Fate il passo più lungo della gamba e abbiate il coraggio di lasciare nuove impronte
Profilo BACHECA 86
C'era una volta un uccellino che volava in campagna,
era una giornata molto fredda e il povero passerotto stava
cercando di raggiungere la propria dimora.
Purtroppo si era allontanato troppo e inoltre la neve caduta,
aveva fatto diventare il paesaggio così bianco da confondere i sensi del povero volatile.
Dopo ore di volo senza cibo né acqua, il piccolo pennuto cadde a terra infreddolito e sfinito dall'immensa fatica pensò che quella fosse la sua fine.
D'un tratto una mucca spuntò da dietro ad un albero, passò sul corpo del piccolo senza calpestarlo, alzo la coda e "prrrrroooo"
gli fece una gran bella cagata sopra.
Lo sfortunato uccellino, quindi, si ritrovò disteso a terra, prima infreddolito e moribondo e adesso anche ricoperto da una gran badilata di cacca di mucca. La povera bestiola, però, si rese conto che poi fondamentalmente nella cacca di mucca non si stava così male, infatti gli escrementi caldi avevano rinvigorito a tal punto quel corpicino debilitato dal ghiaccio, che il frugoletto si mise a cantare dalla gioia.
Ma un gatto che passava poco distante venne attirato dal cinguettio, vide il passero e senza neanche pulirlo lo inghiottì
in un sol boccone
io sono predestinato ad avere l'anima perpetuamente in tempesta
C’era una volta una gara fra ranocchi il cui obiettivo era arrivare in cima a una gran torre. Richiamata dall’ insolito spettacolo, si radunò molta gente per vedere e fare il tifo. Cominciò la gara, ma in realtà, la gente probabilmente non credeva possibile che i ranocchi raggiungessero la cima, e si sentivano frasi del tipo: “Ma che pena… Non ce la faranno mai!” E così alcuni ranocchi, sentendo questi commenti, cominciarono a desistere, sfiduciati, tranne uno, che continuava a cercare di raggiungere la cima. Ma la gente continuava:
“… Che pena!!! Non ce la faranno mai!…”
Sempre più ranocchi si diedero per vinti tranne il solito ranocchio, testardo, che continuava ad insistere. Alla fine, tutti desistettero tranne quel ranocchio che, solo e con grande sforzo, raggiunse alla fine, la cima.
Sbalorditi e un po’ invidiosi gli altri ranocchi vollero sapere come avesse fatto e uno di questi, più curioso degli altri, si avvicinò per chiedergli come avesse fatto a concludere quella difficile prova. Non ottenne risposta: il ranocchio vincitore… era sordo!
la pace che ho adesso vale tutto ciò che ho perso
C’era una volta un topo che si era arrampicato sulla schiena del leone per mostrare agli altri animali della foresta che anche lui era coraggioso. Ma il leone si svegliò bruscamente e afferrò il topolino per la coda.
«Come osi mancare di rispetto al re della foresta? Morirai per questo affronto.»
«Ti prego» lo supplicò il topo «risparmiami la vita. In cambio, sarò per sempre tuo amico e un giorno sarò io ad aiutare te.»
Il leone non credette alle sue parole, ma lo lasciò andare.
Qualche tempo dopo i cacciatori catturarono il leone con una rete. Gli altri animali della avevano troppa paura dei cacciatori per aiutare il loro re ma il topolino, passando accanto a lui, decise di fare qualcosa.
Il topo aspettò la notte, poi si arrampicò sulla rete e cominciò a rosicchiare le corde, finché il leone non fu liberato. Poi saltò sulla schiena del re della foresta e scapparono insieme.
«Quando mi hai detto che un giorno mi avresti aiutato, non ti ho creduto, ma sbagliavo. Il tuo coraggio non ha niente da invidiare al mio e la tua amicizia è preziosa.»
Da quel giorno, il topo divenne il migliore amico del leone.
Morale: Tutti gli amici sono preziosi, anche i più piccoli.