Imparate a non aspettare una telefonata,
un messaggio, uno sguardo, un sorriso.
Imparate a non aspettare qualcuno, che ha rallentato il passo, perché ha voluto perdervi.
Imparate a non aspettare chi si dimentica
dove vi ha lasciato.
Si aspettano i treni, gli aerei, i bus.
Si aspettano i saldi, le ferie,
l'uscita di un nuovo film.
Persino la pioggia, si aspetta.
Ma chi non vuole esserci no.
Perché sapete, ad aspettare chi ci ha dimenticato, si perde chi invece sta cercando solo noi."
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Paola Delton
Profilo BACHECA 189
Io sono doppia.
Sì, io sono sensibile. E sono anche forte.
Sono introspettiva. Ed estroversa.
Amo la solitudine. E sono espansiva.
Sono fragile. Ed intensa. Mi sento umile.
E so quanto valgo. Sono riservata.
E a volte esplosiva. Sono delicata.
E determinata.
Mi ferisco facilmente e cado. E ho una grande resilienza per rialzarmi ogni volta.
Sono pervasa da un’idea romantica della vita che non sempre mi facilita l’incontro con la realtà.
Mi indigna profondamente l’ingiustizia e divento un leone quando sento invasi i diritti miei, di chi amo o degli esseri umani in generale.
A volte sento male al fisico quando un’emozione è forte, bella o brutta che sia.
Se assisto al successo di qualcuno mi commuovo di gioia ed empatia;
ma anche se assisto al dolore di qualcuno, non posso evitare di piangere.
Sento tutto, sento sempre.
Tengo moltissimo al significato delle parole perché le parole sono semi per il nostro cervello, che generano pensieri buoni come frutti maturi o cattivi come la gramigna.
Tutti questi aspetti a volte rendono più complicata la mia vita e anche le mie relazioni, ma le rendono anche dense di una ricchezza impareggiabile: dobbiamo saperlo noi e devono saperlo le persone che scelgono di averci nel loro mondo
𝑳𝒂 𝒓𝒂𝒏𝒂 𝒆 𝒍𝒐 𝒔𝒄𝒐𝒓𝒑𝒊𝒐𝒏𝒆 ( 𝓓𝓲 𝓔𝓼𝓸𝓹𝓸)
Uno scorpione doveva attraversare un fiume, ma non sapendo nuotare, chiese aiuto ad una rana che si trovava lì accanto. Così, con voce dolce e suadente, le disse: "Per favore, fammi salire sulla tua schiena e portami sull'altra sponda." La rana gli rispose "Fossi matta! Così appena siamo in acqua mi pungi e mi uccidi!"
"E per quale motivo dovrei farlo?" incalzò lo scorpione "Se ti pungessi, tu moriresti ed io, non sapendo nuotare, annegherei!" La rana stette un attimo a pensare, e convintasi della sensatezza dell'obiezione dello scorpione, lo caricò sul dorso e insieme entrarono in acqua. A metà tragitto la rana sentì un dolore intenso provenire dalla schiena, e capì di essere stata punta dallo scorpione.
Mentre entrambi stavano per morire la rana chiese all'insano ospite il perché del folle gesto. "Perché sono uno scorpione…" rispose lui "È la mia natura!" Nonostante lo scorpione sia consapevole che pungendo la rana annegherà anche lui, non riesce a trattenersi quando la "vocina" interna gli dice che lui è un animale che punge gli altri per sua stessa natura.
“Perché gli amici ti chiedono un consiglio se poi fanno quello che vogliono, Lloyd?”
“Quando scende la notte nella mente, non serve qualcuno che ci illumini ma qualcuno che attenda l'alba con noi, sir”
“Un buon amico non porta la sua luce, Lloyd?”
“Un buon amico non ha paura del nostro buio, sir”
“Grazie, Lloyd”
“Prego... sir”
Vita con Lloyd ♡
Adesso ti passo a prendere
e ti porto a mangiare
un sacco di schifezze.
E se ti va
balliamo un po’
davanti agli occhi increduli
della gente seria.
Ti passo a prendere
e ti porto a non pensare
che quando non si pensa
si torna un po’ bambini.
Ti porto a sognare
quelle robe da imbecilli scalmanati
che non si possono raccontare.
Adesso ti passo a prendere
e ti porto a ridere con me.
Perché ho bisogno di sapere chi sei
quando non hai bisogno di apparire.
Quando non hai bisogno di essere.
Ti porto a sbagliare
a bruciare
a impazzire.
Come l’ultima volta che hai pianto
e non sapevi perché.
Ma ti sentivi viva.
Ti porto a toccare la notte.
Ti porto a respirare il silenzio
delle parole rimaste in gola
e che finiscono negli occhi
e dentro ai baci
dati di corsa.
Ti porto a rischiare di essere felice.
Perché non so se lo sai
ma chi rischia la felicità vince sempre.
Chi rischia la felicità, non muore mai.
(A.Faber)