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Mi descrivo

sono complicata, ma un libro aperto per chi mi conosce, non so fare a meno del contatto con gli altri e del dialogo ma apprezzo la solitudine anche se divento malinconica, adoro la pace e la natura, la dolcezza, ridere e scherzare, parlare di tutto. Cerco solo delle belle amicizie, poi il destino deciderà...

Su di me

Situazione sentimentale

separato/a

Lingue conosciute

Inglese

I miei pregi

sono romantica, emotiva, ottimista e socievole

I miei difetti

sono intransigente e troppo razionale

Amo & Odio

Tre cose che amo

  1. gatti
  2. natura
  3. montagna

Tre cose che odio

  1. calcio
  2. serpenti
  3. pettegolezzi

I miei interessi

Vacanze Ok!

  • Campeggio
  • Trekking
  • Terme

Vacanze Ko!

  • In bici
  • Crociera
  • Mare e movida
  • Passioni

    • Tecnologia
    • Fiori e piante
    • Yoga
    • Fai da te

    Musica

    • Soul
    • Blues
    • Classica
    • Jazz
    • Folk

    Cucina

    • Piatti italiani
    • Pizza
    • Grigliatona tra amici

    Libri

    • Narrativa
    • Gialli
    • Storici

    Sport

    • Trekking

    Film

    • Documentario
    • Thriller

    Libro preferito

    le parole che non ti ho detto

    Meta dei sogni

    Scandinavia, Africa equatoriale

    Film preferito

    anna and the king

     IMPORTANTE

    attenzione MESSAGGIO IMPORTANTE Gli operatori delle ambulanze hanno segnalato che molto sovente, in occasione di incidenti stradali, i feriti hanno con loro un telefono portatile. Tuttavia, in occasione di interventi, non si sa chi contattare tra la lista interminabile dei numeri della rubrica. Gli operatori delle ambulanze hanno lanciato l'idea che ciascuno metta, nella lista dei suoi contatti, la persona da contattare in caso d'urgenza sotto uno pseudonimo predefinito. Lo pseudonimo internazionale conosciuto è ICE (=In Case of Emergency). E' sotto questo nome che bisognerebbe segnare il numero della persona da contattare utilizzabile dagli operatori delle ambulanze, dalla polizia, dai pompieri o dai primi soccorritori. In caso vi fossero più persone da contattare si può utilizzare ICE1, ICE2, ICE3, etc. Facile da fare, non costa niente e può essere molto utile. Se pensate che sia una buona idea, fate circolare il messaggio di modo che questo comportamento rientri nei comportamenti abituali, anche pubblicandolo sul vostro blog

    le mie radici

    Vas en del vas
    Sèrti dé, quan pènse a ‘ndó che só
    me cate emprizunada
    en de ‘n vazèt de véder trasparènt
    co’ n’etichèta ensima
    per dì chèl che me só.
    Me möe dènter sto vas
    seràt dènter de ‘n àlter e töcc du
    coi querciulì blocàcc che se dèrv pö.

    Quan varde chèl tòch de mond de föra
    che me varda, me vé de piànzer e pröe
    a tastà töt entùren co’ le mà.
    De la banda de là töcc i viv bé
    e me só ché ‘nseràda
    sensa pudì scapà.

    En bris i m’ha puciàt
    en bris só nada dènter de per me,
    l’è che, adès compàgn de adès, encö
    no gh’è pö aria e me me cate ché
    sensa gna nòt gna dé.

    Strangose sèmper pö che rie matina.

    Velise Bonfante

    per i non bresciani....

    Vaso nel vaso
    Certi giorni, quando penso a dove sono,
    mi trovo imprigionata
    in un vasetto di vetro trasparente
    con sopra un’etichetta
    per dire chi sono.
    Mi muovo dentro questo vaso
    chiuso dentro un altro ed entrambi
    coi coperchi bloccati che non si aprono più.

    Quando guardo quel pezzetto di mondo fuori
    che mi guarda, mi viene da piangere e provo
    a toccare tutto attorno con le mani.
    Dall’altra parte tutti vivono bene
    ed io sono qui rinchiusa – senza poter scappare.

    Un poco mi hanno spinto
    un poco ci sono entrata da sola
    il fatto è che, ora come ora, oggi
    non c’è più aria ed io mi ritrovo qui
    senza notte e senza giorno.

    Aspetto disperatamente che venga mattina.

    ....fino a poco tempo fa questo era il mio specchio...

    ora resta un brutto ricordo... per fortuna....

    Per favore.....

    Non chiedetemi di mettere la figurina nello spazio amici: l'Amicizia, quella vera con la A maiuscola, è qualcosa di più che un click con il mouse.

    il più bel regalo

    TI AUGURO TEMPO

    Non ti auguro un dono qualsiasi,

    ti auguro soltanto quello che i più non hanno.

    Ti auguro tempo per divertirti e per ridere,

    se lo impiegherai bene, potrai ricavarne qualcosa.

