8 marzo
E allora amatele, così, senza il bisogno di cambiarle, di giudicarle, intrappolarle tra centimetri e kili, di chiedere spiegazioni, che fuori può sembrare tranquilla, ma dentro ha un caos disarmante.
Cura le sue ferite, annaffia i suoi sogni, non aspettarla al traguardo, ma accompagnala lungo tutto il percorso. Preparale la cena quando sarà stanca la sera ed avrà mille passi accartocciati nelle scarpe, che si addormenterà truccata, con ancora i vestiti addosso, lasciando mille paure fuori. Mettile il telefono in carica per il giorno che verrà, toglile gli occhiali, coprila bene, che il cuore prende freddo troppo facilmente.
Non farle credere mai che ha bisogno dell’altra metà della mela, che senza di te non potrà mai farcela, ma rendila indipendente, forte, sicura di se, chiedile come sta, non fermarti all’apparenza, al passare del tempo, al dover dare tutto per scontato. Perché lei non è un vestito in saldo, da prendere con pochi spicci.
Baciala all’improvviso, chiedi sempre “permesso” prima di rubarle il cuore, ama i suoi sorrisi stanchi, gli occhi gonfi e tutti i suoi difetti.
Portala a prendere una boccata di Cielo, rendila sfumatura in un Mondo in bianco e nero, profumala di verità, certezze, soffia via dubbi, bugie e tradimenti.
Perché…
Basterebbe così poco per amarla
Basterebbe soltanto regalarle del rispetto.