Concepisco i social network solo come uno strumento utile a veicolare contenuti e informazioni a beneficio dei lettori. Non mi interessa trasformare un mezzo di indubbia importanza in un covo di rottamati, riciclati, persone affette da disturbi di personalità, esperti di trolling, bulli stagionati, erotomani che non battono chiodo dalla notte dei tempi, bipolari di ogni ordine e grado, odiatori di professione, maleducati che usano un linguaggio da cavernicoli, meretrici di tutte le età, utenti che usano i social come canale di sfogo delle proprie frustrazioni e delle proprie isterie, soggetti che chattano dalle strutture psichiatriche, fenomeni da tastiera che di fenomenale hanno solo le fesserie che sparano come palle di cannone e soggetti rinchiusi in una prigione virtuale da cui non riescono più a uscire, vittime e prede di chi li vuole zombie senza cervello e senza personalità.