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Tanitilla

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Mi descrivo

Sono una fanciulla simpatica (o, perlomeno, millanto di esserlo), talvolta irriverente, attratta dalle maree e dagli altri ritmici effetti lunari. Di me dovete sapere tre cose: adoro fumare la pipa, non cammino dalla nascita e da due anni vivo da sola grazie a un progetto della Regione Piemonte che si chiama, appunto, Vita Indipendente. Visitail mio blog asmartway.net!

Su di me

Situazione sentimentale

single

Lingue conosciute

Inglese, Russo

I miei pregi

-

I miei difetti

-

Amo & Odio

Tre cose che amo

  1. la delicatezza
  2. la sincerità
  3. il cioccolato

Tre cose che odio

  1. l'adulazione
  2. la maleducazione
  3. l'invadenza

I miei interessi

Vacanze Ok!

  • Città d'arte

Vacanze Ko!

  • Spirituale
  • Passioni

    • Arte
    • Cinema

    Musica

    • Jazz
    • Rock

    Cucina

    • Veggy
    • Mediorientale

    Libri

    • Classici
    • Narrativa

    Film

    • Horror

    Libro preferito

    Sexual Personae di Camille Paglia

    Meta dei sogni

    India, Australia e Nuova Zelanda

    Film preferito

    Saving Grace

    La SMA non è un'auto!

    Certo, esiste un metodo ortodosso per descrivere la mia fedele compagna di viaggio, l’Atrofia Muscolare Spinale, con me fin dalla nascita. Tuttavia, alla dissertazione formale – quella, per intenderci, che usano i medici per comunicare alle famiglie che il loro pargolo ne è affetto – preferisco la spiegazione creativa, quella degli squattrinati coltivatori di parole come me. Cominciamo con il dire che la patologia, il cui nome provocherebbe un brivido di piacere a un serial killer, è conosciuta a livello internazionale con l’acronimo di SMA, e questo è già sufficiente a creare fraintendimenti degni di nota. Infatti, dall’amico che mi chiese se la SMA fosse un’automobile appena immessa sul mercato, alla lontana cugina che era convinta che la SMA fosse un sandwich con tripla farcitura, insomma è stato tutto un carosello di incomprensioni, talvolta sfociate in vere e proprie kermesse teatrali. Comunque non mi sono mai preclusa nulla, ho sperimentato anche ciò che, per le condizioni fisiche e senza un valido supporto, mi era stato interdetto. Si sa, quello che la Natura compromette, la Scienza può riparare. E non mi riferisco soltanto a quella ufficiale, quella che la regola vuole maiuscola e rispettosa di tutti i crismi. Mi riferisco, in primis, a quelle intuizioni, quegli inattesi slanci che finiscono con il trasformarsi in scienza, diventando leggi senza che alcun istituto li abbia mai soppesati e giudicati. Parlo di mani che sollevano, alleviano o infiammano; parlo di sguardi che guidano, richiamano o confondono; parlo della vita di tutti i giorni, di coloro che ne vengono risucchiati o respinti, del loro far funzionare ciò che il singolo flusso biologico aveva reso guasto.
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