Tutto comincio' il giorno della festa della donna del 1961. Bella
festa preparai a mia madre con una nascita da colpo di scena! La
mattina di mercoledi 8 marzo 1961 lei incomincio' a "perdere le
acque", mio padre non possedeva ancora la macchina, che avrebbe
ritirato il giorno dopo, e con l'unico taxi disponibile a Ribolla
(GR) partimmo alla volta dell'Ospedale della Misericordia di
Grosseto. Duvino (beh? si chiamava cosi' il tassista!) dovette
poi far cambiare la tappezzeria della sua Fiat 1400, intrisa di
liquido amniotico, mentre io nacqui a secco e beccai i primi
schiaffi della mia vita per rianimarmi. Al che pensai subito:
"Cominciamo bene!". Inizio' cosi' la mia vita, pochi giorni dopo
uscii dall'ospedale natio e feci il mio primo viaggio in macchina
(fuori pancia): finalmente era la macchina di mio padre, una Fiat
600D di 767cc, color avorio, ritirata il 9 marzo alla
concessionaria Tommasini & Perosi di Grosseto (targa GR 21072). I
circa 30 Km che separavano Grosseto da Ribolla sembravano eterni,
perche' a quei tempi si faceva il rodaggio e mio padre li
percorse tutti a non oltre 40 Km/h. Ma anche a rodaggio terminato
non e' che le cose cambiarono molto, perche' mio padre non faceva
mai andare la lancetta rossa del tachimetro nella meta' destra
dello stesso quindi, considerando che il fondo scala della 600D
era a 120, non superava mai i 60. Per molto tempo quindi pensai
che Ribolla e Grosseto fossero distanti anni luce, fino a un
giorno del 1965, quando il nuovo datore di lavoro di mio padre,
l'Ing. Remo Minucci, mi accompagno' da Ribolla a Grosseto con la
sua nuova Fulvia Coupe rossa targata GR 42511. Da quel momento mi
si scombino' tutta la mia percezione spazio-temporale che avevo
maturato fino ai miei 4 anni, gli alberi ai lati della strada
sfrecciavano come non li avevo mai visti, le striscie
tratteggiate di mezzeria parevano una striscia continua, non ebbi
nemmeno il tempo di riprendermi dallo choc che gia' eravamo
arrivati a Grosseto. (continua)