Inno all'amore (San Paolo)
Se anche parlassi le lingue degli uomini
e degli angeli,
ma non avessi l'amore,
sarei come un bronzo che risuona
o un cembalo che tintinna.
E se avessi il dono della profezia
e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza,
e possedessi la pienezza della fede
così da trasportare le montagne,
ma non avessi l'amore,
non sarei nulla.
E se anche distribuissi tutte le mie sostanze
e dessi il mio corpo per esser bruciato,
ma non avessi l'amore,
niente mi gioverebbe.
L'amore è paziente,
è benigno l'amore;
non è invidioso l'amore,
non si vanta,
non si gonfia,
non manca di rispetto,
non cerca il suo interesse,
non si adira,
non tiene conto del male ricevuto,
non gode dell'ingiustizia,
ma si compiace della verità.
Tutto copre,
tutto crede,
tutto spera,
tutto sopporta.
L'amore non avrà mai fine.
…
Vorrei essere perfetto come descritto in questi mirabili versi di S. Paolo ma, nonostante tutto, cercando di mitigare il mio carattere all’apparenza dolce e conciliante (semmai molto sanguigno) no, non lo sono e lo riconosco senza troppi indugi.
E tutto per me, anche le cose più semplici e naturali, diventano in qualche caso un’impresa maledettamente ardua.
Alle volte reagisco male, fatico a correggermi perché, nella realtà, accade che lo stupido orgoglio e certa sciocca testardaggine dentro me si mettano d’accordo e di traverso, così mi faccio male, more solito, male da cani!
E divento insopportabile, anche verso me stesso!
Nessuno è perfetto, inutile sottolinearlo, sono pieno di difetti però sono così, a volte poco conciliante ma se devo dare l’anima per qualcosa per cui vale la pena spendermi, come l'istinto suggerisce …
«vento in poppa, cuore aperto»
… non ci penso mezza volta di troppo: tutto me stesso sempre, con dolcezza, determinazione … orgoglio e testardaggine!
(6/2, notte fonda, il sonno latita)