Certi amori non nascono sotto un cielo azzurro e libero sotto il quale gridare la propria felicità.

Vivono nell’ombra di ore strappate a una vita presa a morsi.

Certi amori li vedi discreti in piccoli bar dove si scambiano timidamente regali,

con discrezione e sguardi ansiosi. O ad un tavolo semi nascosto di una pizzeria rumorosa,

dove possono manifestare la loro piccola felicità, senza sentirsi fuori luogo.

La felicità che trovano in un letto sfatto di desiderio, dove l’abbandono

dei pensieri rende più lievi quei pesi che presto torneranno sulle loro spalle.

Certi amori vivono di notti insonni, fatte di sospiri e lacrime, di giorni lunghi di attesa di un incontro, di un messaggio o di una telefonata che non arriva.

E questo mentre  invece le ore felici volano via a velocità supersonica.

Certi amori vivono di passione e di dolore, di poca speranza e tanta paura

che questo faticoso viaggio possa portare in un vicolo cieco. O peggio possa finire.

Certi amori sono più intensi, forse a volte più veri anche se diversamente vissuti.

Gli amori non sono tutti uguali; certi non finiscono mai nemmeno a volerlo, anche quando

forse sono o sembrano sbagliati.

Ma un amore non è mai sbagliato.

Cade la pioggia, come lacrime che scendono dal cielo.

Cade la pioggia e lava tutto, ma non porta via quello che ha messo le radici nel cuore: tristezza, dispiaceri, malinconia, cattivi pensieri.

I tuoni atterriscono e sembrano dilatare le distanze, soprattutto da chi vorremmo che distante non fosse.

Quando questa pioggia passerà magari si sarà un arcobaleno su cui camminare, uno splendido ponte per superare le distanze che fanno soffrire .

Le parole più belle sono spesso quelle non dette, quelle che naufragano

nei silenzi.

John Keats

Spesso le parole vengono sprecate e così se ne perde il  valore ed il vero significato.

I silenzi non sono tutti uguali , a volte sono difficili da affrontare e sopportare. 

Ma nel silenzio si può ascoltare il turbinio dei pensieri che che non riescono o non vogliono uscire.

Ascoltarli può anche spaventarci ma anche farci scoprire qualcosa che spesso non ricordiamo di avere: la ricchezza che viene dalla nostra unicità.

E' bello anche se un pò strano immaginare, a volte mentre si guarda il cielo, che qualcuno a  noi caro stia vedendo lo stesso meraviglioso spettacolo che la natura offre ogni giorno.

Pensare che stia guardando lo stesso sole o magari la stessa nuvola, così bella e soffice che viene voglia di toccarla.

Si è bello pensarlo, anche se poi sorge il dubbio naturale che quella persona invece sta sotto un altro cielo, dove invece non c'è quel bel sole, quella nuvola particolare o addirittura splende una luna da incantare.

Sono piccoli pensieri, ricerca di legami, fantasie in cerca di condivisione che fanno sentire vicino chi non lo è per niente, né con il corpo tantomeno con il cuore.

Ma alla fine è sempre bello e gradevole godersi lo spettacolo di un cielo punteggiato di nuvole, a volte rilassanti altre volte cupe e minacciose.

Così alte, lontane e distaccate dai nostri pensieri e dagli affanni che ci porta il quotidiano vivere.

Anche le sere di pioggia possono essere ricordate con nostalgis.

Come quella volta che andammo  a cena con dei nostri amici, per una pizza alla buona.

Arrivammo mano nella mano, mentre le prime gocce di pioggia ci avvisavano dell'arrivo di un  bel temporale.

Entrammo nel locale, non grandissimo ma grazioso, cercando i nostri amici già arrivati.

L'atmosfera era allegra e coinvolgente, la luce era giusta e i rumori di fondo sembravano suoni.

I ragazzi che servivano ai tavoli, mostravano la loro abilità nel portare tanti piatti insieme mentre sorridevano e ascoltavano le richieste dei clienti, spesso inopportune. Si, bella atmosfera anche al nostro tavolo.

