Milano 04/09/2019
Faccio davvero fatica a distoglierti dai pensieri.
Ogni tanto Roberta mi trova con lo sguardo nel vuoto e mi chiede
a cosa sto pensando.
Rispondo qualcosa di scontato: al lavoro – e allora lei mi
replica: perché c'è qualcosa che non va? E quando le rispondo:
alla vacanza - mi dice: dovresti essere felice di partire… no?
Perché penso che quello sguardo nel vuoto parli da solo.
Sono sempre stati dei giorni sereni, quelli passati, da quando ti
ho conosciuta. Accetto tutto e tu lo sai. Come ci siamo detti al
telefono, il tuo è un discorso logico e responsabile; E’ così che
deve andare ed è così che andrà a finire.
Ma ci eravamo fatti una grande promessa: quella che avremmo
cercato sempre di incamminarci insieme verso questo percorso,
nell’andare avanti, così nei cambi di direzione, così nel
fermarci. Nessuno più avanti, nessuno più indietro, lo abbiamo
rispettato.
Nei momenti che ci siamo un poco perduti, abbiamo trovato il modo
di riprenderci per mano.
E’ la cosa che mi è più mancata in questo addio, nella tua
durezza... nella tua decisione introversa, nella finzione che da
un momento ad un altro i sentimenti si perdono così in fretta.
Ci sono cose indelebili, pensieri che non li perderai mai – non
fingere. Il filo conduttore che ci ha portato a toccare le nostre
anime, a volerti bene con tutto il cuore, è qualcosa che rimarrà
incancellabile. Posso stare in silenzio, sorridere a tutti... ai
colleghi, a mia moglie... ma quel filo che avevo creato con te
difficilmente il tempo lo scioglierà.
Abbiamo voluto creare l'appartenenza e così difficile fingere che
sia tutto finito da un giorno ad un altro.
Dicevi che parlavo da innamorato... forse non fingevo parlandoti
così...