Mi descrivo
La passera scopaiola (Prunella modularis) raggiunge la lunghezza di 15 cm, ed è caratterizzata da un becco lungo, scuro e sottile, da un piumaggio misto di bruno e grigio e superiormente striato di nero. Le parti inferiori sono di un color lavagna e la testa ed il collo sono grigi
La "passera scopaiola" presenta aspetti particolari nel
comportamento riproduttivo che interessano la complessa struttura
dei nuclei che gravitano attorno al nido. Infatti c'è una grande
variabilità nella composizione dei gruppi, che possono essere
composti da semplici coppie, da gruppi formati da un maschio con
più femmine, da gruppi formati da una femmina con più maschi e da
gruppi formati da maschi e femmine che si accoppiano con
promiscuità.[senza fonte] Le femmine spesso si accoppiano
simultaneamente con due maschi.[1][2] Particolare importante del
comportamento è quello che effettua il maschio che, prima
dell'accoppiamento, colpisce in maniera delicata e ripetuta, con il
proprio becco, la zona esterna dell'organo sessuale femminile. Ciò
fa si che, se la femmina si è da poco accoppiata con un altro
maschio, essa estrometta il seme appena ricevuto cosicché l'attore
ultimo possa sostituirvi il suo.[1] Questo comportamento è stato
studiato scientificamente presso l'orto botanico di Cambridge[senza
fonte] nei primi anni ottanta del XX secolo dal ricercatore inglese
Nick Davies utilizzando la tenica del genetic fingerprinting,
all'epoca nuovissima e messa a punto da Alec Jeffreys, che tramite
l'analisi delle molecole di DNA permise di determinare il padre di
ogni figlio.[2]
E' presente in gran parte dell'Europa, nell'Asia Minore, nel
Caucaso e nell'Iran. In autunno le popolazioni settentrionali si
spingono nel sud dell'Europa e giungono nell'Africa settentrionale
e nell'Asia occidentale. Nella penisola italiana è stazionaria, di
passo e invernale. Trascorre infatti l'estate in montagna e sverna
nelle pianure. Manca in Sardegna. In Campania è presente nel Parco
Nazionale del Vesuvio, dove in inverno è abbondante sulla costa,
poi in primavera sale in quota sulle pendici del vulcano a
nidificare.