Noi due seduti vicini, insieme fisicamente ma anche nel sembrare una cosa sola mentre si scherzava ma anche discuteva con gli altri. Una sensazione fantastica anche quando scherzosamente ti rimproveravo perché bevevi troppo, anche se non era vero.

"Se continui così ti sbronzi e poi come finisce questa serata?"

"E chi ti dice che non è quello che voglio?"

Che detto con una teatrale alzata di sopracciglia e un malizioso occhiolino faceva cadere tutte le mie difese, a cui in realtà avevo dato la serata libera.

Eravamo seduti vicino ad una grande finestra e fuori vedevamo la pioggia che picchiettava sulla strada e la lucidava, e un gran via vai di ombrelli che passavano veloci.

Alla fine della cena uscimmo tutti insieme fuori dal locale.

La pioggia, anche se non cadeva più forte come prima, rese veloci i saluti; "dobbiamo rifarlo presto", " ok ci sentiamo" e così via.

Ci avviammo verso la macchina e ti tenevo stretta sotto l'ombrello, sentivo i tuoi brividi di freddo e volevo scaldarti.

Entrammo nell'auto che aveva i vetri appannati completamente.

"Tranquilla, ho un sistema per disappannarli in fretta" e mi avvicinai tanto che baciarci fu inevitabile...

"Ma non ha funzionato!"

"Eh si, ma è stato bello, no?"

Ci avviammo verso casa, la pioggia smise di cadere, le strade erano deserte e la notte meno scura e incombente di quanto potesse sembrare.

Anche se non avrei dovuto, sono tornato in quella strada in una sera piovosa.

Il locale non c'era più e la pioggia stavolta era fredda e fastidiosa.

Ora la notte era vuota ed inutile.

Come la vita senza di te.

L' autunno è una stagione che ha tratti di dolce malinconia.

Le foglie gialle fanno da tappeto agli alberi che perdono la chioma, spettinati da un vento ancora gentile.

Albe brumose e tramonti seducenti, giorni di sole delicato e nuvole fantasiose.

In autunno la sera arriva prima e accende le mille luci delle case, riempite  dai riflessi azzurri delle televisioni accese per i programmi che accompagnano alla cena.

A quell'ora c'è  come voglia di focolare, di un qualcosa di accogliente dopo una giornata lunga e magari faticosa.

E se fuori piove, di quelle piogge leggere ed intermittenti, viene la voglia di una luce tenue e di un morbido divano che inducono a un senso di pace che dovrebbe accogliere il riposo notturno.

L' autunno si porta via, insieme al caldo feroce, anche la luce e l'allegria dell'estate, ma  la delicatezza dei suoi colori fa pensare a quanto sia bello trovare una durevole e reale pace interiore.

State lontano dalle persone negative, hanno un problema per ogni soluzione.

Albert Einstein

😉

I tempi erano duri già prima, ora lo sono di ancora di più.

La paura costruisce muri, la diffidenza pone barriere, l'indifferenza fa chiudere gli occhi e tappare le orecchie in comunità dove non c'è incomunicabilità, in arcipelaghi di solitudine.

La fiducia è come l'ultima moneta che si ha in tasca e che si vuol spendere bene, perché renda qualcosa.

Ma la fiducia è la spinta che aiuta a rialzarsi  dopo una caduta e a frugare ancora nella tasca alla ricerca di un'altra moneta.

Ma non sono solo i risultati e i "guadagni" che danno spessore a quello che si è ma, forse, sono i tentativi di abbattere quei muri, scavalcare quelle barriere e tenere aperti occhi e orecchie.

Il risultato, una volta dissipata le nebbie delle paure, potrebbe essere sorprendente.

Tu vedi sempre il bicchiere mezzo vuoto!"
"No, io vedo il bicchiere mezzo pieno di veleno…" 😥

Woody Allen (Scoop 2006)

Adesso che non ho più le mie illusioni che cosa me ne frega della verità...

Adesso che ho capito come va il mondo che cosa me ne faccio della sincerità...

Vasco Rossi

Parole un po' amare, intrise di delusione e disillusione ...

Parole forse non per tutti, ma per molti  forse si ...