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va.lentille

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ultimo accesso: 23 giugno

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va.lentille più di un mese fa

"Ci tenevo a scriverti una poesia, a dirti che ci ho messo tanto ma ce l'ho fatta: è passato tutto anche a me. 

Sto benone ora, ho ripreso anche a fare colazione. 

I clown son tornati a farmi ridere, la luna non è più una puttana, e il gelato alla pesca, quello che prendevi sempre, non mi dà più la nausea. 
Ti penso poco, finalmente. 

Ti penso raramente e non più raro.

A fatica ti penso, e quando ti penso, ti penso facile facile.

Un pensiero di sfuggita, un pensiero che non penso, un pensiero che non fa più quel pizzicore al cuore. Un pensiero che non riposa, che non mi ci fermo più. 

Non bisogna fermarsi sui luoghi che non calmano, sui luoghi che non colmano. 

Ti penso quasi mai, manco davanti alle tue patatine preferite, e ho scoperto anche che il tuo film preferito fa schifo, e che è banale morire sempre alla fine.

Ora cerco un amore dove si muore subito, all'inizio. 

La tua canzone preferita, adesso, è così commerciale che la sparano a tutto volume i giostrai delle macchine da scontro. Spero che con questa similitudine tu abbia capito che musica di merda hai sempre messo alle orecchie. 

Se tu volessi, adesso, che io ti pensassi, allora dovresti proprio studiartela bene. Dovresti sudare genialità, dovresti diventare un cazzo di meteorite stufo del cielo, e piombarti ti voglio in terra. Ma non in terra, in camera mia, e dalla mia finestra vederti precipitare mirandomi agli occhi a bersaglio, con le tue freccette di silicati e nichel pronte a incenerirmi e infuocarmi. 

 

E andrebbe così: con me che apro la finestra, che ti vedo schiantarti verso me, che sei fuoco ora, wow, che sei fottutamente caldo ora, wow, che da stella cadente sei sensualissimo, ma è troppo tardi. Ti penso difficilmente, ora. "

 

 

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va.lentille più di un mese fa

"Ci tenevo a scriverti una poesia, a dirti che ci ho messo tanto ma ce l'ho fatta: è passato tutto anche a me. 

Sto benone ora, ho ripreso anche a fare colazione. 

I clown son tornati a farmi ridere, la luna non è più una puttana, e il gelato alla pesca, quello che prendevi sempre, non mi dà più la nausea. 
Ti penso poco, finalmente. 

Ti penso raramente e non più raro.

A fatica ti penso, e quando ti penso, ti penso facile facile.

Un pensiero di sfuggita, un pensiero che non penso, un pensiero che non fa più quel pizzicore al cuore. Un pensiero che non riposa, che non mi ci fermo più. 

Non bisogna fermarsi sui luoghi che non calmano, sui luoghi che non colmano. 

Ti penso quasi mai, manco davanti alle tue patatine preferite, e ho scoperto anche che il tuo film preferito fa schifo, e che è banale morire sempre alla fine.

Ora cerco un amore dove si muore subito, all'inizio. 

La tua canzone preferita, adesso, è così commerciale che la sparano a tutto volume i giostrai delle macchine da scontro. Spero che con questa similitudine tu abbia capito che musica di merda hai sempre messo alle orecchie. 

Se tu volessi, adesso, che io ti pensassi, allora dovresti proprio studiartela bene. Dovresti sudare genialità, dovresti diventare un cazzo di meteorite stufo del cielo, e piombarti ti voglio in terra. Ma non in terra, in camera mia, e dalla mia finestra vederti precipitare mirandomi agli occhi a bersaglio, con le tue freccette di silicati e nichel pronte a incenerirmi e infuocarmi. 

 

E andrebbe così: con me che apro la finestra, che ti vedo schiantarti verso me, che sei fuoco ora, wow, che sei fottutamente caldo ora, wow, che da stella cadente sei sensualissimo, ma è troppo tardi. Ti penso difficilmente, ora. "

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6
va.lentille più di un mese fa

"

Ti odio. 

Perchè non me ne fotte un cazzo di fotografare il mare, 

iniziare bridgeton o dare un esame, 

fare la nostalgica con le foto del mare, 

allenarmi con un'applicazione,

trovarmi qualcosa da bere,

farmi tisane per dormire,

ascoltare De Gregori mentre fuori piove,

scrivere una lettera che non leggerai,

aspettare un decreto,

fare le cinque senza accorgermi, 

dare appuntamenti a quando si potrà,

fare da sola tutto quello che aveva senso solo a metà.

Ti odio perchè

l'unica soddisfazione è mandarti affanculo, 

la cosa più vicina a fare l'amore

e sentire i tuoi schiaffi sul cuore, 

i segni sulle guance del cuscino, 

che mi sapevi lanciare addosso con le mani, 

quando domani era ancora domani per viaggiare, senza autocertificazioni o scuse, senza "ormai non puoi capire". 

Ti odio perchè

mi hai tenuto una vita al telefono e adesso non ti decidi a chiamare, a lasciar perdere e ricominciare, 

a dire cazzate per poterle fare, a ricordarmi come mi piaceva quanto ti piaceva la neve. Vaffanculo. 

