Accendo un cerino e scruto in questo immenso magazzino di parole, a volte dimenticate, altre gettate oltre un muro come materiale superfluo, altre come minaccia, altre ancora per timore o rivincita, altre negate, per dar forza ad un senso di riscatto che sovente stenta a decollare per le frequenti ricadute. Ci sono capitata per caso o di mia spontanea volontà???  Devo ammettere, non ricordo più il confine tra l'intenzione e la casualità. Ricordo forse il motivo, ma non avverto più l'entusiasmo, volato via col tempo, scemando fino a raggiungere toni e forme indefinite.
Anche in questo caso non ricordo quando il confine tra entusiasmo e noia si è rivelato per la prima volta.

Tutto forse avviene secondo un ritmo più profondo, che si dovrebbe insegnare ad ascoltare.

Non che sia mai stata di troppe parole, ma ci sono momenti in cui il silenzio è un accordo perfetto.