Niente ferisce, avvelena, ammala, quanto la delusione. Perché la delusione è un dolore che deriva sempre da una speranza svanita, una sconfitta che nasce sempre da una fiducia tradita cioè dal voltafaccia di qualcuno o qualcosa in cui credevamo.
Niente ferisce, avvelena, ammala, quanto la delusione. Perché la delusione è un dolore che deriva sempre da una speranza svanita, una sconfitta che nasce sempre da una fiducia tradita cioè dal voltafaccia di qualcuno o qualcosa in cui credevamo.
- Lo ami ancora?
- No!
- Hai già dimenticato la tua storia con lui?
- No, ma ho imparato ad amarmi abbastanza da capire quando sono di troppo nella vita di qualcuno.
- Come ci sei riuscita?
- È stato lui ad aiutarmi.
- Come?
- Con i suoi disinteressi, con i suoi modi freddi, con la sua mancanza di attenzione e la sua totale indifferenza al rischio di perdermi.
- Lo odi?
- No, perché dovrei? Mi ha regalato momenti belli e momenti tristi. Alla fine, bisogna accettare che tutto finisce, che tutto ha un limite, e questa non era un'eccezione. Lui mi ha solo aiutata a capire che quella non era la mia ultima fermata.
Mi dispiace non essere stata importante abbastanza. Ma ho imparato che non si può trattenere qualcuno che non ti vuole più. Chi vuole rimanere al tuo fianco, semplicemente rimane. A volte bisogna imparare a lasciare andare, anche se fa male, anche se il cuore si spezza.
Se non ti cerco non vuol dire che non ti penso; ti penso più ora di quando potevo parlare con te.
Se non ti scrivo non vuol dire che non ti ho dentro; scrivo più di prima e scrivo solo per te.
Il mio silenzio rispetta il tuo silenzio,
ma il mio silenzio urla dentro di me.
C'è un modo di incontrarsi che a volte
è più intenso, più forte del vedersi...
Il pensiero.
Il pensiero è un posto bellissimo.
Tiene uniti sempre.
È il luogo dove si immagina
e si sogna.
Dove si progetta e ci si promette
di stringersi presto.
Magari in un abbraccio.
Un tempo era diversa…
Scriveva messaggi senza aspettare risposta, dedicava canzoni, condivideva pensieri dolci.
Le piaceva dare il buongiorno, chiedere come stai?, preoccuparsi se avessi mangiato, se fossi tornato sano e salvo.
Cercava sempre un modo per farti sentire importante. Iniziava la conversazione e la chiudeva, perché per lei il silenzio non era mai un’opzione. Dava il suo tempo con la certezza che fosse il miglior investimento, rideva delle piccole cose e si riempiva della tua presenza.
Era spontanea, trasparente, passionale, audace. Amava senza paura, senza riserve.
Oggi non è più la stessa.
Ha ricevuto distanze, bugie, promesse vuote. Ha dato tutto, ma era solo un gioco quando lei credeva fosse reale.
Oggi non cerca più, aspetta di essere cercata.
Oggi non chiede, pretende di essere desiderata.
Oggi non dedica, vuole che qualcuno lo faccia per lei.
Oggi si concede il lusso dell’assenza, del distacco, del non dare troppo.
Oggi la tenerezza le sembra un’ingenuità.
Oggi il romanticismo le strappa solo un sorriso amaro.
Oggi ha imparato a giocare con le stesse regole che l’hanno ferita.
Era dolce, oggi è un enigma.
Fa male, vero? Aspettare un messaggio che non arriva mai. Guardare lo schermo del telefono, sperando in una risposta che rimane lì, sospesa nel vuoto. Ti ripeti che sono solo impegnati, che forse hanno dimenticato. Controlli il telefono cento volte al giorno, pregando per una parola, anche solo un segno. Ma niente.
E poi ti colpisce. Non sono impegnati. Non hanno dimenticato. Semplicemente, non gli interessa più.
Ripassi nella mente ogni conversazione, cercando di capire dove tutto è iniziato a svanire. Ricordi quando le loro risposte arrivavano in un istante, piene di calore, di vita. Ora, c’è solo silenzio.
E fa ancora più male rendersi conto che qualcuno che un tempo ti faceva sentire speciale, ora si comporta come se non esistessi. È come aggrapparsi ai ricordi di una persona che, in realtà, se n’è già andata. E la parte più difficile? Non gli importa che tu stia ancora aspettando.
E allora eccoti qui, a fissare il telefono, cercando di accettare l’inevitabile. Non torneranno. Hanno deciso di lasciarti andare senza nemmeno il bisogno di dirlo a parole.
Forse è il momento di fare lo stesso. Per quanto sia difficile, meriti qualcuno che non ti faccia mai dubitare del tuo valore. Qualcuno che risponda perché lo vuole davvero, non perché si sente obbligato.
- Posso venire lì?
-- ?
- Lì da te. Un attimo. Un solo istante.
Giusto il tempo di abbracciarti.
Voglio rubarti, in un abbraccio,
tutte le tensioni, le paure, le attese,
le stanchezze. E in cambio,
mi prendo un po' del tuo profumo.
Solo questo. Posso?
-- Puoi...
"Rimanerci "male" è una strana condizione dell'anima.
Ha a che fare un po' con la delusione, un po' con dei gesti che ti feriscono o che hai la sensazione di non meritare.
Ci rimani male per una parola sbagliata, per un'attesa svanita, per qualcosa che aspetti e che non arriva.
Ci rimani male soprattutto quando questo stato d'animo ti nasce a causa di una persona a cui tieni. A cui tieni davvero. Certo, passa... però è un'ombra sul cuore.
Un accordo dissonante dell’anima.