Odio la notte
Odio la notte che porta il tuo nome,
il profumo della tua pelle fra il grecale
soffiandomi addosso il dolore.
Tra le note del silenzio
gioca con il mio cuore,
il ricordo dei tuoi baci.
Tra il buio e il giorno il confine sei tu,
senza tempo sgrano il rosario della tua assenza.
Sei come mare nero che confonde
a tal punto che la riva
della quiete mi è sconosciuta.
Il navigare è sofferto
tra le onde della malinconia,
mi perdo nella follia
del desiderio enorme di te.
Solo all’aurora
alla battigia della pace
come naufrago stremato
riposa il mio cuore
fra la rena del nuovo giorno.
© Quattrone Bruno 20/04/2009 ©