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Mi descrivo

Alla ricerca della mia antica innocenza. Ho speranza che il cammino non sarà infruttuoso.

Su di me

Situazione sentimentale

-

Lingue conosciute

-

I miei pregi

Ah ah ah. Mi credereste mai?

I miei difetti

A prima vista nessuno. Poi ... Sì, me ne riconosco molti, nonostante il mio impegno continuo al cambiamento.

Amo & Odio

Tre cose che amo

  1. Vivere
  2. Nonostante
  3. Tutto

Tre cose che odio

  1. Quello che
  2. Abbrutisce
  3. L'uomo

I miei interessi

Vacanze Ko!

  • Città d'arte
  • Passioni

    • Lettura

    Musica

    • Jazz
    • Disco

    Cucina

    • Piatti italiani
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    L'Innocenza e il Cuore.

    Piero Jahier è poeta delicato e sensibile del Novecento letterario italiano. Di lui stupisce la grandezza nascosta nella sua semplicità di uomo e grande poeta.
    Nacque a Genova l’11 aprile 1884 e morì a Firenze il 19 novembre 1966.

    “Ero terribilmente fiero della responsabilità della mia posizione di povero. Ritenevo che in una società savia, ogni uomo avrebbe dovuto iniziare la vita nella posizione di povero, per poter imparare a esser giusto. Ho avuto il coraggio di essere, anzitutto, un uomo comune che si guadagna il pane vendendo qualsiasi merce, all’infuori della poesia”.

    PER VIVERE
    Per vivere dovevi sperimentare
    per vivere dovevi essere ingannata.

    Ora che hai fatto tutta l’esperienza
    ora che sei pronta
    ora che ti protegge tutta la diffidenza
    e resta più solo vivere, anima formata,

    o potersi sciogliere nell’innocenza!
    O di nuovo poter essere ingannata!
    (Piero Jahier)

    L’innocenza dà sicurezza al cuore?

    Tu

    Poi sei venuta tu,
    e t'è bastata un'occhiata 
    per vedere
    dietro quel ruggito,
    dietro quella corporatura,
    semplicemente un fanciullo.
    L'hai preso,
    hai tolto via il cuore
    e, così,
    ti ci sei messa a giocare,
    come una bambina con la palla.
    E tutte,
    signore e fanciulle,
    sono rimaste impalate
    come davanti a un miracolo.
    "Amare uno così?
    Ma quello ti si avventa addosso!
    Sarà una domatrice,
    una che viene da un serraglio!"
    Ma io, io esultavo.
    Niente più
    giogo!
    Impazzito dalla gioia,
    galoppavo,
    saltavo come un indiano a nozze,
    tanto allegro mi sentivo,
    tanto leggero.

    (Vladimir Majakovskij)

    LA VOCE A TE DOVUTA

    Sì, al di là della gente

    Ti cerco.

    Non nel tuo nome, se lo dicono,

    non nella tua immagine, se la dipingono.

    Al di là, più in là, più oltre.

    Al di là di te ti cerco.

    Non nel tuo specchio

    E nella tua scrittura,

    nella tua anima nemmeno.

    Di là, più oltre.

    Al di là, ancora, più oltre

    Di me ti cerco. Non sei

    Ciò che mi sta palpitando

    Con sangue mio nelle vene, e non è me.

    Al di là, più oltre ti cerco.

    E per trovarti, cessare

    Di vivere in te, in me,

    e negli altri.

    Vivere ormai di là da tutto,

    sull’altra sponda di tutto

    -per trovarti-

    Come fosse morire.

    (Pedro Salinas)

    Berti l'anima...

    Col bacio mi sembrò di berti l’anima, non di perder la mia; chè quando mi staccai dalla tua bocca vacillavo come ebbro cieco, quasi a me ignoto, senza più cuore né cervello, vuoto. (Corrado Govoni)

    NON SOLO A PASQUA

    "No, credere a Pasqua non è giusta fede: troppo bello sei a Pasqua! Fede vera è al venerdì santo quando Tu non c’eri lassù! Quando non una eco risponde al suo alto grido e a stento il Nulla dà forma alla tua assenza." (David Maria Turoldo)
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