"

 

 

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9
va.lentille più di un mese fa

"La prima volta in cui ho sospettato che fossi un coglione fu quando non rispondesti ad un messaggio e sparisti. Poi ritornasti e ignorai quel breve periodo di tempo in cui potevi aver avuto magari dei problemi per avvisarmi. A quel punto fui io la cogliona. 
La seconda volta che lo pensai fu quando mi raccontasti tutta la tua giornata senza chiedermi nulla della mia. Sarà troppo occupato, pensai. Gli piace parlare con me, pensai. Peccato che non avessi nessuno per farmi prendere a schiaffi.
Ero in dubbio ma poi facevi sempre qualcosa di bello per farti perdonare. Ho provato ad andarmene tante volte ma poi arrivavi sempre ad un passo prima che ti dicessi addio.
E allora ho pensato, a meno che tu non fossi stato un coglione, che a me ci tenessi, perchè nessuno trattiene una persona che non desidera. 
Ma eri un coglione e io non l'avevo ancora capito.
Mi riavevi e poi sparivi. Poi ritornavi, e io non capivo più se piangere o ridere con te.
Un giorno, uno dei tanti in cui non c'eri, un ragazzo per la strada mi fermò con una scusa, lo declinai e me ne andai, lui però mi seguì e mi disse che ero bella e qualche complimento banale sugli occhi. Mi faceva un complimento uno sconosciuto per la strada e non te che conoscevo da un anno. 
Non te, che a tuo dire avevi voglia di vedermi.
Incominciavo ad essere meno ingenua e tu più coglione.
Come quella volta in cui lessi un tuo status, dove menzionavi di aver sognato la tua ex e io ti feci una scenata e tu mi desti della pazza. Ma se fossi stata davvero pazza ti avrei fatto a pezzi e invece ero normale perchè tu eri ancora vivo. 
Piansi un po' e cancellai ogni contatto e io ormai lo sapevo, che per farti tornare bastava che me ne andassi. Per farti interessare a me dovevo non interessarmi a te. Non era quello il bene che volevo. Non eri tu l'uomo che desideravo. Non era un coglione con cui volevo discutere. Quella volta no, quella volta avrei fatto quel passo in più, quella volta non sarebbe stata utile nessuna parola. 
Ho cercato per anni spiegazioni a quel tuo comportamento,
l'ho analizzato, mi sono messa in discussione, ho riflettuto ma non ho mai trovato un senso al tuo comportamento, senza mai darmi nessuna spiegazione.
Ma alla fine ho capito.
Eri un coglione."

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13
va.lentille più di un mese fa

 

Ti sei tenuta tutto dentro
Sperando che lentamente la tenebra
Dimenticasse di te e i cuscini della tua notte
E quando ti hanno uccisa tu non hai fatto sapere a nessuno
Il nome del tuo killer
Hai nascosto le sue prove con le tue lacrime
Perché fin troppo bene sai che ad odiare chi odia
Si perde solo la meraviglia dell'amore proprio

Amica mia, quanto sei forte
Quanto sei resistente, amica mia
Come le rocce e come il pane di ieri
Quanto sei formidabile, amica mia
Quanto sai vivere bene
Dovresti sentirtelo dire più spesso

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26
va.lentille più di un mese fa

 

 

Ali chiuse, spalle al muro
Anni che cerco le cose giuste
Te lo assicuro come se fossi cartapesta
Sgretolo in fumo, in mezzo a un puzzle a disfarle tutte
Resta nessuno e poi discorsi, mi sento in torto
Vivessi di getto, è tremando quant'è poi il costo
Dentro ai tuoi occhi un immenso minuto è corto
E mentre sto meglio mi chiedo se tu stai a posto
Quando tutto è a posto
Ho rose in pistole, capita? Sì, poi dritte al petto e premo
Spara un fiore che poi mira è partita, ho perso
Schivo panico, ogni colore chе a fatica mischiamo a stento
Credo, cento le cosе che c'ho in lista, cadendo cresco

Penso valesse di più
Sì, banconote, pretese, promesse che ormai sono in fumo
Come altalene, poi prese, distese nel vuoto, io giù
Bruciamo su un posacenere quando mi chiedi di più
Poi lo facessi anche tu

Non piove più
Quando sei te con me qua
Non piove più
Quando sei te con me qua 

 

 

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10
va.lentille più di un mese fa

senza impegno

ti andrebbe

così senza impegno 

di innamorarti di me _

si potrevve passare 

del tempo insieme 

a mangiare/bere/ridere

fare l'amore 

guardare film/leggere libri

andare al mare _

ti andrebbe 

così senza impegno 

di stare insieme

oggi/domani/dopodomani 

un mese/un anno/un secolo 

nella buona e cattiva sorte

ma anche in quella 

discreta/normale/insolita

cioè ti andrebbe 

così senza impegno di

baciarci per sempre 

e di tenerci stretti mentre

il mondo fuori esplode _

ti andrebbe così senza impegno

di venire via con me

a ingannare il tempo e la notte _

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va.lentille più di un mese fa

"Buonanotte, buonanotte! Separarsi è un sì dolce dolore, che dirò buonanotte finché non sarà mattino."

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