Questa sera farò ritorno nel paese dove lavoro. Ogni volta è sempre più difficile. Sono stati giorni intensi, di vita “normale” (so che chi mi conosce sa quanto io odi questo termine, ma è l’unico universalmente comprensibile). Ho assaporato il piacere delle piccole cose: le commissioni quotidiane, un pasto preparato con calma, in silenzio e da sola.
Ecco… il silenzio. Un tempo ne avevo paura, riempivo quei vuoti assordanti con qualsiasi cosa e chiunque. Negli ultimi anni, però, ho imparato ad apprezzarlo e a capirne l'importanza. Dovremmo dare più importanza ai momenti da soli con noi stessi, ascoltarci davvero. Eppure, ignoriamo costantemente questa fondamentale esigenza, così come ignoriamo il diritto alla nostra privacy e al nostro pudore.
Non siamo bestie, impariamo a rispettarci di più. Rispettiamo il nostro corpo e la nostra mente e impariamo a rispettare chi già lo fa.