    Ti auguro tempo, per il tuo fare e il tuo pensare,

    non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri.

    Ti auguro tempo , non per affrettarti e correre,

    ma tempo per essere contento.

    Ti auguro tempo, non soltanto per trascorrerlo.

    Ti auguro tempo, per stupirti e tempo per fidarti

    e non soltanto per guardare l'orologio.

    Ti auguro tempo per toccare le stelle

    e tempo per crescere e maturare.

    Ti auguro tempo per sperare nuovamente e per amare:

    non ha più senso rimandare.

    Ti auguro tempo per trovare te stesso,

    per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come un dono.

    Ti auguro tempo anche per perdonare.

    Ti auguro di avere tempo.

    Tempo per la vita

    verlaine

    Noi saremo, a dispetto di stolti e di cattivi che certo guarderanno male la nostra gioia,

    talvolta, fieri e sempre indulgenti, è vero?

    Andremo allegri e lenti sulla strada modesta che la speranza addita

    senza badare affatto che qualcuno ci ignori o ci veda, è vero?

    Nell’amore isolati come in un bosco nero, i nostri cuori insieme,

    con quieta tenerezza, saranno due usignoli che cantan nella sera.

    Quanto al mondo, che sia con noi dolce o irascibile, non ha molta importanza.

    Se vuole, esso può bene accarezzarci o prenderci di mira a suo bersaglio.

    Uniti dal più forte, dal più caro legame, e inoltre ricoperti di una dura corazza,

    sorrideremo a tutti senza paura alcuna.

    Noi ci preoccuperemo di quello che il destino per noi ha stabilito,

    cammineremo insieme la mano nella mano,

    con l’anima infantile di quelli che si amano in modo puro, vero?

     

    ODIO E AMO

    Odio et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.

    Nescio, sed fieri sentio et excrucior.

    Odio e amo. Perché io faccia questo, forse domandi.

    Non lo so. Ma sento che accade e mi tormento.

    Catullo

    Lentamente muore

    Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
    giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
    rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

    Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
    bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
    proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
    sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
    all'errore e ai sentimenti.

    Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
    lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un
    sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
    consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
    non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente
    chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
    giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

    Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non
    fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
    chiedono qualcosa che conosce.

    Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
    richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
    respirare.
    Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
    felicità.

    (Titolo originale: A morte devagar - Autore: Martha Medeiros)
     

    Madre Teresa di Calcutta

    Quello che facciamo
    è soltanto una goccia nell'oceano.
    ma se non ci fosse quella goccia
    all'oceano mancherebbe.

    IL GABBIANO E IL DELFINO

    Volava il gabbiano il suo pezzo di cielo
    Dipinto di bianchi voli
    Permeato dei dialoghi striduli
    Intessuti di piume leggere.

    Nuotava il delfino il suo giardino azzurro
    Fatto di onde amiche
    Scomparendo in esse e riemergendo
    Poco più in là.

    Ma un giorno il gabbiano volò un pezzo di mare
    E il delfino si immerse in un giardino di cielo
    Osando sognare....
    E lì si incontrarono
    In quella terra di mezzo che è l'orizzonte
    In quello spazio infinito dove si affacciano i sogni

    Che è approdo felice di pochi...

    Allora il gabbiano disse al delfino
    -"quali sono i tuoi sogni?"
    e il delfino rispose:-".....volare"
    -e i tuoi?
    ...."il mio sogno è imparare a cavalcare le onde"
    -rispose il gabbiano.

    E il gabbiano e il delfino si presero per mano
    E insieme divennero maestri e scolari
    L'uno dell'altro...
    E insieme scoprirono la forza di essere in due
    E di saper sognare.

    Quando venne il momento di separarsi
    Il gabbiano disse "addio" e riprese il suo volo
    -"addio" disse il delfino e scomparve nel blu;
    ma il suo cuore di oceano aveva messo le ali
    così come il cuore di aliante del
    gabbiano
    adesso sapeva solcare i mari.

    Sapevano entrambi che prima o poi si sarebbero incontrati
    Nel cielo o nel mare
    Ma sapevano essere l'altro
    Sapevano essere mare
    Sapevano essere cielo

    e all’orizzonte potevano essere sogno.
     

    Claudio Cisco

    Verrà la morte e avrà i tuoi occhi

    Verrà la morte e avrà i tuoi occhi-
    questa morte che ci accompagna
    dal mattino alla sera, insonne,
    sorda, come un vecchio rimorso
    o un vizio assurdo. I tuoi occhi
    saranno una vana parola,
    un grido taciuto, un silenzio.
    Così li vedi ogni mattina
    quando su te sola ti pieghi
    nello specchio. O cara speranza,
    quel giorno sapremo anche noi
    che sei la vita e sei il nulla

    Per tutti la morte ha uno sguardo.
    Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
    Sarà come smettere un vizio,
    come vedere nello specchio
    riemergere un viso morto,
    come ascoltare un labbro chiuso.
    Scenderemo nel gorgo muti.

    Cesare Pavese

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