Il suo nome viene sussurrato nei vicoli
di Marsiglia e un po' in tutto il Mediterraneo. È temuto dai
malviventi, ma rispettato e ammirato da chi ha avuto salva la
vita grazie al suo intervento. È alto, biondo, con i capelli
lunghi sempre un po' in disordine. I suoi strani occhi viola
sembrano poter scrutare nei pensieri dell'interlocutore di turno
e sanno metterlo a disagio, se ha la coscienza poco pulita. È un
uomo d'azione, Demian, ma solo quando la situazione lo richiede.
Ama godere della compagnia dei suoi amici o di una bella ragazza.
Adora leggere poesie, mangiare e bere bene, gustare i piccoli
piaceri della vita, perché non si può essere eroi ventiquattro
ore al giorno. Ha un lato umano che emerge non solo da queste
passioni, ma anche dal suo temperamento. Il suo passato resta in
gran parte un mistero, ma lui ne porta sul corpo un segno
indelebile. Infatti, sul suo petto, proprio sopra il cuore,
campeggia una cicatrice molto particolare: è a forma di spada e
c’è chi dice che si tratti del simbolo di una leggendaria casta
di cavalieri, la “Fraternité”. Forse è proprio così, forse Demian
è davvero uno di loro, un moderno Chevalier, l’ultimo di una
stirpe di eroi le cui origini si perdono nella notte dei tempi.
Una volta, la ragione di vita di questi uomini era semplice:
combattere i soprusi e difendere gli innocenti. Venivano chiamati
alla corte dei grandi re e incaricati delle missioni più
rischiose. Ma nella Marsiglia dei nostri giorni l’impresa è molto
più complicata, perché le differenze fra i buoni e i cattivi si
sono fatte sottili, quasi impalpabili, e c’è sempre qualcuno che
trama nell’ombra. Con chi schierarsi, quindi? Demian ha deciso:
sarà lui stesso il padrone della propria vita e il responsabile
delle proprie azioni. Consapevole che la spada che porta sul
petto scaverà, dopo ogni avventura, una nuova ferita nella sua
anima.