Pensieri di una sera d'estate, vecchi ricordi, quasi dimenticati, che affiorano in un monento di meditazione.
Mi va di scriverli, a futura memoria, prima che si perdano nell'oblio.
Odio,
ancora mi domando come lei abbia potuto esprimere un odio apparentemente insensato, manifestare quasi improvvisanente una trasformazione interiore sconvolgente, diventare cattiva con chi, fino a quel momento, aveva condiviso tutto.
Io credo che quella trasformazione sia scaturita dalla insanabile voglia di scrollarsi di dosso quello che ormai, per lei, era diventato scomodo, spinta da ciò che riteneva più interessante, una imprescindibile necessità di libertà.
Il fascino della novità.
Questo odio, che non nasce dal nulla, credo sia dovuto alla sempre più pressante sensazione nel non poter disporre di quella libertà di dare seguito ai propri impulsi.
E’ un errore umano, si pondera poco e si seguono unicamente i desideri di quel momento.
Così, un giorno, improvvisamente, hai scelto di andare via.
Ciò che si insegue, spesso, è solo uno specchietto per le allodole, solo il tempo dirà se si sono fatte scelte giuste od errate, rendersi conto se un odio, in origine, fosse motivato.
Il tempo restituisce la realtà delle cose, a volte ciò che può emergere potrebbe far male, può anche capitare di essere felici delle scelte fatte, oppure, come invece spesso accade, cadere nei rimpianti.
Questo comunque non posso saperlo.
Penso che le vere catene sono quando si esauriscono le alternative, per questo bisogna sempre ponderare prima di fare una scelta.
Per ciò che mi riguarda io ho fatto dei grossolani errori, di cui mi pento:
- Errore 1: dare seguito a una telefonata: "Papà.. quella str..za passeggia con un tizio col tuo cane, si pavoneggiano, non ha perso tempo", inpulso di rabbia;
- Errore 2: prendere senza pensarci l'auto per voler vedere con i propri occhi, seguire la rabbia, finisce male, ho la peggio;
- Errore 3: telefonata da amica infermiera al triage ospedale, ..c’è la tua “amica” con uno in pronto soccorso”, non hanno nulla ma sicuranente vogliono sporgere denuncia, corri!
corro.
Denuncio prima di essere denunciato.
Il resto è storia.
Una soddisfazione l’ho avuta, una telefonata qualche mese dopo quei nefasti eventi:
Operatrice: "buongiorno è la Ranst…, alla Vodaf. cercano Ex collaboratrice per contratto a tempo indeterminato, non riusciamo a rintracciarla" io: "mi spiace, non posso aiutare, ho perso i contatti".
Forse non sono stati errori, è stata una fortuna aprire gli occhi e capire cosa si può nascondere dietro animo apparentemente buono e gentile.
Una pagina nefasta, una brutta esperienza ma che mi ha fatto affrontare meglio il futuro.
Adesso tutta la mia vita è scadenzata da grandi soddisfazioni, chissa, forse potevano essere anche le sue.
"La possessività mina la fiducia, offusca la realtà delle cose, si vedono nemici ovunque, si ponderano congetture inesistenti, aumenta la paura di non essere al più al primo posto. Questo si chiama egocentrismo, egoismo, e da che qui si innesca l'odio, si allontana quello che magari sarebbe stata una bella opportunità per una vita serena...."
Scrivo tutto ciò a distanza di anni non so il perché, certe parentesi di vita difficilmente si riesce a scrollarsele di dosso, forse perché in fondo ci tenevo, forse....ma è andata così.