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RuggeroFermi

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RuggeroFermi 18 luglio

Mariella era sempre stata di una bellezza sconvolgente. A quindici anni, a primo acchito gliene davano diciotto. Aveva sempre un nugolo di ammiratori attorno e questo a lei piaceva moltissimo.

Suo padre l’aveva mandata, con grossi sacrifici, in una esclusiva scuola di monache ma questo non ostacolava i piani della ragazza che sapeva sempre cosa voleva e cosa poteva pretendere dai suoi coetanei.

Mariella sapeva stare al gioco e lo interpretava con grande abilità. Le sue compagne erano tutte delle oche e lei difficilmente faceva lega preferendo giocare in solitaria anche se conoscerla era un vanto che tutti cercavano di accaparrarsi ad ogni costo.

Ai ragazzi invece non gliene fregava nulla dell’amicizia di Mariella, quello che interessava era potersi appartare con lei e provare le prime emozioni.

Mariella era molto carina. Possedeva tutti i lineamenti della madre. Aveva anche lei dei grossi seni molto abbondanti che dispensava a dritta e a manca. Le piaceva tanto farsele succhiare così come non le piaceva prendere quell’oggetto maschile in bocca, però sapeva che nel momento in cui lo avrebbe preso nessun maschio gli avrebbe potuto resistere, in pratica avrebbe potuto manipolarlo a suo piacimento.

Altro suo vezzo era il trucco e lo faceva pesantemente. Adorava truccarsi e quando lo faceva sapeva di essere irresistibile.

Non era più vergine ma era un segreto che portava dentro di lei, difficilmente i suoi genitori gliel’avrebbe fatto passare liscia.

Era capitato una sera ad una festa tra coetanei. Si era vestita con molta cura e aveva scelto un vestitino nero scollatissimo ed un paio di scarpe con il tacco alto. Sapeva di essere splendida senza reggiseno e con quella messe di capelli lunghi e folti.

Salvatore, un ragazzo più che insignificante ma che lei reputava estremamente sensuale stava appartato in un angolo a bere Coca Cola; lei lo avvicinò mettendo fuori tutto il seno che aveva e lo salutò. Il ragazzo che la conosceva di vista ma soprattutto conosceva il tipo di ragazza ricambiò il saluto. Soltanto pochi convenevoli. Dopo essersi appartati dietro ad una siepe della villa lui cercò immediatamente di ********* ma senza avere fortuna, infatti Mariella non facilmente gradiva quel tipo di approccio, allora il ragazzo si fece più irruento e la fece spogliare, cosa che lei sembrò gradire di più.

Quando fu completamente nuda il ragazzo **********, la fece inginocchiare sul prato  e glielo mise dentro.

Mariella sentì un gran dolore ma quel dolore gli piaceva e incitò l’amico a fare più forte. Il ragazzo rincarò la dose e prima di ******* uscì prontamente spargendo il suo seme sulle sue spalle e sull’ampio cuneo delle sue natiche. Dopo il nulla. Mariella raccolse le sue cose, lo salutò ed andò via.

                     

                  © da "Racconti Immorali" prossima pubblicazione

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RuggeroFermi 09 luglio

Piccolo passo di un mio famoso libro......

 

«Scusate se mi permetto di interrompere la vostra cena, ma attendevo questo momento da un sacco di tempo.»

«Vuol farci l’onore di sedere con noi?» dissi alzandomi e senza toglierle gli occhi da dosso.

«Veramente non vorrei disturbare, ma non so perché sentivo che stasera l’avrei incontrata.» così disse mentre cercava di prendere qualcosa dalla borsa ma subito bloccata da Liliana.

«Tranquilla,» disse la sconosciuta senza mostrarsi sorpresa per la reazione «non voglio attentare all’incolumità dello scrittore che amo!» e trasse fuori dalla borsa una copia del mio ultimo libro “Legami erotici” passandomelo.

«Mi piacerebbe avere un suo personale autografo, non uno dei soliti che vengono dispensati agli ammiratori.»

Presi il libro e inavvertitamente sfiorai la sua mano. Un brivido giunse sino alla mia spina dorsale scuotendomi dal torpore ma ciò non ostante cercai di scrivere quel benedetto autografo.

«Come si chiama, signorina?» chiesi sorridendole.

«Mi chiamo Lorenza!» rispose allo stesso modo.

Pensai e ripensai poi scrissi: “A Lorenza, la cui bellezza è una ferita che non guarisce mai”.

«Ecco, prenda e grazie!» dissi passandole il libro.

La donna guardò la dedica e se ne compiacque poi ringraziò e in silenzio come era arrivata tornò indietro sui suoi passi.

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RuggeroFermi 02 luglio

Chino a lei su la bocca io tutto, come a bere
da un calice, fremendo di conquista, sentivo
le punte del suo petto insorgere, al lascivo
tentar de le mie dita, quali carnosi fiori..

(Il peccato di maggio) Gabriele d'Annunzio

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RuggeroFermi 28 maggio

A niente, sono qui per rilassarmi...

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RuggeroFermi più di un mese fa

A quando ficcavo...

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