"Non ho molto da dire. Credo di aver imparato molto poco in tutti
questi anni.
Ho imparato che ci sono molte cose sconsiderate che puoi fare. E
tra quei milioni una che è ancora più sconsiderata delle altre. E
di solito fai quella.
Ho imparato che certi odori si fissano nella memoria, e quando li
risenti è come se tutti quegli anni non fossero mai passati.
Ho imparato che il sabato è meglio della domenica.
Ho capito che chiunque ha qualcosa da raccontare, ma ho capito
anche che l’odio per certe persone ti aiuta a vivere meglio.
Ho imparato che certe mattine saresti disposto a dare via un
braccio pur di dormire alti cinque minuti.
Ho constatato che alcune città sono capaci di farti scordare
anche come ti chiami.
Ho imparato che ci sono persone così esteticamente stupefacenti
che emanano addirittura luce propria. Sembrano, non so…
fosforescenti!
Ho imparato che se ripeti una parola tante volte, all’improvviso
perde di significato.
Ho imparato che una sigaretta, specie se sei a terra, può
addirittura salvarti la vita.
Ho imparato che non c’è cosa più inebriante che impuntarti sulla
tua scelta. E poi sbagliare.
Ho imparato che la voce di Frank Sinatra è uno dei motivi per
stare al mondo. E la Heineken è l’altro.
Ho capito che certe regole sono fatte per andarci contro.
Mi sono accorto che non c’è cosa più divertente che dare ragione
a un idiota. E dentro ridere.
Ho imparato che la nostalgia ha lo stesso sapore della cioccolata
bollente.
Ho imparato che i film di Ingmar Bergman non sono solo
capolavori: sono lezioni di vita.
Ho capito che niente è più bello che alzarsi la notte mentre
tutti gli altri dormono e girovagare in solitudine come un cane
tra i rifiuti, alla ricerca di una qualsiasi sensazione
appagante.
Ho imparato che certa gente ha la testa solo per separare le
orecchie.
Ho imparato che la tua camicia preferita attira il sugo in modo
micidiale.
Ho imparato che non c’è cosa più bella che svegliarsi una mattina
senza sapere che ore sono, senza riconoscere la stanza e
soprattutto senza ricordare come ci sei arrivato. Ma soprattutto
ho imparato che i giorni veramente importanti nella vita di una
persona sono cinque o sei in tutto. Tutti gli altri fanno solo
volume. Così fra sessant’anni non ti ricorderai il giorno della
tua laurea, o quello in cui hai vinto un Oscar.
Ti ricorderai quella sera in cui tu e i tuoi amici, quelli veri,
avete fumato 10 sigarette a testa e ubriachi persi avete cantato
per strada a squarciagola fradici di pioggia. Quelli sono i
momenti in cui la vita davvero batte più forte.
P.S.: Però, in fondo, qualcosa l’ho imparato.”
Federico Fellini