A volte si può pensare alla vita come ad un viaggio in treno dove possiamo osservare il paesaggio fuori dal finestrino, a volte restando ammaliati da quello che vediamo.
Possiamo estraniarci leggendo o ascoltano musica negli auricolari, oppure socializzare con persone che non conosciamo. A volte anche entrare in conflitto con qualcuno che ci da fastidio.
E spesso si passa il tempo del viaggio a lamentarci di varie cose che non ci piacciono; del posto che abbiamo, dei vicini di posto che ci sono toccati, dei ritardi e quant'altro.
Così arriviamo alla meta del nostro viaggio e, oltre al bagaglio, scendiamo con l'insieme di sensazioni che abbiamo provato.
Così, per similitudine, può succedere anche nel percorso della vita dove spesso la maggior parte del tempo trascorre non nell'apprezzare quello che il "viaggio" ci regala ma nel pensare che l'avremmo immaginato e voluto in più: un posto e una compagnia migliore, una meta più affascinante da raggiungere che ci facesse raggiungere una totale percezione di benessere se non di felicità. Altro da quello che viviamo.
Come ormai tutti sanno, il bello non sta tanto nella meta che raggiungiamo ma nel viaggio che facciamo per raggiungerla.
Tanto più bello sarà arrivare se il viaggio sarà stato soddisfacente, vissuto pienamente e con tutti i nostri sensi e privo di quelle negatività che distorcono quello che vediamo, tanto da farlo apparire diverso da quello che è realmente.