornate a piangere e a deprimerti in attesa di un mio messaggio o una mia telefonata, che non arriverà. 
Sono bugiardo, cattivo, manipolatore con premeditazione, ma ti farò sentire paranoica e ti darò anche della pazza. 
Impazzirai con i miei discorsi inutili, patetici e inconcludenti e persino quando avrai un momento di sconforto, i miei eloqui saranno talmente stupidi, che ti sentirai soffocare. 
Non mi scuserò perché io non sbaglio, anzi minimizzerò i miei errori e sarò talmente bravo e meschino da farti credere che ho ragione. 
Ti umilierò, ti tradirò, ti schernirò, mi prenderò gioco dei tuoi sentimenti, li calpesterò e ti sentirai morta dentro. 
E mentre tu continuerai a morire, io mieterò altre vittime, succhierò il loro sangue e le annienterò.
Se riuscirai a sopravvivere a tutta questa agonia e mortificazione, mi ringrazierai per averti resa più forte e per averti insegnato che da quelli come me, bisogna stare alla larga.

Paola Tafuro, sociologa

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nessunatracciadime più di un mese fa

A tutti gli illusi, a quelli che parlano al vento. Ai pazzi per amore, ai visionari, a coloro che darebbero la vita per realizzare un sogno. Ai reietti, ai respinti, agli esclusi. 
Ai folli veri o presunti. 
Agli uomini di cuore, a coloro che si ostinano a credere nel sentimento puro. A tutti quelli che ancora si commuovono. 
Un omaggio ai grandi slanci, alle idee e ai sogni. A chi non si arrende mai, a chi viene deriso e giudicato. Ai poeti del quotidiano. 
Ai “vincibili” dunque, e anche agli sconfitti che sono pronti a risorgere e a combattere di nuovo. 
Agli eroi dimenticati e ai vagabondi. A chi dopo aver combattuto e perso per i propri ideali, ancora si sente invincibile. A chi non ha paura di dire quello che pensa. 
A tutti i cavalieri erranti.

Miguel de Cervantes - da Don Chisciotte della Mancia

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nessunatracciadime più di un mese fa

Le masse non si ribellano mai in maniera spontanea, e non si ribellano perché sono oppresse. In realtà, fino a quando non si consente loro di poter fare confronti, non acquisiscono neanche coscienza di essere oppresse. Abbandonati a se stessi, continueranno, generazione dopo generazione, secolo dopo secolo, a lavorare, generare e morire, privi non solo di qualsiasi impulso alla ribellione, ma anche della capacità di capire che il mondo potrebbe anche essere diverso da quello che è.

George Orwell 

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nessunatracciadime più di un mese fa

Dostoevskij sull'Italia
«Per duemila anni l’Italia ha portato in sé un’idea universale capace di riunire il mondo, non una qualunque idea astratta, non la speculazione di una mente di gabinetto, ma un’idea reale, organica, frutto della vita della nazione, frutto della vita del mondo: l’idea dell’unione di tutto il mondo, da principio quella romana antica, poi la papale».
«I popoli cresciuti e scomparsi in questi due millenni e mezzo in Italia comprendevano che erano i portatori di un’idea universale, e quando non lo comprendevano, lo sentivano e lo presentivano».
«La scienza, l’arte, tutto si rivestiva e penetrava di questo significato mondiale. Ammettiamo pure che questa idea mondiale, alla fine, si era logorata, stremata ed esaurita (ma è stato proprio così?) ma che cosa è venuto al suo posto, per che cosa possiamo congratularci con l’Italia, che cosa ha ottenuto di meglio dopo la diplomazia del conte di Cavour? È sorto un piccolo regno dì second’ordine, che ha perduto qualsiasi pretesa di valore mondiale, (…) un regno soddisfatto della sua unità, che non significa letteralmente nulla, un’unità meccanica e non spirituale (cioè non l’unita mondiale di una volta) e per di più pieno di debiti non pagati e soprattutto soddisfatto del suo essere un regno di second’ordine. Ecco quel che ne è derivato, ecco la creazione del conte di Cavour!».
Fëdor Michajlovič Dostoevskij

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