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puntaperciato 21 ottobre

Lei è Laura. Ha 15 anni. Si trova in vacanza a Pollara in Sicilia . È il 1979. Il suo vicino d’ombrellone è un ragazzo bellissimo. Si scambiano sorrisi e sguardi, finché lui si fa avanti. Ti va di fare una nuotata? Ridono tra le onde, passeggiano sul molo, si baciano al chiaro di luna. Laura vive un sogno. È incredibile, Vale abita nel suo stesso paese! Si rivedono dopo l’estate, bigiano la scuola, vanno al mare, si divertono. Poi lui parte per il militare. Laura prende il telefono, con voce tremante dice che è incinta. Tempo due giorni e sono di nuovo l’uno nelle braccia dell’altra. Prendono casa, si sposano. Gli anni volano. Ogni mattina la mia Laura sprofonda il viso tra le sue braccia, si sente avvolta, amata. È il 2000. Laura non sta bene. Il medico parla di sclerosi multipla. Lei conficca le unghie nella sedia, poi fa un bel respiro. Ok, ditemi come posso trovare una cura, e nel frattempo voglio subito diventare volontaria di AISM. È determinata a vivere al meglio. Vale è sempre al suo fianco. La sveglia con un abbraccio, e la colazione pronta. Laura fatica a camminare. Non si abbatte, ci scherza su. Tra un po’ ti stuferai di me. Lui afferra la carrozzina e la porta alla spiaggia dove si sono conosciuti. Dice che la terrà sempre stretta. Sei tu che mi dai la forza. Trascorrono anni sereni e felici, poi da un giorno all’altro Vale ha dei vuoti di memoria. Ha un tumore al cervello, e non c’è nulla da fare. Piange, non vuole lasciarla sola. Laura dice di non preoccuparsi. Adesso sarà lei a tenerlo stretto. Lo lava, lo veste, gli fa la barba. Lo carica sulla sua carrozzina e lo porta ovunque, con una forza che non credeva di avere. Sono tre mesi infiniti, e veloci. Laura organizza un funerale pieno di amici. Ogni mattina le nipotine che abitano al piano di sopra, le preparano la colazione come faceva il nonno. Laura sa che non è sola. Torna alla loro spiaggia. Per la prima volta dopo quarant’anni di matrimonio, suo marito non è al suo fianco. Quel pensiero la spaventa più della malattia. Ma è una testona, come diceva scherzando Vale. E non si arrende. Chiude gli occhi. La pace di quel luogo la avvolge in un caldo abbraccio. E non la lascia più.Adeso sono io dopo averla conoscita ad occuparmi di lei.Grazie di avermi dato occasione di conoscerti aver cura di te

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