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Ilprofessore01 28 ottobre

«E me rendo conto che forse tutto questo sgomento nasce da un grande errore de valutazione. Che io pe’ un sacco de tempo ho pensato che se non strappavo più un cazzo, se tenevo tutte le bocce ferme, immobili, almeno non facevo altri danni. Solo che non funziona così, perché se tu tieni lo stesso foglietto de carta in mano pe’ dieci anni, pure se non lo strappi, quello se ciancica. Te sudano ‘e mani,  se fracica, ‘o pieghi a forma de ranocchia e er risultato è che dopo dieci anni c’hai comunque ‘na cartaccia da buttà. Pure se hai giocato a fa ‘a statuetta de cera.»

 

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Ilprofessore01 25 ottobre

Ci sono cose da fare ogni giorno:
lavarsi, studiare, giocare,
preparare la tavola,
a mezzogiorno.
Ci sono cose da far di notte:
chiudere gli occhi, dormire,
avere sogni da sognare,
orecchie per sentire.
Ci sono cose da non fare mai,
né di giorno né di notte,
né per mare né per terra:
per esempio, la guerra.
Gianni Rodari

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Ilprofessore01 24 ottobre

GLI IGNAVI

 

Dante li ha posti nell'antinfeno, nemmeno degni di stare all' inferno stesso.

 

I celeberrimi versi " Non ragioniam di lor, ma guarda e passa" si riconducono al Poeta Virgilio, che si rivolge al collega Dante, suggerendo lui, di non dare alcun riguardo a questa categoria di dannati, i quali non sono meritevoli di considerazione alcuna.

Da parte di nessuno.

 

Sono le persone molli, inutili a sè stesse e agli altri, quelle che per paura del giudizio non prendono mai posizione.

 

Il Sommo Poeta ci indica che questa immondizia di esseri rappresentano il punto più basso del genere umano.

Ha per loro profondissimo disprezzo.

Perfino Lucifero, che troveremo nel 34esimo canto, l'ultimo de l'inferno, ha più dignità di costoro.

 

Perché egli, angelo più bello del Paradiso, disobbedendo a Dio, ha comunque preso parte.

 

Non aver paura di schierarti. 

Mai.

La vita è una costante presa di posizione...

 

di Vincent Giocoliere

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Ilprofessore01 10 ottobre

Un giorno, un asino incontrò una tigre mentre questa era intenta a riposare godendosi la frescura della sera.

L’asino si avvicinò lentamente e, non curandosi del fatto che la tigre stesse tranquilla e spensierata, cominciò a parlarle.

Ad un certo punto, l’asino disse alla tigre: “L’erba è blu”.

La tigre ebbe un sussulto, come se qualcuno l’avesse svegliata dal sonno con una secchiata d’acqua e rispose immediatamente: “No, l’erba è verde!”.

Cominciò quindi un batti e ribatti continuo e la discussione si surriscaldò, i due così decisero di sottoporre la questione al Re della savana: il leone.

Ma ancora prima di arrivare al cospetto del leone seduto sul suo trono, l’asino cominciò a gridare: “Vostra Altezza, vostra Altezza, non è vero che l’erba è blu?”

Il leone rispose con molta fermezza: “E’ vero: l’erba è blu”.

L’asino si avvicinò e continuò: “La tigre non è d’accordo con me e mi dà fastidio, per favore puniscila”.

Il Re allora dichiarò sentenziando: “La tigre sarà punita con 4 anni di silenzio”.

A quel punto l’asino saltò allegramente e proseguì il suo cammino schiamazzando: “L’erba è blu, l’erba é blu, l’erba è blu…”.

La tigre sommessamente accettò la sua punizione, ma prima di andare via chiese al leone: “Sua Maestà perché mi ha punito? Dopo tutto, l’erba è verde”.

Il leone rispose: “In realtà, hai ragione: l’erba è verde”.

Allora la tigre chiese: “Se ho ragione, perché sono stato punita?”

Il leone rispose: “Questo non ha nulla a che vedere con la domanda legata alla possibilità che l’erba possa essere blu o verde. Il fatto inaccettabile, motivo della punizione, è che una creatura coraggiosa e intelligente come te (una tigre) perda tempo a litigare con un asino e venga a disturbare il Re della savana con una simile domanda”.

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Ilprofessore01 più di un mese fa

"LEGGENDA DEL GATTO NERO"

La leggenda narra che in tempi molto lontani, quando il sole era di cera e la luna di cristallo, due giovani innamorati abitavano in due regni nemici da generazioni...
I loro genitori non approvavano che i loro figli si amassero. Avevano condiviso giochi da bambini e, ora che i loro corpi fiorivano, erano stati relegati nei loro castelli sotto chiave senza potersi vedere...
Solo una bella gatta bianca come la neve attraversava i due regni eludendo la sorveglianza...
Un giorno, la dolce Carina ebbe un'idea: scrisse sul dorso della gatta bianca un messaggio d'amore per il giovane Amadeus, che rispose rapidamente tracciando con bella calligrafia un altro messaggio sulla stessa gatta...
Poco a poco accumulò tante linee di inchiostro sul suo corpo che si trasformò in un'imponente gatta nera carica di messaggi d'amore e di pace...
Il giorno in cui il suo ventre si gonfiò, diede alla luce sei preziosi cuccioli neri come la notte. Sei cuccioli frutto dell'amore, della pace e del coraggio...
Sfortunatamente, qualcuno si incaricò di far sì che la storia non venisse alla luce e, come conseguenza, oggi i gattini neri non godono della fama che meriterebbero...
Devi sapere che ogni gatto nero porta inscritto sulla sua pelle un'antica leggenda carica di inchiostro, d'amore e di speranza...
Sono messaggeri dell'impossibile...!!

Un gatto nero in un giardino porta e protegge l'amore

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