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SANDROUDINE

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ultimo accesso: 08 aprile

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Mi descrivo

santo, poeta, navigatore, eroe.......dimenticavo anche genio. La storia di ognuno di noi è la storia di piccoli e grandi viaggi. Viaggi che ciascuno fa per sé o dentro di sé alla ricerca di ciò che si nasconde nel doppiofondo poco frequentato dell’anima.

Su di me

Situazione sentimentale

single

Lingue conosciute

Inglese, Spagnolo, Francese

I miei pregi

tenace passionale

I miei difetti

orgoglioso permaloso

Amo & Odio

Tre cose che amo

  1. filosofia
  2. jogging e sport
  3. donne intelligenti

Tre cose che odio

  1. i ceci e le lenticchie
  2. l'ozio
  3. le donne senza fantasia

I miei interessi

Vacanze Ko!

  • Villaggio turistico
  • Passioni

    • Lettura
    • Sport
    • Viaggi

    Musica

    • Jazz

    Cucina

    • Giappo
    • Fusion

    Sport

    • Calcio e calcetto
    • Surf
    • Running

    Film

    • Storico
    • Documentario

    Libro preferito

    così parlo zarathustra

    Meta dei sogni

    Estremo Oriente, Irlanda e Scozia

    Film preferito

    l\'attimo fuggente

    “ Per colui che arriva, scampato da un naufragio, e si ferma là in attesa del destino ignoto, il turbamento è talvolta profondo in quelle solitudini. V’è della disperazione nell’aria e all’improvviso, vi si sente come una carezza; passa un soffio che vi solleva. Cos’è questo soffio? Una nota, una parola, un sospiro, nulla. Quel nulla basta. Chi non ha provato a questo mondo la potenza del nulla?”

    Sono un bosco e una notte di alberi bui: ma chi non teme la mia oscurità, sotto i miei cipressi trova anche pendii di rose.
    [Friedrich Nietzsche - Così parlò Zarathustra]

    I poeti sognano le donne,

    le donne sognano i poeti,

    ci vorrebbe solo  qualcuno  

    disposto  ad  organizzare  l’incontro. 

    (O.Wilde)

    CHE NE SARA’ DEI POETI

    Che ne sarà dei poeti

    Ora che è finita la guerra?
    Che cosa canteranno?
    Di un mondo che non conosce passioni
    Che adesso ne ha paura-
    Di uomini che, stappate le orecchie
    Per rendersi conto che in cielo ed in terra
    Non si odono più rombi
    Ora vogliono soltanto
    Che tutto scorra placidamente

    Che ne sarà dei poeti
    Ora che è finita la guerra?
    Che gloria innalzeranno?
    All'apogeo di cieli ormai chiusi
    Perché i cuori adesso tremano
    A sentir storie d'eroi-
    A saper di scudi e spade
    Di sangue e sacrificio
    Di coraggio ed onore
    Di tute le passioni

    Noi non daremmo ai poeti una guerra
    Sol per farli cantare
    E macerie ancora al mondo.
    Ma nella gioia che corre sfrenata
    Di questa pace deflagrata
    Almeno piangiamo i poeti
    Vivi in un mondo senza più passioni
    Senza più epica né gesta d'eroi
    Almeno piangiamo i poeti
    Rimasti senza guerra e senza versi.

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    Per te, navigatore distratto e solitario, che nel tuo naufragar nei perigliosi mari della rete per caso infrangi il tuo sguardo su questo scoglio, al quale un giorno lontano anch'io mi aggrappai per non esser trascinato via dalla furia dei venti, per te mi accingo a scrivere queste poche righe, sicché un giorno tu non debba crucciarti pel non saper fin dove il tuo viaggio inaspettato t'ha condotto. Or non volgerti indietro, né in avanti, a rimirar se in questo lembo di pietra abbandonato vi sia qualcheduno che possa farti da guida. Solo scogli, e sassi, né anima viva tutt' intorno. Se qualcuno vi ha posato piede, è stato tanto tempo fa, e da allora tutto è rimasto, all'apparenza, intatto. Ma neanche i ricordi sono immutabili, cangiano intensità col passar delle stagioni, e anche qui il lento lavorio delle onde e delle maree, e lo spazzar dei venti, più che levigar ha frastagliato le coste, dando loro ogni giorno forme nuove, senza che alcun occhio umano ne fosse testimone. Ma ora avvicinati,tutto ciò che vi leggerai è come il suono di un'eco lontana, che con sé porta nel vento quei ricordi che vorresti scacciar via ma che ritornano ancora e ancora a farti visita, ogni volta un poco più addolciti dal trascorrere del tempo. Per te, che un giorno troverai qui riparo dagli affanni della vita, queste pagine sono rimaste. Perché tu leggendole sia testimone di un soffio di vento che per qualcuno fu tempesta, senza trarre alcuna conclusione che non sia già in questa frase, scritta su una lapide posata idealmente all'ingresso di un mondo che non c'è più, e che ha avuto come unica ragion d'essere la celebrazione di un amore lontano.

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