Lei non era una donna qualunque,
una con un bel paio di gambe, un bel seno, un bel sedere o un viso particolare, non so dire neppure se fosse realmente bella esteticamente.Aveva le rughe dei suoi anni, dei suoi vissuti, un carattere spigoloso, era complessa, quasi schiva, contorta...
eppure era così bella nel suo fare, nel suo amare, nel suo infinito essere.In ogni cosa che faceva trovavi celato tutto il suo fascino
aveva addosso il profumo selvaggio di libertà, di sogni, di concretezza, di passione.Non era perfetta, anzi era lunatica, a tratti antipatica eppure, in ogni suo difetto, in ogni eccesso vi era l’essenza del suo essere “perfetta” perché “bastardamente sincera".No, decisamente lei non era una donna qualunque, aveva il cuore esteso verso l’infinito, infinito come lo è il mare, come lo è l’universo e profonda come l’oceano.
Aveva si, tutte le rughe dei suoi anni, quel carattere testardo quasi irremovibile, non aveva peli sulla lingua,spesso abbattuta ma mai sconfitta.Bastava a sé, faceva in modo di bastarsi.
Di lacrime la vita gliene aveva "donate" tante, ma è andata avanti trovando il modo di asciugarsele da sola.
Lei si, era una donna, complicata... un groviglio di donna.
Definirla Bella? Si, bellissima, complessa e misteriosa
andava spogliata da dentro, presa e trascinata senza fare troppe domande, perché troppe domande non avrebbero trovato risposta nelle parole.Lei aveva testa, cuore e anima e non era un bel paio di gambe, un bel seno. Lei, per quanto fosse “un niente di particolare”era straordinaria con chi le entrava nel cuore e metteva il cuore, la forza e la passione in ogni cosa che faceva.
Silvana Stremiz