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Mi descrivo

Nun ce penso proprio !!!

Su di me

Situazione sentimentale

-

Lingue conosciute

Inglese, Francese

I miei pregi

-

I miei difetti

ovviamente non ne ho ;)

Amo & Odio

Tre cose che amo

  1. nessuna
  2. nessuna
  3. nessuna

Tre cose che odio

  1. non mi
  2. bastano mica
  3. solo tre caselle !!!

I miei interessi

Libro preferito

Uno, Nessuno E Centomila

Film preferito

Le Ali Della Libertà

Tre Semplici Regole, tanto per capirci

Regola Numero 1

Hegel ha Sempre Ragione

Regola Numero 2

Hegel ha Sempre Ragione

Regola Numero 3

Nei rari casi in cui Hegel non dovesse avere Ragione seguire le Regole 1 e 2

A Volte Essere Nemici Facilita,

Piacersi E' Così Inutile

L'Infinito

Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo; ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare.

Il Percorso

In nessun luogo andai
per niente ti pensai
e nulla ti mandai
per mio ricordo
Sul bordo m'affacciai
d'abissi belli assai

Non penso quindi tu sei
questo mi conquista 
E scrivi
Che non esisto quaggiù
che sono
l'inganno
Sinceramente non tuo

Vittime fa l'ottima idea
d'essere noi finali

Chi Sono Adesso

... io sarei un panno nero
nel salottino scuro ...
Dici che non capisci
eppure quel che dici è tutto vero
di più quando inveisci
quando pesantemente
costruisci periodi
che speri d'odio
ma ad ogni affondo
ti si scopre un po' il corpo.
Diventi simpatica simile tu
ossia con sentimento
e parli sempre d'altro di quel tossico che bevi
lo stai dicendo con le stesse parole di tutti.

La Coscienza ...

La vita attuale è inquinata alle radici. L'uomo s'è messo al posto degli alberi e delle bestie ed ha inquinata l'aria, ha impedito il libero spazio. Può avvenire di peggio. Il triste e attivo animale potrebbe scoprire e mettere al proprio servizio delle altre forze. V'è una minaccia di questo genere in aria. Ne seguirà una grande ricchezza... nel numero degli uomini. Ogni metro quadrato sarà occupato da un uomo. Chi ci guarirà dalla mancanza di aria e di spazio? Solamente al pensarci soffoco!

Ma non è questo, non è questo soltanto.

Qualunque sforzo di darci la salute è vano. Questa non può appartenere che alla bestia che conosce un solo progresso, quello del proprio organismo. Allorché la rondinella comprese che per essa non c'era altra possibile vita fuori dell'emigrazione, essa ingrossò il muscolo che muove le sue ali e che divenne la parte più considerevole del suo organismo. La talpa s'interrò e tutto il suo corpo si conformò al suo bisogno. Il cavallo s'ingrandì e trasformò il suo piede. Di alcuni animali non sappiamo il progresso, ma ci sarà stato e non avrà mai leso la loro salute.

... di Hegel

Ma l'occhialuto uomo, invece, inventa gli ordigni fuori del suo corpo e se c'è stata salute e nobiltà in chi li inventò, quasi sempre manca in chi li usa. Gli ordigni si comperano, si vendono e si rubano e l'uomo diventa sempre più furbo e più debole. Anzi si capisce che la sua furbizia cresce in proporzione della sua debolezza. I primi suoi ordigni parevano prolungazioni del suo braccio e non potevano essere efficaci che per la forza dello stesso, ma, oramai, l'ordigno non ha più alcuna relazione con l'arto. Ed è l'ordigno che crea la malattia con l'abbandono della legge che fu su tutta la terra la creatrice. La legge del più forte sparì e perdemmo la selezione salutare. Altro che psico-analisi ci vorrebbe: sotto la legge del possessore del maggior numero di ordigni prospereranno malattie e ammalati.

Forse traverso una catastrofe inaudita prodotta dagli ordigni ritorneremo alla salute. Quando i gas velenosi non basteranno più, un uomo fatto come tutti gli altri, nel segreto di una stanza di questo mondo, inventerà un esplosivo incomparabile, in confronto al quale gli esplosivi attualmente esistenti saranno considerati quali innocui giocattoli. Ed un altro uomo fatto anche lui come tutti gli altri, ma degli altri un po' più ammalato, ruberà tale esplosivo e s'arrampicherà al centro della terra per porlo nel punto ove il suo effetto potrà essere il massimo. Ci sarà un'esplosione enorme che nessuno udrà e la terra ritornata alla forma di nebulosa errerà nei cieli priva di parassiti e di malattie.

L a  P a c e

Cosa faccio? Io godo
Me la godo la pace
E questa è una parola che non si può dire con due
E me la godo la pace, l'indicibile
che non è dipingibile né descrivibile
Mi godo te che me lo senti dire
E illustri astrattamente copertine
per questa mia illeggibile macchinazione
Fammi gli intrecci
Non è un'invocazione
E' imperativo
Fammi che vivo
E tu, nascosto da una pianta,
t'accosti dannoso
Fammi che è notte
O la zona più boscosa
che riesci all'istante a allestire
Fammi il fruscio
con la bocca, col punto
più strisciante del tuo corpo
Fatti allarmante
Fa' tremare come un lampadario minuzioso
tutto il circondario:
da questo verde cupo
a qualcosa di nevoso lontanissimo
Smeriglia l'aria
Falla stridente
in quel modo che sospende
a fili tesissimi i denti sensibili
Fammi dire "non farlo"
Ma fallo
fatti luccicante
e parlo del labile taglio del suo batter d'occhio
su uno specchio d'acciaio
e chiedimi cosa faccio
mi godo la pace
te lo ripeto
io godo
e tu non puoi farci niente
mi godo la pace seguente
ossia te che me lo senti dire
e per un momento taci
mi fai sentire lo scollamento delle labbra delle guance dalle gengive
come quando si dice "vah"!
mi fai sentire la tua acca muta
mi fai sentire che non sai che dire
mi fai godere
la pace sovrumana che in una parola
non si può dire.

bah

dietro a ogni ma con bi c'è sempre un acca

H

Il mio diletto è bianco e vermiglio,
riconoscibile fra mille e mille.
Il suo capo è oro, oro puro,
i suoi riccioli grappoli di palma,
neri come il corvo.
I suoi occhi, come colombe
su ruscelli di acqua;
i suoi denti bagnati nel latte,
posti in un castone.
Le sue guance, come aiuole di balsamo,
scrigni di erbe profumate;
le sue labbra sono gigli,
che stillano fluida mirra.
Le sue mani sono anelli d'oro,
incastonati di gemme di Tarsis.
Il suo petto è tutto d'avorio,
tempestato di zaffiri.
Le sue gambe, colonne di alabastro,
posate su basi d'oro puro.
Il suo aspetto è quello del Libano,
magnifico come i cedri.
Dolcezza è il suo palato;
ella è tutta delizie!
Questo è il mio diletto, questa è la mia amica.
Se trovate il diletto del mio cuore,
ditele che sono Malato...
Malato d'Amore

... E quando miro in cielo arder le stelle;
Dico fra me pensando:
A che tante facelle?
Che fa l'aria infinita, e quel profondo
Infinito Seren? che vuol dir questa
Solitudine immensa? ed io che sono?
, , , , , , , , , , , , ,