Profilo BACHECA 34
Ormai con e ferie sono agli sgoccioli, anche le giornate sembrano accorciarsi, non ero mai andata in Croazia, se non al mare, ho scoperto all interno un territorio meraviglioso, accogliente e vitale. Le mie ferie si concludono qui, lago di Bacina.
Buon rientro a chi come me torna e buone ferie a chi è in procinto di partire che il viaggio vi regali momenti unici, dettagli indementicabili e scorci magnifici.
Buona vita
Paola
La montagna non è solo nevi e dirupi, creste, torrenti, laghi, pascoli. La montagna è un modo di vivere la vita. Un passo davanti all’altro, silenzio tempo e misura
Un ruscello che scorre, un uccello che canta, una roccia che si oppone al vento sono alcune tra le mille voci del silenzio; anche una superficie d’acqua assolutamente immobile e il buio che muore sono voci che vanno dritte al cuore e combinandosi tra loro in infinite variabili ci portano lontano, ci separano gradualmente dai nostri modelli di tutti i giorni. Modelli e schemi conformisti che assomigliano in genere a ritmi musicali o a melodie che sottolineano le scene principali di un film in dvd. Ma in natura non c’è una colonna sonora che insegua i sentimenti, perché sono i sentimenti stessi a confondersi con la natura e a crearsi un sereno distacco dal film in cui viviamo. Le voci del silenzio ci allontanano da tanti desideri a basso voltaggio e ci riavvicinano a quell’energia a grande differenza di potenziale che proprio loro hanno connaturata: così la realtà ci diventa manifesta con un lampo e il tuono ci sembra rumorosamente superfluo.
Dalle cime abbracciamo con uno sguardo i versanti opposti a quelli per i quali siamo saliti, a volte scorgiamo laghi solitari: siamo nel punto dal quale non si può salire oltre, nella stretta fascia di contatto dove due mondi si aprono e si chiudono l’uno all’altro nello stesso istante. E’ qui che la voce del silenzio diventa assordante, specie se ci tiene compagnia il vento. Come lui, ci sentiamo anche noi portatori di silenzio.
Un luogo non è mai solo “quel” luogo: quel luogo siamo un po’ anche noi. In qualche modo, senza saperlo, ce lo portavamo dentro e un giorno, per caso, ci siamo arrivati.
I fiori selvatici mi hanno sempre affascinato. Sono autonomi nel nascere e nel vivere, non hanno bisogno di concimi, di terra comprata, di vasi… non hanno bisogno dell’uomo e forse è anche per questo che un po’ ci indispettiscono. Io li considero un meraviglioso regalo della natura che ti trovi lì quando meno te lo aspetti e che non devi fare altro che ammirare e proteggere dalle mani talvolta troppo irruenti dell’uomo.
Come quando cammini nel bosco e dopo una curva senti il suono di una cascata e l’orizzonte all’improvviso cambia e tutto diventa più potente e luminoso.
Così è la vita.
(Fabrizio Caramagna)