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Il.cappellaio

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Cancro

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Il.cappellaio 14 ore fa

“ch’ei m’avviene un che divino e demoniaco, come disse nella querela anche Meleto, pigliandosene gioco. Ed è una cotale voce, che, sino da fanciullo, sento io dentro. E tutte le volte che io la sento, mi svolge da quello che son per fare: sospingere, non sospinge mai”

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Il.cappellaio 26 novembre

“Che un mondo troppo flessibile diventa sdrucciolevole, mentre mettere ogni tanto qualche ringhiera appuntita serve a non farci precipitare tutti nel baratro. “

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Il.cappellaio 26 novembre

Un uomo gode di un buon sonno quando improvvisamente ha cominciato a sentire prurito su tutto il corpo. Infastidito dalla situazione, cercò dappertutto nel suo letto per vedere cosa causasse loro così disagio. Dopo la sua ricerca ha trovato una piccola pulce e gli ha detto le seguenti parole:

- Chi pensi di essere insignificante bug, di mordere tutto il mio corpo e non lasciarmi godere il mio meritato riposo?

- La pulce rispose: Mi scusi signore, non volevo disturbarla in alcun modo; Ti chiedo per favore di lasciarmi continuare a vivere, perché per le mie piccole dimensioni non penso che possa infastidirti molto. L'uomo che rideva degli avvenimenti della pulce gli disse:

Mi dispiace piccola pulce, ma non posso fare altro che finire la tua vita per sempre, dal momento che non ho motivo di continuare a tenere i tuoi morsi, non importa quanto grande o piccolo possa essere il pregiudizio che tu mi hai causato.

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Il.cappellaio 25 novembre

L'Uomo è umano pressappoco quanto la gallina vola. Lei, se si prende un colpo duro nel didietro, se un'auto la fa piroettare, va su fino al tetto, è vero, ma ripiomba subito nella melma, a ribeccare lo sterco. È la sua natura, la sua ambizione. Per noi, nella società, è esattamente lo stesso.“

 

 

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Il.cappellaio 25 novembre

C’era una volta una gara fra ranocchi il cui obiettivo era arrivare in cima a una gran torre. Richiamata dall’ insolito spettacolo, si radunò molta gente per vedere e fare il tifo. Cominciò la gara, ma in realtà, la gente probabilmente non credeva possibile che i ranocchi raggiungessero la cima, e si sentivano frasi del tipo: “Ma che pena… Non ce la faranno mai!” E così alcuni ranocchi, sentendo questi commenti, cominciarono a desistere, sfiduciati, tranne uno, che continuava a cercare di raggiungere la cima. Ma la gente continuava: 
“… Che pena!!! Non ce la faranno mai!…” 
Sempre più ranocchi si diedero per vinti tranne il solito ranocchio, testardo, che continuava ad insistere. Alla fine, tutti desistettero tranne quel ranocchio che, solo e con grande sforzo, raggiunse alla fine, la cima. 
Sbalorditi e un po’ invidiosi gli altri ranocchi vollero sapere come avesse fatto e uno di questi, più curioso degli altri, si avvicinò per chiedergli come avesse fatto a concludere quella difficile prova. Non ottenne risposta: il ranocchio vincitore… era sordo

 

 

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Il.cappellaio 24 novembre

 


la mano del Michelangelo..la ricerca spasmodica della perfezione...lo studio dell'anatomia ...il rinascimento in un particolare

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